E' giusto avere pazienza e valutare in modo completo le prestazioni di un giocatore giovane.
Ma è giusto anche valutare cosa fa in campo in funzione di cosa può migliorare.
Ed allora mi chiedo: quel modo imbambolato di stare in campo, sempre poco reattivo, che ad inizio campionato qualcuno additava alla poca preparazione e/o all'emozione di giocare nella squadra del cuore e/o al ruolo nuovo, è parte strutturale del suo gioco?
Al momento del suo arrivo presi in prestito dall'NBA per lui la definizione di "old man moves", ovvero un giocatore con movenze da vecchio, sempre apparentemente lento ma in realtà essenziale e molto più mobile di quanto sembri.
E mi dicevo che quello stile non doveva preoccupare, perché rappresentava il suo modo cerebrale di stare in campo, sempre molto in controllo della situazione con letture del gioco in anticipo e conoscenza delle posizioni.
Bene, ora io non ho più la certezza di quella rassicurazione.
Temo cioè che a meno di uno specifico lavoro fisico-atletico e di una maturazione mentale, la sua rapidità di pensiero non sia in grado di compensare i limiti di reattività ed agilità che manifesta strutturalmente, anche con conseguenze sul lato tecnico.
E' chiaramente intelligente, lo vedi da dettagli come quando col Sassuolo capisce in una frazione di secondo che deve disinteressarsi per lasciare strada al treno Theo. E quindi migliorerà costantemente, non ho dubbi.
Ma al momento ho abbassato le aspettative sul lungo periodo.