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GDS: San Siro è al centro del dibattito politico e giudiziario a Milano. Il sindaco Beppe Sala, indagato in un'inchiesta che ha portato a richieste di arresti domiciliari per sei persone (inclusi l'assessore all'Urbanistica e importanti immobiliaristi), si appresta a comunicare in Consiglio comunale la sua intenzione di proseguire il mandato, a patto di ottenere sostegno politico cruciale per la vendita dello stadio a Inter e Milan. Il Comune ha raggiunto un accordo preliminare con Inter e Milan per la vendita dell'impianto a 197 milioni di euro, con la partecipazione del Comune ad alcuni costi. Questo accordo, fondamentale per Sala, dovrà essere approvato prima in Giunta e poi in Consiglio comunale. Se il sindaco si fosse dimesso, il progetto sarebbe naufragato, spingendo il Milan verso San Donato e lasciando l'Inter in una situazione incerta. Con Sala in carica, l'approvazione dell'accordo, inizialmente prevista entro il 31 luglio, è quasi certamente rinviata a settembre. Successivamente, serviranno due mesi per finalizzare il finanziamento bancario e arrivare al rogito.
Non mancano gli ostacoli. Nel Consiglio comunale, composto da 48 consiglieri (maggioranza a 25), 31 fanno parte dell'area di governo. Tuttavia, cinque consiglieri di maggioranza hanno già espresso parere negativo sulla vendita, mettendo a rischio l'approvazione del progetto e rendendo la maggioranza "sul filo". Un eventuale voto contrario di questi consiglieri farebbe naufragare l'operazione. Se anche l'approvazione dovesse arrivare grazie a voti dell'opposizione (con conseguenze politiche), seguirebbero comunque numerosi ricorsi volti a dichiarare la nullità della vendita, con un probabile coinvolgimento di tribunali.
In parallelo a queste vicende legali e politiche, San Siro continuerà la sua attività, ospitando partite e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 6 febbraio. Il futuro del nuovo stadio, il cui progetto è stato affidato a Manica e Norman Foster, dipenderà dalle decisioni prese nelle aule comunali e dai verdetti dei tribunali.
Gli ostacoli: Voti in Consiglio e Ricorsi
Non mancano gli ostacoli. Nel Consiglio comunale, composto da 48 consiglieri (maggioranza a 25), 31 fanno parte dell'area di governo. Tuttavia, cinque consiglieri di maggioranza hanno già espresso parere negativo sulla vendita, mettendo a rischio l'approvazione del progetto e rendendo la maggioranza "sul filo". Un eventuale voto contrario di questi consiglieri farebbe naufragare l'operazione. Se anche l'approvazione dovesse arrivare grazie a voti dell'opposizione (con conseguenze politiche), seguirebbero comunque numerosi ricorsi volti a dichiarare la nullità della vendita, con un probabile coinvolgimento di tribunali.
In parallelo a queste vicende legali e politiche, San Siro continuerà la sua attività, ospitando partite e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 6 febbraio. Il futuro del nuovo stadio, il cui progetto è stato affidato a Manica e Norman Foster, dipenderà dalle decisioni prese nelle aule comunali e dai verdetti dei tribunali.
