San Siro: tutto rinviato a settembre. Gli ostacoli.

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GDS: San Siro è al centro del dibattito politico e giudiziario a Milano. Il sindaco Beppe Sala, indagato in un'inchiesta che ha portato a richieste di arresti domiciliari per sei persone (inclusi l'assessore all'Urbanistica e importanti immobiliaristi), si appresta a comunicare in Consiglio comunale la sua intenzione di proseguire il mandato, a patto di ottenere sostegno politico cruciale per la vendita dello stadio a Inter e Milan. Il Comune ha raggiunto un accordo preliminare con Inter e Milan per la vendita dell'impianto a 197 milioni di euro, con la partecipazione del Comune ad alcuni costi. Questo accordo, fondamentale per Sala, dovrà essere approvato prima in Giunta e poi in Consiglio comunale. Se il sindaco si fosse dimesso, il progetto sarebbe naufragato, spingendo il Milan verso San Donato e lasciando l'Inter in una situazione incerta. Con Sala in carica, l'approvazione dell'accordo, inizialmente prevista entro il 31 luglio, è quasi certamente rinviata a settembre. Successivamente, serviranno due mesi per finalizzare il finanziamento bancario e arrivare al rogito.

Gli ostacoli: Voti in Consiglio e Ricorsi​


Non mancano gli ostacoli. Nel Consiglio comunale, composto da 48 consiglieri (maggioranza a 25), 31 fanno parte dell'area di governo. Tuttavia, cinque consiglieri di maggioranza hanno già espresso parere negativo sulla vendita, mettendo a rischio l'approvazione del progetto e rendendo la maggioranza "sul filo". Un eventuale voto contrario di questi consiglieri farebbe naufragare l'operazione. Se anche l'approvazione dovesse arrivare grazie a voti dell'opposizione (con conseguenze politiche), seguirebbero comunque numerosi ricorsi volti a dichiarare la nullità della vendita, con un probabile coinvolgimento di tribunali.

In parallelo a queste vicende legali e politiche, San Siro continuerà la sua attività, ospitando partite e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 6 febbraio. Il futuro del nuovo stadio, il cui progetto è stato affidato a Manica e Norman Foster, dipenderà dalle decisioni prese nelle aule comunali e dai verdetti dei tribunali.

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Mika

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GDS: San Siro è al centro del dibattito politico e giudiziario a Milano. Il sindaco Beppe Sala, indagato in un'inchiesta che ha portato a richieste di arresti domiciliari per sei persone (inclusi l'assessore all'Urbanistica e importanti immobiliaristi), si appresta a comunicare in Consiglio comunale la sua intenzione di proseguire il mandato, a patto di ottenere sostegno politico cruciale per la vendita dello stadio a Inter e Milan. Il Comune ha raggiunto un accordo preliminare con Inter e Milan per la vendita dell'impianto a 197 milioni di euro, con la partecipazione del Comune ad alcuni costi. Questo accordo, fondamentale per Sala, dovrà essere approvato prima in Giunta e poi in Consiglio comunale. Se il sindaco si fosse dimesso, il progetto sarebbe naufragato, spingendo il Milan verso San Donato e lasciando l'Inter in una situazione incerta. Con Sala in carica, l'approvazione dell'accordo, inizialmente prevista entro il 31 luglio, è quasi certamente rinviata a settembre. Successivamente, serviranno due mesi per finalizzare il finanziamento bancario e arrivare al rogito.

Gli ostacoli: Voti in Consiglio e Ricorsi​


Non mancano gli ostacoli. Nel Consiglio comunale, composto da 48 consiglieri (maggioranza a 25), 31 fanno parte dell'area di governo. Tuttavia, cinque consiglieri di maggioranza hanno già espresso parere negativo sulla vendita, mettendo a rischio l'approvazione del progetto e rendendo la maggioranza "sul filo". Un eventuale voto contrario di questi consiglieri farebbe naufragare l'operazione. Se anche l'approvazione dovesse arrivare grazie a voti dell'opposizione (con conseguenze politiche), seguirebbero comunque numerosi ricorsi volti a dichiarare la nullità della vendita, con un probabile coinvolgimento di tribunali.

In parallelo a queste vicende legali e politiche, San Siro continuerà la sua attività, ospitando partite e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 6 febbraio. Il futuro del nuovo stadio, il cui progetto è stato affidato a Manica e Norman Foster, dipenderà dalle decisioni prese nelle aule comunali e dai verdetti dei tribunali.

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Hanno messo in pausa il progetto San Donato che era tutto fatto... andate ad indagare anche da noi grazie. Che non me la spiego sta cosa.
 
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GDS: San Siro è al centro del dibattito politico e giudiziario a Milano. Il sindaco Beppe Sala, indagato in un'inchiesta che ha portato a richieste di arresti domiciliari per sei persone (inclusi l'assessore all'Urbanistica e importanti immobiliaristi), si appresta a comunicare in Consiglio comunale la sua intenzione di proseguire il mandato, a patto di ottenere sostegno politico cruciale per la vendita dello stadio a Inter e Milan. Il Comune ha raggiunto un accordo preliminare con Inter e Milan per la vendita dell'impianto a 197 milioni di euro, con la partecipazione del Comune ad alcuni costi. Questo accordo, fondamentale per Sala, dovrà essere approvato prima in Giunta e poi in Consiglio comunale. Se il sindaco si fosse dimesso, il progetto sarebbe naufragato, spingendo il Milan verso San Donato e lasciando l'Inter in una situazione incerta. Con Sala in carica, l'approvazione dell'accordo, inizialmente prevista entro il 31 luglio, è quasi certamente rinviata a settembre. Successivamente, serviranno due mesi per finalizzare il finanziamento bancario e arrivare al rogito.

Gli ostacoli: Voti in Consiglio e Ricorsi​


Non mancano gli ostacoli. Nel Consiglio comunale, composto da 48 consiglieri (maggioranza a 25), 31 fanno parte dell'area di governo. Tuttavia, cinque consiglieri di maggioranza hanno già espresso parere negativo sulla vendita, mettendo a rischio l'approvazione del progetto e rendendo la maggioranza "sul filo". Un eventuale voto contrario di questi consiglieri farebbe naufragare l'operazione. Se anche l'approvazione dovesse arrivare grazie a voti dell'opposizione (con conseguenze politiche), seguirebbero comunque numerosi ricorsi volti a dichiarare la nullità della vendita, con un probabile coinvolgimento di tribunali.

In parallelo a queste vicende legali e politiche, San Siro continuerà la sua attività, ospitando partite e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 6 febbraio. Il futuro del nuovo stadio, il cui progetto è stato affidato a Manica e Norman Foster, dipenderà dalle decisioni prese nelle aule comunali e dai verdetti dei tribunali.

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Ma con l'acquisto dello stadio secondo voi riusciremmo a liberarci di redbird/elliot ?
 

Franco

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L'ostacolo vero è il carcere. Come mai per Sala è così fondamentale regalare San Siro a Milan e Inter? Forza procura!
 

Super_Lollo

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Ma con l'acquisto dello stadio secondo voi riusciremmo a liberarci di redbird/elliot ?
Loro sono qui solo per quello, spendere il meno possibile, ridurre all asso ogni spesa del club e farsi approvare il progetto stadio.
Una volta approvato venderanno e scapperanno a gambe levate lasciando le macerie dietro di se.
Non c'è più niente e nessuno..
 

Andris

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se rinviano salta tutto, non conviene all'indagato
a meno che non baratta la sua sopravvivenza politica con lo stadio e i suoi amici...
 

Giek

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Se fanno davvero lo stadio da barboni condiviso con le melme è la nostra fine. Saremmo condannati per i prossimi 50 anni
 

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