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La GDS in edicola fa un recap di tutte le news di ieri e aggiunge: la questione del futuro di San Siro si fa sempre più urgente e complessa, soprattutto alla luce della maxi inchiesta sull'urbanistica che sta coinvolgendo l'amministrazione milanese. Una recente riunione a Palazzo Marino, che ha visto la partecipazione di Milan, Inter, il sindaco Sala, la FIGC e la UEFA, ha evidenziato gravi criticità per l'attuale impianto in vista degli Europei del 2032, che l'Italia ospiterà con la Turchia.
Le conclusioni del summit sono state pessime: l'attuale stadio Meazza non ha i requisiti e non è adeguato agli standard UEFA per ospitare una rassegna continentale. Anche se mancano sette anni, i lavori di ammodernamento non sarebbero sufficienti a causa dell'età avanzata della struttura. Questo nonostante Milano sia una città ideale per requisiti UEFA come trasporti e strutture ricettive. Comune e club, dopo la mancata assegnazione della finale di Champions League 2027, avranno poco più di un anno per presentare un progetto alternativo e definitivo. Questo rende il nuovo San Siro una soluzione necessaria, a patto che l'inchiesta giudiziaria lo permetta.
La FIGC deve definire quali impianti potranno essere utilizzati per Euro 2032. Delle dieci proposte iniziali (Roma, Milano, Bari, Napoli, Firenze, Torino, Genova, Verona, Bologna, Cagliari), solo l'Allianz Stadium di Torino ha tutti i requisiti attuali. Anche l'Olimpico di Roma necessita di lavori, ma essendo una sede istituzionale, le criticità dovrebbero essere superate. La deadline per la lista definitiva degli stadi è ottobre 2026. L'allarme UEFA conferma la posizione di Milan e Inter: l'attuale stadio è inadeguato nei servizi e una ristrutturazione profonda avrebbe costi sproporzionati, un'ipotesi che i club avevano già scartato.
Nonostante l'iter per il nuovo San Siro abbia registrato due punti a favore (il no del TAR Lombardia alla sospensiva sull'acquisizione dell'area e l'accordo tra club e Comune sul prezzo), lo tsunami dell'inchiesta urbanistica sulla Procura di Milano rappresenta un'incognita gigantesca. Con 74 indagati, inclusi il sindaco Sala, e richieste di arresto per figure chiave, il clima è incandescente. Gli interrogatori inizieranno il 23 luglio, proprio la settimana prima della data limite che il sindaco si era prefissato per chiudere la partita (31 luglio). La Giunta ha in programma di votare la vendita lunedì, per poi farla approvare in Consiglio comunale entro fine mese. L'incertezza sulle tempistiche, già dilatate, è destinata ad aumentare. Lo scenario peggiore sarebbe un nuovo impantanamento dell'iter, unito alla non fattibilità di una ristrutturazione, che porterebbe a una "figuraccia" di portata internazionale.
Le conclusioni del summit sono state pessime: l'attuale stadio Meazza non ha i requisiti e non è adeguato agli standard UEFA per ospitare una rassegna continentale. Anche se mancano sette anni, i lavori di ammodernamento non sarebbero sufficienti a causa dell'età avanzata della struttura. Questo nonostante Milano sia una città ideale per requisiti UEFA come trasporti e strutture ricettive. Comune e club, dopo la mancata assegnazione della finale di Champions League 2027, avranno poco più di un anno per presentare un progetto alternativo e definitivo. Questo rende il nuovo San Siro una soluzione necessaria, a patto che l'inchiesta giudiziaria lo permetta.
La FIGC deve definire quali impianti potranno essere utilizzati per Euro 2032. Delle dieci proposte iniziali (Roma, Milano, Bari, Napoli, Firenze, Torino, Genova, Verona, Bologna, Cagliari), solo l'Allianz Stadium di Torino ha tutti i requisiti attuali. Anche l'Olimpico di Roma necessita di lavori, ma essendo una sede istituzionale, le criticità dovrebbero essere superate. La deadline per la lista definitiva degli stadi è ottobre 2026. L'allarme UEFA conferma la posizione di Milan e Inter: l'attuale stadio è inadeguato nei servizi e una ristrutturazione profonda avrebbe costi sproporzionati, un'ipotesi che i club avevano già scartato.
Nonostante l'iter per il nuovo San Siro abbia registrato due punti a favore (il no del TAR Lombardia alla sospensiva sull'acquisizione dell'area e l'accordo tra club e Comune sul prezzo), lo tsunami dell'inchiesta urbanistica sulla Procura di Milano rappresenta un'incognita gigantesca. Con 74 indagati, inclusi il sindaco Sala, e richieste di arresto per figure chiave, il clima è incandescente. Gli interrogatori inizieranno il 23 luglio, proprio la settimana prima della data limite che il sindaco si era prefissato per chiudere la partita (31 luglio). La Giunta ha in programma di votare la vendita lunedì, per poi farla approvare in Consiglio comunale entro fine mese. L'incertezza sulle tempistiche, già dilatate, è destinata ad aumentare. Lo scenario peggiore sarebbe un nuovo impantanamento dell'iter, unito alla non fattibilità di una ristrutturazione, che porterebbe a una "figuraccia" di portata internazionale.
