Ovviamente non è che alle altre squadre vai a spiegare la rara e la fava. Anche perché prima di fare uno sgarbo comunque, a meno che non siano i gobbi, ci pensano. In ogni caso il discorso è che Romagnoli, il Ranocchia milanista, sarebbe anche perdibile a zero, Donnarumma assolutamente no, sia per i soldi che già gli abbiamo dato, sia per il valore del giocatore, sia per questioni d’immagine (robe come perdere i gran giocatori a zero le fa il Dortmund in Germania tipo nel caso Lewandowski, ma il Dortmund è sempre stato una “Rometta on steroids” -non nel senso di dopati, ma nel senso di una Rometta un po’ più forte e vincente, come tutte le tedesche Bayern a parte- il Milan è la big per eccellenza del calcio italiano e mondiale, Real a parte).
Su questo ti appoggio in toto. Infatti io tanto ho sempre difeso Donnarumma dal punto di vista tecnico, tanto ho detto anche ieri a Lineker che una bandiera vera e propria non lo sarà mai, vedi qui
https://www.milanworld.net/donnarum...-finesta-vt96406-post2185116.html#post2185116 .
Anche io lo vedo come “dipendente AC Milan”. Un dipendente dotatissimo che si spera contribuirà ad arricchirne molto il palmares e a renderne ancora più grande la leggenda, ma li ci fermiamo. Dipendente è e rimarrà, non certo una bandiera del club, a meno che in futuro non dimostri seri cambiamenti sfanculando quel panzone che Insigne e Hamsik (due eroi, forse?) hanno sfanculato.
Lineker diceva che cambiano i tempi e cambiano i valori, ma i valori che identificano una bandiera quelli rimangono sempre, e se spariscono vuol semplicemente dire che le bandiere non ci sono più.
Così come, sempre per tornare all’esempio, se un domani diventasse la norma per le coppie sposate andare in club per scambisti non è che potremmo dire che “il concetto di fedeltà si evolve”, no, semplicemente la fedeltà non esisterebbe più, perché fedeltà ha un significato ben preciso e univoco, come nel calcio lo ha il termine “bandiera”.
Le parole hanno un significato, piaccia o no.