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I giornalisti vivono di cronaca e la cronaca racconta il quotidiano : è chiaro che il calcio di gattuso, come fu quello di trapattoni anzichè di altri allenatori pragmatici , si trasmette prima e si inculca prima ai giocatori, col risultato di una squadra che da subito impara lo spartito, rispetto al calcio di sacchi, guardiola e altri maestri che hai citato che invece necessita di tempo , pazienza, incidenti di tappa.
Un giornalista non riesce a vedere ciò che fiorirà ma vede ciò che è.
Io però non mi fisserei tanto sui cronisti perchè in fin dei conti ciò che dicono , pensano, raccontano lascia il tempo che trova e mi concentrerei invece sulle società che a parole puntano sugli strateghi ma dopo un mese li mettono in discussione,dopo due mandano in ritiro la squadra,poi gli danno le canoniche due settimane e poi li silurano.
A ben vedere, quindi, in italia il problema sono le società, le dirigenze , le proprietà e non i giornalisti.
Vedremo la nostra come riuscirá a resistere all’inevitabile Tsunami anti-Ragnick che avremo in autunno-inverno