Vedremo. Scelta coraggiosa e discutibile, molto ambiziosa secondo me.
La certezza è l'ostracismo dei media e del calcio italiano tutto. Alla minima difficoltà Rangnick verrà massacrato senza pietà perché rappresenta qualcosa di nuovo per il nostro calcio e dunque una minaccia.
Il calcio italiano è l'istituzione più conservatrice del mondo! La maggior parte dei giornalisti e opinionisti è totalmente incompetente, si regge sulle amicizie e le belle parole spese a favore dei potenti. Quando parlano di calcio rispolverano sempre i medesimi cliché, come se il calcio fosse ancora agli anno 80. Non ci capiscono nulla di tattica, meno ancora di economia, non guardano le partite degli altri campionati, non conoscono allenatori né giocatori stranieri. Per rimanere dove stanno e guadagnarsi il pane hanno bisogno dell'ignoranza.
Per questi personaggi, mezze tacche, Rangnick è una grande minaccia e va eliminato.
Dunque prepariamoci e usiamo il cervello.
Merita un’approfondimento l’argomento.
L’ostracismo dei media verso il calcio all’italiana e pane e salame viene dai tempi di Sacchi CT che sostanzialmente accusava la stampa di non capire una beneamata mazza e che era inutile spiegare concetti complicati agli ignoranti.
Da lì é nato l’ostracismo verso gli allenatori “scienziati” e in contraltare l’appoggio ai sostenitori dell’italianità.
Allenare all’italiana ha storicamente portato anche risultati importanti, ricordiamo le 4 champions mila sei negli anni 60 e prima a 2 mondiali e 1 olimpiade. Gli allenatori italiani sono molto “pragmatici e capaci di portare risultati... ma....
Ma la storia la fanno altri allenatori, allenatori innovativi, rivoluzionari, con idee fuori dagli schemi, Michels negli anni 70 con l’Olanda, Sacchi negli anni 80 con il Milan, poi Guardiola è il tiki-taka e Klopp con il Gegenpressing.
Rinunciare a combattere questi “innovatori” e le idee che vengono dall’estero ha portato ad un progressivo impoverimento tecnico e di capacitá innovativa del nostro calcio. La cosa é evidente guardando le partite internazionali.
Spero con tutto il cuore che Rangnick c’è la faccia, non solo per il Milan, ma per tutto il nostro calcio.