Rangnick: il Gegenpressing, l'ossessione per Sacchi e Dickens

Aron

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Parto dal presupposto che Rangnik mi stuzzica come idea e non poco, ma trovo questi articoli ciclici su tutti gli allenatori che sono arrivati al Milan, e sappiamo benissimo come sono andati a finire.....,.

È un loop senza fine.
 
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Io adoro la visione di calcio che vuol proporre il tedesco, forse addirittura la sua versione é ancora piú estremizzata rispetto al Gegenpressing di Klopp.

Ovviamente se il suo modello possa essere ripetibile al Milan, dove le pressioni sono tante e il tempo molto poco, questo non lo so.
Sicuramente rispetto all'idea di calcio di Giampaolo siamo a molti anni luce avanti qui, eh.

Se riesce può essere davvero una ventata fresca per il Milan ed anche per il calcio italiano.
 

luigi61

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Io spero che Rangnick faccia anche meglio di Rino, in effetti però vorrò vedere dove andranno a nascondersi quelli che scrivono ste robe se Rangnick dovesse fare il solito campionato da 60 punti con stagione finita già a Gennaio/Febbraio.

ci vogliono i giocatori forti; gli allenatori ad eccezione di 2-3 fuoriconcorso incidono non piu del 20% , anche i top vedi Guardiola Klopp senza giocatori andrebbero poco lontano; date la juve a Pioli e vincerebbe sicuro 100% ; detto questo sono curioso di vederlo all'opera con il tatticismo esagerato del nostro calcio....
 

Lineker10

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Vedremo. Scelta coraggiosa e discutibile, molto ambiziosa secondo me.

La certezza è l'ostracismo dei media e del calcio italiano tutto. Alla minima difficoltà Rangnick verrà massacrato senza pietà perché rappresenta qualcosa di nuovo per il nostro calcio e dunque una minaccia.

Il calcio italiano è l'istituzione più conservatrice del mondo! La maggior parte dei giornalisti e opinionisti è totalmente incompetente, si regge sulle amicizie e le belle parole spese a favore dei potenti. Quando parlano di calcio rispolverano sempre i medesimi cliché, come se il calcio fosse ancora agli anno 80. Non ci capiscono nulla di tattica, meno ancora di economia, non guardano le partite degli altri campionati, non conoscono allenatori né giocatori stranieri. Per rimanere dove stanno e guadagnarsi il pane hanno bisogno dell'ignoranza.

Per questi personaggi, mezze tacche, Rangnick è una grande minaccia e va eliminato.

Dunque prepariamoci e usiamo il cervello.
 

-Lionard-

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Il problema non è la scelta di Rangnick ma se la società lo asseconderà al 100%. Sulla carta anche Giampaolo poteva essere una buona idea visto come aveva saputo lavorare con i giovani a Genova ed Empoli ma, al di là dei suoi devastanti limiti caratteriali e di quell'insicurezza di fondo che alla fine lo ha portato a compiere errori clamorosi, non è stato messo nelle condizioni di fare bene a causa di una rosa inadeguata al suo credo calcistico. Non puoi prendere un fanatico del 4-3-1-2 e non prendergli un trequartista ed una seconda punta, lasciandogli pure il rebus Suso da risolvere.

Rangnick gioca un calcio molto intenso, dinamico e veloce e ha bisogno di giocatori con determinate caratteristiche. Glieli prenderanno? Francamente ho molti dubbi a riguardo. Temo che lo prendano nella folle idea di valorizzare i vari Calhanoglu, Kessie, Romagnoli e compagnia aggiungendo qualche talentino giovane ed inesperto. Se così fosse, sarebbe l'ennesimo compromesso e con tutti i media contro, come sottolinea giustamente Lineker, il rischio è che Rangnick saluti tutti ancora prima di Natale. Se invece lo asseconderanno e gli prenderanno giocatori veramente funzionali alle sue idee, allora magari potrebbe andare bene questo esperimento.
 

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Gazidis è Uriah Heep che è ossessionato da Rangnick a sua volta ossessionate da Dickens.
 
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ci vogliono i giocatori forti; gli allenatori ad eccezione di 2-3 fuoriconcorso incidono non piu del 20% , anche i top vedi Guardiola Klopp senza giocatori andrebbero poco lontano; date la juve a Pioli e vincerebbe sicuro 100% ; detto questo sono curioso di vederlo all'opera con il tatticismo esagerato del nostro calcio....

Ci si uccide sempre per gli allenatori in italia, la verità santissima è solo questa, ci vogliono i campioni per vincere ne meno ne piu.

Guarda la partita contro la spal, sinceramente credo che non abbiamo neanche giocato male, ma senza quell autogol anche 200 minuti di recupero e non pareggiavamo, per il semplice fatto che se alla fine manca il tocco del campione che fa la differenza.

Abbiamo fatto 40 tiri forse, ma con che qualità? E non si puo dire niente a Pioli sinceramente, è solo il fatto che i giocatori quello riescono a fare.

Detto questo l idea di ragno mi intriga parecchio, anche se capisco benissimo a sto punto del perchè ha bisogno di giovani, un idea del genere non attacca con giocatori di temperamento, fai fare la ruota della sfortuna a Ibra...o un pressing immediato...
 
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Vedremo. Scelta coraggiosa e discutibile, molto ambiziosa secondo me.

La certezza è l'ostracismo dei media e del calcio italiano tutto. Alla minima difficoltà Rangnick verrà massacrato senza pietà perché rappresenta qualcosa di nuovo per il nostro calcio e dunque una minaccia.

Il calcio italiano è l'istituzione più conservatrice del mondo! La maggior parte dei giornalisti e opinionisti è totalmente incompetente, si regge sulle amicizie e le belle parole spese a favore dei potenti. Quando parlano di calcio rispolverano sempre i medesimi cliché, come se il calcio fosse ancora agli anno 80. Non ci capiscono nulla di tattica, meno ancora di economia, non guardano le partite degli altri campionati, non conoscono allenatori né giocatori stranieri. Per rimanere dove stanno e guadagnarsi il pane hanno bisogno dell'ignoranza.

Per questi personaggi, mezze tacche, Rangnick è una grande minaccia e va eliminato.

Dunque prepariamoci e usiamo il cervello.

Merita un’approfondimento l’argomento.

L’ostracismo dei media verso il calcio all’italiana e pane e salame viene dai tempi di Sacchi CT che sostanzialmente accusava la stampa di non capire una beneamata mazza e che era inutile spiegare concetti complicati agli ignoranti.

Da lì é nato l’ostracismo verso gli allenatori “scienziati” e in contraltare l’appoggio ai sostenitori dell’italianità.

Allenare all’italiana ha storicamente portato anche risultati importanti, ricordiamo le 4 champions mila sei negli anni 60 e prima a 2 mondiali e 1 olimpiade. Gli allenatori italiani sono molto “pragmatici e capaci di portare risultati... ma....

Ma la storia la fanno altri allenatori, allenatori innovativi, rivoluzionari, con idee fuori dagli schemi, Michels negli anni 70 con l’Olanda, Sacchi negli anni 80 con il Milan, poi Guardiola è il tiki-taka e Klopp con il Gegenpressing.

Rinunciare a combattere questi “innovatori” e le idee che vengono dall’estero ha portato ad un progressivo impoverimento tecnico e di capacitá innovativa del nostro calcio. La cosa é evidente guardando le partite internazionali.

Spero con tutto il cuore che Rangnick c’è la faccia, non solo per il Milan, ma per tutto il nostro calcio.
 
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Ci si uccide sempre per gli allenatori in italia, la verità santissima è solo questa, ci vogliono i campioni per vincere ne meno ne piu.

Guarda la partita contro la spal, sinceramente credo che non abbiamo neanche giocato male, ma senza quell autogol anche 200 minuti di recupero e non pareggiavamo, per il semplice fatto che se alla fine manca il tocco del campione che fa la differenza.

Abbiamo fatto 40 tiri forse, ma con che qualità? E non si puo dire niente a Pioli sinceramente, è solo il fatto che i giocatori quello riescono a fare.

Detto questo l idea di ragno mi intriga parecchio, anche se capisco benissimo a sto punto del perchè ha bisogno di giovani, un idea del genere non attacca con giocatori di temperamento, fai fare la ruota della sfortuna a Ibra...o un pressing immediato...

Attenzione, é una considerazione ingannevole...

Qualche post prima [MENTION=2112]luigi61[/MENTION] dice che l’allenatore conta poco, incide al massimo per il 20%....

Attenzione, un solo elemento che in un un team di 50 giocatori incide il 20% é tantissimo. Vuole dire che la somma dei 25 giocatori, i preparatori atletici, i dirigenti societari, i medici... incidono in totale per l’80%. Difficile che qualche altro elemento superi il 10% come influenza.

Vuole dire che dei vari mattoni che compongono una squadra di successo, il mattone singolarmente piú importante (e non é neanche il più costoso!) é quello dell’allenatore.

Certo, ci sarebbe anche il restante 80% senza il quale nessuno combina niente, ma l’allenatore é fondamentale.
 
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Merita un’approfondimento l’argomento.

L’ostracismo dei media verso il calcio all’italiana e pane e salame viene dai tempi di Sacchi CT che sostanzialmente accusava la stampa di non capire una beneamata mazza e che era inutile spiegare concetti complicati agli ignoranti.

Da lì é nato l’ostracismo verso gli allenatori “scienziati” e in contraltare l’appoggio ai sostenitori dell’italianità.

Allenare all’italiana ha storicamente portato anche risultati importanti, ricordiamo le 4 champions mila sei negli anni 60 e prima a 2 mondiali e 1 olimpiade. Gli allenatori italiani sono molto “pragmatici e capaci di portare risultati... ma....

Ma la storia la fanno altri allenatori, allenatori innovativi, rivoluzionari, con idee fuori dagli schemi, Michels negli anni 70 con l’Olanda, Sacchi negli anni 80 con il Milan, poi Guardiola è il tiki-taka e Klopp con il Gegenpressing.

Rinunciare a combattere questi “innovatori” e le idee che vengono dall’estero ha portato ad un progressivo impoverimento tecnico e di capacitá innovativa del nostro calcio. La cosa é evidente guardando le partite internazionali.

Spero con tutto il cuore che Rangnick c’è la faccia, non solo per il Milan, ma per tutto il nostro calcio.

I giornalisti vivono di cronaca e la cronaca racconta il quotidiano : è chiaro che il calcio di gattuso, come fu quello di trapattoni anzichè di altri allenatori pragmatici , si trasmette prima e si inculca prima ai giocatori, col risultato di una squadra che da subito impara lo spartito, rispetto al calcio di sacchi, guardiola e altri maestri che hai citato che invece necessita di tempo , pazienza, incidenti di tappa.
Un giornalista non riesce a vedere ciò che fiorirà ma vede ciò che è.

Io però non mi fisserei tanto sui cronisti perchè in fin dei conti ciò che dicono , pensano, raccontano lascia il tempo che trova e mi concentrerei invece sulle società che a parole puntano sugli strateghi ma dopo un mese li mettono in discussione,dopo due mandano in ritiro la squadra,poi gli danno le canoniche due settimane e poi li silurano.
A ben vedere, quindi, in italia il problema sono le società, le dirigenze , le proprietà e non i giornalisti.
 
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