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Io lo ribadisco ancora ma non mi si prenda per un anti Sacchi (penso non si possa trovare un milanista anti-sacchi..sarebbe follia!): al di là dei meriti avuti dal profeta, questo gli da diritto a 29 anni dall'ultimo trofeo che ha alzato di ergersi a critico infallibile con tutti?
Un bagno di umiltà da parte sua mai?
La cosa insopportabile è che lui se ne va in giro con le sue verità in tasca e le dispensa sminuendo chiunque la pensi diversamente come se la sua versione sia l'unica vera e chiunque vinca in modo diverso sia quasi da compatire perché così "non entrerà nella storia"..
Ecco, questa arroganza io non la tollero..e allora fa bene chi ogni tanto gli rammenta che anche lui senza quei campioni sarebbe probabilmente rimasto un pallido ricordo calcistico invece dell'uomo che ha cambiato il calcio...
Perchè tu ne fai una questione di arroganza laddove , ragionando da uomo di campo, lui parla solo di tecnica e di cultura sportiva.
Ti faccio un esempio : un gesto tecnico lo si acquisisce solo ripetendolo più e più volte anche se questo implica sbagliare, prendere gol, perder partite e forse anche lasciare per casa trofei.
L'assillo della vittoria fa intraprendere scorciatoie che nulla hanno di costruttivo perchè sul breve forse pagano ma sul lungo mai.
In italia culturalmente siamo abituati a mettere il risultato al primo posto , col tifoso per primo che vuole tutto e subito ma questi concetti non porteranno mai a crescere e migliorare.
Questi concetti dovrebbero essere i cardini del settore giovanile ma lo sono anche per i grandi clubs, concetti poi che rendono il nostro milan simile al real madrid mentre declassano la juve a perdente di successo.
Sacchi senza berlsuconi non sarebbe esistito ma il milan con quei campioni avrebbe vinto anche con trapattoni in panchina.
In italia manca la cultura sportiva ma manca nei tifosi perchè le società per prime non la hanno.
Il tutto e subito non porta mai a nulla.
Sacchi parla sempre di cultura sportiva e di culto del gioco.