Lo sai che rispetto le tue opinioni.
Ma sai anche che non condivido questo punto di vista di etichettare le operazioni positive fatte "nonostante la contrarietà" di dirigenza e proprietà e quelle negative fatte "per la testardaggine - tirchieria" di dirigenza e proprietà.
Ibra e Kjaer sono arrivati in accordo con la proprietà, con lo scopo di fare da guida ai giovani. Lo hanno fatto, quindi hanno soddisfatto le attese (contrariamente al trio Bonucci-Biglia-Kalinic che aveva la stessa funzione nelle intenzioni di Mirabelli).
Adesso la guida c'è e quindi molto probabilmente continuerà la linea (condivisa come più volte ha affermato Paolo) di puntare sui giovani e di far crescere la squadra come gruppo. I giovani diventeranno esperti da noi, è la strada intrapresa con i vari Donnarumma, Romagnoli, Chalanoglu, Kessie ... passati da giovani a veterani crescendo nel Milan.
L'intenzione della società mi sembra sia quello di tenere a lungo i ragazzi che crescono con noi. Non sempre ci si riuscirà, ma questa è la palese intenzione.
Zio, non è un mistero che gazidis stesse preparando il gran ribaltone , ormai lo sanno tutti e non solo i muri di milanello.
Era tutto apparecchiato : fuori maldini e massara e a ruota fuori anche pioli e giocatori over come ibra e kjaer.
Demtro Rangnick e via al nuovo corso fatto di giovani e tanto scouting.
Ma la squadra dopo la ripresa si è compattata come mai e ha svoltato, forse anche motivata dall'ambizione di far cambiare idea alla proprietà?
Chi lo sa.
Questo è fin dal principio il mio pensiero e non credo sia del tutto demenziale come in tanti qua facevano notare, tu per primo.
Idealmente il milan tra febbraio e marzo si è come spaccato : gazidis da una parte e tutti gli altri dall'altra.
Questo non vuol dire che i ragazzi giocassero assieme a ibra e per ibra e pioli e maldini contro gazidis ma come minimo giocavano per dimostrare di valere il posto.
Gazidis ha punto nell'orgoglio ibra e il leone ha risposto portandosi tutti i ragazzi dalla sua parte.
La nostra primavera è stata esaltante : gruppo coeso, unità d'intenti, voglia di stupire e in campo c'era una magia mai vista prima.
Siamo passati da squadra mediocre e da rottamare a principessa del campionato : belli, vincenti, un modello da seguire.
A fine anno è arrivata la promozione : niente più ribaltone ,si continua con questo corso.
Gazidis , che rappresenta la proprietà , fa bene a guardarsi attorno e fa bene a mettere tutti in discussione però l'alchimia di un gruppo ha tanto di chimico e poco di logica e bisogna stare attenti ai rapporti che si creano e a come vengono impostati.
Il milan a detta di tanti/tutti si è compattato come non mai però , in tutta franchezza, io faccio ancora fatica a vedere gazidis come parte importante del milan che stiamo ammirando.
Sicuramente c'è anche del suo in questo milan ma, siccome è stato sbugiardato e sconfessato nei risultati, tutto ciò lo mette in una posizione di debolezza.
Io fossi il proprietario del milan lo avrei rimosso dal ruolo, non ci giro attorno.
Perchè è alto il rischio che alle prime difficoltà gazidis etichetti questo milan come non suo, come un milan nato sull'onda dell'emotività.
Lo stesso Maldini non credo sia un uomo permaloso ma è stato ad un centimetro dell'esonero e , sapendo quanto sia orgoglioso e tutto d'un pezzo su certi aspetti, sono pronto a scommettere che se la sia legato al dito.
Attenzione quindi alle dinamiche interne del milan perchè il sacro fuoco di una squadra va sempre alimentato alzando l'asticella delle ambizioni.
Tra tarda primavera -estate abbiamo giocato per far cambiare idea alla proprietà, a un certo punto della stagione abbiamo messo nel mirino la qualificazione alla coppa e l'abbiamo centrata.
La nuova stagione è stata quasi la continuazione della vecchia ma ora siamo arrivati a un punto in cui bisogna mettere nuova carne al fuoco perchè chi si ferma è perso.
Il milan oggi non deve più stupire ma deve dimostrare di saperci stare ai vertici.
Alla proprietà, che a parole ha promosso il lavoro di maldini e massara, il compito di alzare l'asticella .
Altrimenti saremo sempre persi nella terra di mezzo dei buoni presupposti che non vengono supportati dai fatti.