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Tuttosport: l a storia tra Adrien Rabiot e la Juventus si è conclusa in modo brusco nell'estate 2024 per una complessa combinazione di orgoglio e differenze economiche, dopo un rapporto che l'aveva visto crescere da promessa a capitano in pectore.
Il primo strappo risale al 2023, quando Rabiot rinnovò il contratto per solo un anno su consiglio di Allegri, con l'intesa di rinegoziare in seguito su nuove basi. Un anno dopo, il silenzio è stato interrotto dal capo dell'area sportiva, Cristiano Giuntoli, che ha liquidato il francese il 18 luglio 2024, confermando la scadenza del contratto il 30 giugno.
Rabiot ambiva a diventare un simbolo del club e il più pagato dello spogliatoio (un capitano designato a ereditare la fascia da Danilo). La dirigenza, tuttavia, aveva come priorità l'abbattimento del monte ingaggi e riteneva le richieste iniziali del giocatore troppo alte, tanto che non fu presentata alcuna offerta formale. L'allenatore Thiago Motta non era contrario a trattenerlo e aveva avuto contatti con il giocatore, ma la sua titubanza non fu ammessa dal tecnico, che desiderava certezze.
Dopo aver trascorso l'estate senza squadra, aspettando invano offerte dall'Inghilterra, Rabiot è passato prima al Marsiglia e poi, in modo inaspettato, al Milan. Rabiot non avrebbe mai rifiutato la chiamata di Allegri, che lo conosce bene e lo ha subito messo nelle condizioni di esprimere la sua qualità.
Domenica, Rabiot tornerà allo Stadium da avversario con il Milan, e lo farà già come uno dei giocatori più decisivi della sua nuova squadra. Il centrocampista ha ammesso: "Non sarà mai una partita uguale alle altre", consapevole di aver generato un grande rimpianto nella Juventus, che ha poi speso 60 milioni per Koopmeiners, anche grazie ai risparmi accumulati con il suo addio.
Il primo strappo risale al 2023, quando Rabiot rinnovò il contratto per solo un anno su consiglio di Allegri, con l'intesa di rinegoziare in seguito su nuove basi. Un anno dopo, il silenzio è stato interrotto dal capo dell'area sportiva, Cristiano Giuntoli, che ha liquidato il francese il 18 luglio 2024, confermando la scadenza del contratto il 30 giugno.
Rabiot ambiva a diventare un simbolo del club e il più pagato dello spogliatoio (un capitano designato a ereditare la fascia da Danilo). La dirigenza, tuttavia, aveva come priorità l'abbattimento del monte ingaggi e riteneva le richieste iniziali del giocatore troppo alte, tanto che non fu presentata alcuna offerta formale. L'allenatore Thiago Motta non era contrario a trattenerlo e aveva avuto contatti con il giocatore, ma la sua titubanza non fu ammessa dal tecnico, che desiderava certezze.
Dopo aver trascorso l'estate senza squadra, aspettando invano offerte dall'Inghilterra, Rabiot è passato prima al Marsiglia e poi, in modo inaspettato, al Milan. Rabiot non avrebbe mai rifiutato la chiamata di Allegri, che lo conosce bene e lo ha subito messo nelle condizioni di esprimere la sua qualità.
Domenica, Rabiot tornerà allo Stadium da avversario con il Milan, e lo farà già come uno dei giocatori più decisivi della sua nuova squadra. Il centrocampista ha ammesso: "Non sarà mai una partita uguale alle altre", consapevole di aver generato un grande rimpianto nella Juventus, che ha poi speso 60 milioni per Koopmeiners, anche grazie ai risparmi accumulati con il suo addio.
