Io non ho estrapolato, sei tu che dici che si vive alla grande grazie agli USA.
Quello che nessuno dice è che tutto il male del mondo venga dagli USA. Questa è una tua considerazione.
Ma è altrettanto innegabile che è la politica imperialista degli USA che destabilizza molte aree del mondo.
Bisogna smetterla di fare quelli che gettano le pietre e nascondono le mani.
L'Iraq è una polveriera perché gli USA lo hanno voluto. Il nord africa, con quella pagliacciata della primavera araba, è una polveriera perché gli USA lo hanno voluto.
L'ISIS lo hanno voluto gli USA, con l'aiuto di Israele, per destabilizzare la Siria.
L'Ucraina è una polveriera perché gli USA lo hanno voluto, fin dai tempi in cui pagavano la Timoshenko per la finta rivoluzione arancione. La tipa era considerata una pacifista dai giornali occidentali, ma era la stessa che diceva di voler vedere la Russia spazzata via a botta di atomiche.
Non si tratta di dire che gli USA sono il male del mondo, si tratta del fatto che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità.
Se gli USA non si fossero allargati ad est, BEN SAPENDO che quella era una sfera d'influenza russa, oggi non ci sarebbe la guerra in Ucraina.
Se gli USA la smettessero di far finta di considerare Taiwan uno stato sovrano, quando non è riconosciuto come tale nemmeno da loro, solo per fare incazzare Pechino, oggi non si rischierebbe una guerra anche lì.
E non venirci a raccontare che i paesi hanno scelto liberamente, perché ti ho già detto che la Timoshenko (e come lei tanti altri) erano sostenuti da Washington. Ergo, PAGATI.
E in nessuno di quei casi, questi signori intervengono personalmente, ma lasciano che siano gli "alleati" (o meglio, le loro colonie) a sorbirsi il problema e i disastri che ne consegue. Come i rincari energetici con la guerra in Ucraina, che colpiscono noi, ma non gli USA che questa guerra la sostengono a spese nostre.
Vuoi fare il prepotente nel mondo? Bene, assumiti la responsabilità.
E soprattutto si abbia il coraggio di smetterla con i due pesi e due misure.
Putin ha reagito nella sua sfera d'influenza? È un dittatore spietato che va eliminato ad ogni costo.
L'America crea guerre in ogni angolo del mondo? È solo una potenza. Ci manca solo che si dica "So' ragazzi..." e poi siamo al completo delle giustificazioni al doppiopesismo.
Le guerre non scoppiano MAI perché uno è pazzo. Le guerre scoppiano quando gli interessi economici sovrastano qualsiasi forma di diplomazia.
Io non sostengo nessuno di loro. L'ho detto fin dall'inizio che dell'Ucraina non fregava niente a nessuno ed era un braccio di ferro tra potenze.
Così come ho detto che sono preoccupato dallo strapotere cinese negli apparati network, che l'ha portata ad essere il vero e proprio burattinaio dello sviluppo del 5G e adesso del 6G, visto che le sue aziende, come Lenovo, le hanno beccate con le dita nella marmellata, con le backdoor nei firmware.
La politica USA destabilizza varie aree del mondo. Vero. Ma c'è almeno un disegno?
Se in questo destabilizzare vi fosse sempre un raziocinante perseguimento dei propri interessi da parte degli USA mi sentirei quasi più tranquillo.
Invece, quello che mi lascia a dir poco perplesso, è che spesso sembrano muoversi a casaccio, senza calcolare le conseguenze altamente probabili delle proprie azioni.
Questa cosa la imputo ad un misto di :
1) ignoranza pura. Ignoranza della Storia dei luoghi e dei popoli.
2) interessi del complesso militare industriale. Non importa del reale esito delle guerre. Anzi, più si prolungano con un nulla di fatto e meglio è. Tanto meno interessa se soldati americani ci lasceranno le penne in guerre assurde, che non vuoi vincere fino in fondo, in teatri che manco sai dove si trovino. L'importante è consumare arsenali ed arricchire chi li produce.
La parte dei beneficiari di tutto ciò non è diversa dai faccendieri nostrani che lucrano e sono entusiasti alla notizia di un terremoto o di una valanga sul suolo italico, eh!
3) idealismo. Sam, nelle tue analisi prendi una posizione chiara in favore di una concezione dell'uomo e degli Stati nella Storia improntata al realismo. Il pesce grande mangia il pesce piccolo. Ma c'è un altra metà del cielo (e probabilmente vari altri spicchi).
Da un certo punto in poi, una parte si è distinta per il sostenere una comunanza di condizioni e di interessi sociali che oltrepassavano i confini politici degli Stati.
Perché io, contadino o proletario, devo andare a combattere una guerra voluta spesso da manie di grandezza di un Re, Csar Kaiser, o chi per esso?
Questa posizione è giusta? È sbagliata? È solo parzialmente giusta o sbagliata? È un equilibrio temporaneo, ma poi si ritorna inesorabilmente allo Stato di Natura ed al pesce grande mangia pesce piccolo?
Se anche fosse Stato di Natura ricordiamoci del fattore tempo ed invecchiamento. Del ciclo degli imperi.
Se sei stato grande secoli/millenni fa non è detto che tu possa continuare a nutrire tali ambizioni. E la tua cultura può sopravvivere anche da militarmente sconfitto.
Se vado dietro a questo idealismo democratico, se vado dietro al "Mostro Wilson", con i suoi 14 punti, vado dietro a tutti quelli che volevano porre fine alle prigioni dei popoli (impero russo, turco, austro-ungarico), alla diplomazia segreta, a tutte quelle cose che facevano si che un bel giorno venisse dichiarata una guerra ed i soldati chiamati alle armi, senza una ragione per loro plausibile, si dovessero scannare in nome di non si sa bene cosa.
Se seguo questo idealismo, non posso credere al rispetto delle sfere di influenza.
Perché l'ideale della democrazia è universale e pervasivo.
Posso scegliere di non esportare la democrazia qui e subito, non importa se con bombe atomiche o meno
Posso aspettare che nei popoli maturi un sentimento democratico che li spinga a rovesciare i dittatori. (Ma la democrazia non si addice a tutti i popoli).
Nella realtà, nei paesi democratici si va in direzione opposta e fiammeggiano tentazioni autoritarie.
Idealismo e interesse del complesso militare industriale possono fondersi bene nella alternanza delle amministrazioni USA e fungere da collante politico del paese.
Io lo faccio per questo, tu lo fai per quello.
Siamo d'accordo per farlo.
Razzi sulla testa degli altri!
Di fronte alle numerose minchiate che hanno fatto gli USA io mi sono spesso detto, vabbè so' ragazzi un po' scemotti, glie piace giocà collè pistole...
Non riesco a vedere un piano USA ben congegnato dietro alcune delle guerre che tu citi. Se vai a sconquassare l'Iraq senza prevedere che un paese a maggioranza sciita finirà in orbita Iran o sei ignorante o sei cieco.
Isis/Daesh ti è cresciuta sotto il naso e sfuggita alla mano repressiva per la solita ignoranza.
Vado, distruggo tutto e poi penserò a cosa fare. Questa mi sembra la solita strategia suicida.
Magari tolgo di mezzo un dittatore che per quanto detestabile faceva da tappo ad un ribollire di problemi (Libia).
Nelle guerre, ad un certo punto, ti appoggi alla manovalanza che trovi. Che siano corpuscoli di mafia siciliana o residuati fascisti non fa differenza. L'importante è che nel giro di qualche decennio non ti si ritorcano conto.
Ma non ci credo che Isis/Daesh la abbiano creata USA e Israele.
E poi, se sono così onnipotenti, perché le primavere arabe finiscono come finiscono?
Perché non rovesciano i Mullah iraniani dove nelle città c'è un secolarismo ed un attesa di rovesciamento politico superiore a quella del ritorno del 12 esimo Imam?
Magari gli USA tornassero alle operazioni coperte ed agli omicidi mirati!
Invece c'è questo lento decadimento ignorante, miope, capace solo di catturare opportunità facili ed alla portata.
Quindi non credo neanche alla loro capacità di creare o dirigere l'Unione Europea.
Che vive e sopravviverà fintantoché riuscirà a comporre gli interessi dei suoi principali attori. E non è facile, eh!
È un continuo gioco di rinunce in nome dell'unità.