Ma tu davvero sei convinto che questa gente sia talmente stupida da accettare la mancetta di Washington? Ma davvero pensi che questa gente sia ancora disposta a farti da facchino, quando ti tiene praticamente per le palle e ne ha acquisito consapevolezza?
Qui c'è una posta in gioco MOLTO più grande sul piatto di un bonifico pari alla pensione di Joe Biden; si tratta di riscrivere gli equilibri che vennero scritti a Jalta, e che ancora regolano i rapporti di forza internazionali.
Cina, Russia, India (occhio al Brasile e al Sudafrica) sono i cosiddetti BRICS, le nuove super-economie emergenti, che hanno tutto l'interesse nel costruirsi una propria sfera di influenza.
Degli equilibri americani non gli frega nulla, e l'Ucraina ve l'ha già dimostrato.
Taiwan ve lo dimostrerà di nuovo, se si continua così.
Bisogna prendere atto che il mondo sta cambiando e cercare di venirne a patti.
L'Occidente ha due scelte davanti a sé:
- fare come l'ultima volta, facendo scoppiare una guerra mondiale, e trovarsi distrutto alla stessa maniera dei paesi vinti;
- accettare la multipolarità e smetterla di interferire nelle sfere d'influenza altrui, tornando a fare quello che si faceva nella seconda metà dell'Ottocento, quando le potenze sottoscrivevano trattati internazionali in cui regolavano di volta in volta i rapporti.
Altre vie non ce ne sono.
E gli americani se ne ben guardano dal punto 1, motivo per il quale non sono intervenuti in Ucraina, e non interverranno nemmeno a Taiwan.
A Washington sanno già che il punto 2 è l'unica via da seguire, e il riconoscimento delle sfere di influenza delle nuove potenze un atto obbligato.
Una guerra mondiale vuol dire mettere in conto il rischio di perderla, e con essa lo status di paese privilegiato, specialmente nel nuovo Consiglio di Sicurezza che verrà istituito dopo il conflitto.
Non vale la pena rischiare la guerra totale per salvaguardare un'influenza assoluta che hai già perso, e che è il motivo per cui sei arrivato alle armi.