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La partita di sabato sera ci he letteralmente devastati in un sali e scendi di emozioni e stati d'animo e forse è successo un qualcosa a livello arbitrale che è passato sottotraccia.
Il post-gara è stato caldo , concitato e terribile da digerire per noi tifosi ma oggi, quasi 48 ore dopo, il discorso va affrontato.
21' minuto del primo tempo : Saele riceve palla a ridosso dell'area di rigore , sul lato corto destro, punta Lovik e lo salta in modo fortunoso con un mezzo rimpallo, entra in area e con una sterzata di sinistro taglia la traccia interna ai difensori del Parma.
Il più lesto a capire la giocata di Saele è Ndiaye che lo accompagna spalla a spalla, i due arrivano quasi a ridosso della linea di fondo campo ma ad arrivare per primo sulla palla è il belga che la tocca di interno sinistro e la sposta dalla disponibilità del difensore.
Il gialloblu tocca il rossonero sul piede senza toccare palla che resta nella disponilbilità dell'avversario.
L'arbitro Di Bello senza esitazione fischia calcio di rigore.
Le prime immagini in Tv sembrano dar ragione alle sensazioni di campo.
Certo, si può disquisire su quanto l'esterno destro del milan possa aver accentuato il contatto ma c'è tocco e non si può parlare di simulazione.
A questo punto accade quel che non ci si aspetta : Maggioni dalla sala Var richiama l'arbitro a una revisione video.
Guardo e guardiamo abbastanza calcio e partite della Serie A per sapere come vanno le cose solitamente :
-L'arbitro non vede un episodio di campo ---> viene richiamato dalla sala var ---> si ravvede;
-L'arbitro giudica male un episodio di campo ---> viene richiamato dalla sala var ---> si ravvede;
Ma stavolta Di Bello , dopo aver rivisto le immagini video, conferma la decisione di campo mettendosi contro il collega e non accettando un 'punto di vista' diverso.
Il folle protocollo var ci regala un'altra gemma.
La domanda sorge spontanea : ma se il contatto tra difendente e attaccante c'è , e le immagini lo confermano, se il parmense tocca il milanista sul piede senza giungere sulla palla, se l'entità del contatto è una sensazione di campo che deve restare tale perchè la sala Var ha richiamato l'arbitro?
Oltretutto essendoci contatto decade anche ogni possibiltà di simulazione, potremmo discutere solo di 'entità' ma la sala var non è autorizzata a valutare l'entità di un contatto.
La verità la scopriremo solo quando saranno resi noti i dialoghi audio arbitro-var ma per ora sappiamo per certo che il Var , nella persona di Maggioni, ha provato a insinuare l'irragionevole dubbio nel giudice di gara.
Ancora una volta il protocollo ha fatto acqua da tutte le parti.
Chiudo con una considerazione , confidando nella vostra memoria storica : ma quante volte è successo in precedenza che un arbitro chiamato a rivedere un'azione abbia confermato la sua decisione e visione di campo?
La mia memoria al momento brancola nel buio ma confido nella vostra maggiore lucidità.
Di Bello forse ha fatto giurisprudenza ma ci ha fatto capire quanto 'sconnesso' sia il rapporto sala var-arbitro.
Il post-gara è stato caldo , concitato e terribile da digerire per noi tifosi ma oggi, quasi 48 ore dopo, il discorso va affrontato.
21' minuto del primo tempo : Saele riceve palla a ridosso dell'area di rigore , sul lato corto destro, punta Lovik e lo salta in modo fortunoso con un mezzo rimpallo, entra in area e con una sterzata di sinistro taglia la traccia interna ai difensori del Parma.
Il più lesto a capire la giocata di Saele è Ndiaye che lo accompagna spalla a spalla, i due arrivano quasi a ridosso della linea di fondo campo ma ad arrivare per primo sulla palla è il belga che la tocca di interno sinistro e la sposta dalla disponibilità del difensore.
Il gialloblu tocca il rossonero sul piede senza toccare palla che resta nella disponilbilità dell'avversario.
L'arbitro Di Bello senza esitazione fischia calcio di rigore.
Le prime immagini in Tv sembrano dar ragione alle sensazioni di campo.
Certo, si può disquisire su quanto l'esterno destro del milan possa aver accentuato il contatto ma c'è tocco e non si può parlare di simulazione.
A questo punto accade quel che non ci si aspetta : Maggioni dalla sala Var richiama l'arbitro a una revisione video.
Guardo e guardiamo abbastanza calcio e partite della Serie A per sapere come vanno le cose solitamente :
-L'arbitro non vede un episodio di campo ---> viene richiamato dalla sala var ---> si ravvede;
-L'arbitro giudica male un episodio di campo ---> viene richiamato dalla sala var ---> si ravvede;
Ma stavolta Di Bello , dopo aver rivisto le immagini video, conferma la decisione di campo mettendosi contro il collega e non accettando un 'punto di vista' diverso.
Il folle protocollo var ci regala un'altra gemma.
La domanda sorge spontanea : ma se il contatto tra difendente e attaccante c'è , e le immagini lo confermano, se il parmense tocca il milanista sul piede senza giungere sulla palla, se l'entità del contatto è una sensazione di campo che deve restare tale perchè la sala Var ha richiamato l'arbitro?
Oltretutto essendoci contatto decade anche ogni possibiltà di simulazione, potremmo discutere solo di 'entità' ma la sala var non è autorizzata a valutare l'entità di un contatto.
La verità la scopriremo solo quando saranno resi noti i dialoghi audio arbitro-var ma per ora sappiamo per certo che il Var , nella persona di Maggioni, ha provato a insinuare l'irragionevole dubbio nel giudice di gara.
Ancora una volta il protocollo ha fatto acqua da tutte le parti.
Chiudo con una considerazione , confidando nella vostra memoria storica : ma quante volte è successo in precedenza che un arbitro chiamato a rivedere un'azione abbia confermato la sua decisione e visione di campo?
La mia memoria al momento brancola nel buio ma confido nella vostra maggiore lucidità.
Di Bello forse ha fatto giurisprudenza ma ci ha fatto capire quanto 'sconnesso' sia il rapporto sala var-arbitro.
