Papa e Re britannico pregano insieme. Prima volta dal 1534

Toby rosso nero

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Ma la bellissima regina consorte si è già messa avanti per il funerale?

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Ireneo di Lione:


"Poiché sarebbe troppo lungo enumerare le successioni di tutte le Chiese, indicheremo la tradizione della più grande, più antica e più conosciuta da tutti, la Chiesa fondata e costituita a Roma dai gloriosissimi apostoli Pietro e Paolo; quella che possiede la tradizione e la fede che viene dagli apostoli e che è annunciata agli uomini.
Con questa Chiesa, infatti, in ragione della sua più potente principalità, deve necessariamente concordare ogni Chiesa, cioè i fedeli che sono dappertutto, poiché in essa, per tutti gli uomini, si è sempre conservata la tradizione che viene dagli apostoli"

(Adversus Haereses, III, 3, 2)


Ignazio di Antiochia poi definisce la Chiesa Romana quella che Presiede nella Carità nella Sua lettera ai Romani:


"Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre. A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio in forma salda e liberi da ogni macchia l'augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro".



Clemente Romano invece era proprio il Vescovo di Roma e scrive la sua Lettera ai Corinzi per risolvere una ribellione contro i presbiteri e vescovi corinti. Ora, non ci sarebbe stata alcuna ragione per cui sarebbe dovuto intervenire il Vescovo di Roma, se non avesse avuto autorità. Anzi, manda pure due legati per verificare che applichino le misure di ritorno all'ordine...
In quel periodo si parla di primato morale e dottrinale, non ancora di supremazia giuridica. La “Roma che presiede nella carità” non è ancora la Roma che governa tutta la Chiesa
 

7vinte

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In quel periodo si parla di primato morale e dottrinale, non ancora di supremazia giuridica. La “Roma che presiede nella carità” non è ancora la Roma che governa tutta la Chiesa

Beh, in realtà l'intervento di Clemente nella questione della Chiesa di Corino ha tratti molto giuridici.
Tra l'altro, sappiamo che tutti si rivolgevano al Vescovo di Roma per le diatribe sulla data della Pasqua (questione giuridica, normativa e non dottrinale): non sempre si arrivava ad una soluzione condivisa, ma se ne riconosceva così l'eredità: San Policarpo si rivolse al Vescovo di Roma per la questione, senza trovare un accordo, ma senza scisma (il Papa tollerò che Policarpo nella Chiesa che guidava mantenesse il suo uso). Meno tollerante fu il Papa dei tempi di Ireneo in tema che scomunicò alcuni Vescovi asiatici sulla questione. Ireneo lo invitò alla prudenza, biasimando la sua severità, ma questo non solo non nega che gli riconoscesse l'autorità di farlo, ma anzi, lo conferma. Posso criticare un intervento di un autorità come troppo severo solo se riconosco tale autorità. Altrimenti sarebbe solo un intervento illegittimo.
 

7vinte

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Beh, in realtà l'intervento di Clemente nella questione della Chiesa di Corino ha tratti molto giuridici.
Tra l'altro, sappiamo che tutti si rivolgevano al Vescovo di Roma per le diatribe sulla data della Pasqua (questione giuridica, normativa e non dottrinale): non sempre si arrivava ad una soluzione condivisa, ma se ne riconosceva così l'eredità: San Policarpo si rivolse al Vescovo di Roma per la questione, senza trovare un accordo, ma senza scisma (il Papa tollerò che Policarpo nella Chiesa che guidava mantenesse il suo uso). Meno tollerante fu il Papa dei tempi di Ireneo in tema che scomunicò alcuni Vescovi asiatici sulla questione. Ireneo lo invitò alla prudenza, biasimando la sua severità, ma questo non solo non nega che gli riconoscesse l'autorità di farlo, ma anzi, lo conferma. Posso criticare un intervento di un autorità come troppo severo solo se riconosco tale autorità. Altrimenti sarebbe solo un intervento illegittimo.

D'altronde, comunque, il Papa è per dogma infallibile in materia di fede e morale (dunque morale e dottrinale), ma, pur avendo giurisdizione universale sulla Chiesa, non è necessario che nomini tutti i Vescovi, anche se è prassi lo faccia. In ottica di una futura riunificazione (difficile) con l'Oriente, potrebbe tranquillamente astenersi dal farlo concedendogli questo privilegio (magari riservandosi la conferma del nome come avviene già in alcune diocesi che hanno questo privilegio).
 
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