Tutti questi illustri signori citati sostenevano anche la supremazia politica della chiesa romana?
Ireneo di Lione:
"Poiché sarebbe troppo lungo enumerare le successioni di tutte le Chiese, indicheremo la tradizione della più grande, più antica e più conosciuta da tutti, la Chiesa fondata e costituita a Roma dai gloriosissimi apostoli Pietro e Paolo; quella che possiede la tradizione e la fede che viene dagli apostoli e che è annunciata agli uomini.
Con questa Chiesa, infatti, in ragione della sua più potente principalità, deve necessariamente concordare ogni Chiesa, cioè i fedeli che sono dappertutto, poiché in essa, per tutti gli uomini, si è sempre conservata la tradizione che viene dagli apostoli"
(Adversus Haereses, III, 3, 2)
Ignazio di Antiochia poi definisce la Chiesa Romana quella che Presiede nella Carità nella Sua lettera ai Romani:
"Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre. A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio in forma salda e liberi da ogni macchia l'augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro".
Clemente Romano invece era proprio il Vescovo di Roma e scrive la sua Lettera ai Corinzi per risolvere una ribellione contro i presbiteri e vescovi corinti. Ora, non ci sarebbe stata alcuna ragione per cui sarebbe dovuto intervenire il Vescovo di Roma, se non avesse avuto autorità. Anzi, manda pure due legati per verificare che applichino le misure di ritorno all'ordine...