Ho letto con attenzione un poco tutti i commenti, e capisco le ragioni degli uni e degli altri. Io francamente non so cosa pensare. Tralascio la maggior parte dei problemi che avete sollevato, possibili infiltrazioni di organizzazioni criminali, perplessità su come verranno gesti gli espropri, l'impatto ambientale che una tale opera comporta, eccetera, e mi pongo due domande: è tecnicamente fattibile? Ho letto interviste a diversi ingegneri civili, molti piuttosto quotati, e non c'è unanimità sulla sua possibiltà di realizzazione, proprio tecnicamente intendo. La seconda domada che mi pongo è: è un'opera che si ripaga nel tempo? Se sì, in quanto tempo? Se no, è giusto impegnare soldi pubblici in qualcosa che non ha un ritorno economico? Impulsivamente mi verrebbe da rispondere che sarebbe sciocco farlo, come privato chi costruirebbe qualcosa se non pensasse di guadagnarci? Ma vale questo discorso anche nel pubblico? Direi di no. Come società possiamo investire in qualcosa che non abbia un ritorno economico, ma che possa semplicemente migliorare la vita di coloro che ne usufruiscono, ad esempio se costruisco un parco pubblico certo non ci guadagnerò denaro, ma come società avremo contribuito a migliorare la qualità di vita di alcuni di noi, o penso ai trasporti pubblici, che senza contributi regionali/comunali non starebbero in piedi da soli. E la domanda che mi pongo è proprio questa: non potremmo investire quei soldi in qualcosa di differente, sempre di pubblica utilità? Le infrastrutture in Sicilia - da quel poco che ho visto, ci sono stato solo 5 volte - mi pare siano deficitarie, leggo che gli acquedotti perdono oltre il 50% dell'acqua (sempre i Sicilia), mi chiedo se non avrebbe avuto più senso investire in questo. Oppure investire maggiormente nella manutenzione del territorio: alluvioni, frane, inondazioni sono in aumento, e continuiamo a rincorrere le emergenze, anzichè investire per ridurre il problema. E invece cosa facciamo? Riduciamo di 6.5 miliardi - secondo l'ANCE - i fondi riservati alla manutenzione del territorio per il periodo 2025-2034. Mi chiedo: ma anzicheè fare un ponte, non sarebbe meglio investire nella manutenzione di quello che già c'è? Mi sento come un tizio la cui casa di tanto in tanto ha un tubo che perde, un soffitto che crolla, e mi concentro a costruire la piscina in giardino. Attenzione: non ne faccio un discorso di destra o sinistra, mi pare solo che da tanto, troppo tempo, chiunque governi abbia barattato la lungimiranza e la saggezza delle scelte (talvolta impopolari e difficili), con la ricerca del consenso immediato.