Nostalgia del Vecchio Milan. Dove sei finito??

Giangy

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Apro questa discussione per lanciare uno sfogo: dove sei finito caro Vecchio Ac MIlan 1899? quello che metteva paura a qualsiasi squadra del pianeta anche se non affrontava delle grandi annate??

Quello che sapeva distinguersi dalle altre squadre italiane per lo spirito europeo e il "DNA" che non aveva nessun altro.

Ieri sera i "colletti bianchi" del Milan attuale,festeggiavano dopo un eliminazione dalla CHAMPIONS LEAGUE.

mi ricordo che gente come Seedorf (per citarne uno a caso),se falliva un ottavo di finale si metteva a PIANGERE. e parliamo di un ottavo,non una finale.

questi festeggiano. perchè possono continuare a nascondere la sabbia sotto al tappeto,non devono affrontare le loro responsabilità: Pioli confermatissimo perchè nei "parametri" di una società senza ambizione.

MI chiedo: tornerà prima o poi quel MIlan?? io non dico il ventennio di Berlusconi( gli ultimi 10 imbarazzanti),mi basta anche la metà della metà di quello.

non mi da fastidio perdere,ma l'essere delle comparse,essere degli sparring partner,e questo fa malissimo.

un saluto a tutti e FORZA MILAN
Purtroppo questi colletti bianchi ,e il gellato non hanno capito nulla delle ambizioni di una squadra gloriosa come il Milan. Vorebbero farci diventare una Lazio o Fiorentina qualsiasi, ma per giunta siamo il Milan, la squadra di Milano, una delle città più importanti d'Italia, e del mondo, non siamo a Firenze per dio. Pure io non pretendo i 20 anni di Berlusconi, ma almeno prendere qualche giocatore importante si, ripeto siamo il Milan, non la Lazio o la Fiorentina.
 
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Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:

1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.
 
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Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:

1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.
E' cosi, nè più nè meno.
Questa per l'italia deve essere la fase dell'ingegno chè la fase dei soldoni non lo è di certo.
 

Giangy

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Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:

1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.
Pensare che ha certa gente va benissimo cosi allo stato attuale, dico in generale, sia come politica, che nel mondo del calcio Italiano. Brutto da dire, ma è realtà purtroppo.
 
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Apro questa discussione per lanciare uno sfogo: dove sei finito caro Vecchio Ac MIlan 1899? quello che metteva paura a qualsiasi squadra del pianeta anche se non affrontava delle grandi annate??

Quello che sapeva distinguersi dalle altre squadre italiane per lo spirito europeo e il "DNA" che non aveva nessun altro.

Ieri sera i "colletti bianchi" del Milan attuale,festeggiavano dopo un eliminazione dalla CHAMPIONS LEAGUE.

mi ricordo che gente come Seedorf (per citarne uno a caso),se falliva un ottavo di finale si metteva a PIANGERE. e parliamo di un ottavo,non una finale.

questi festeggiano. perchè possono continuare a nascondere la sabbia sotto al tappeto,non devono affrontare le loro responsabilità: Pioli confermatissimo perchè nei "parametri" di una società senza ambizione.

MI chiedo: tornerà prima o poi quel MIlan?? io non dico il ventennio di Berlusconi( gli ultimi 10 imbarazzanti),mi basta anche la metà della metà di quello.

non mi da fastidio perdere,ma l'essere delle comparse,essere degli sparring partner,e questo fa malissimo.

un saluto a tutti e FORZA MILAN
è da una vita che non siamo più quel Milan, ma la cosa preoccupante è che va bene così.

Hanno lobotomizzato gran parte dei cervelli dell'opinione pubblica e di molti tifosi, e il fallimento di ieri viene fatto passare come un successo. Come dire che noi siamo una squadra da Europa League.

Non siamo più quel Milan e non vogliamo più esserlo.

Ci siamo adagiati alla mediocrità e va bene così quasi a tutti.

L'attuale Milan è una giustifica a tutto e a tutti. Va bene la proprietà perchè ha speso, va bene la dirigenza perchè hanno comprato giocatori conosciuti, va bene l'allenatore perchè lo dicono in maniera martellante i giornali, vanno bene i giocatori perchè al massimo è tutta colpa dell'allenatore.
 

7AlePato7

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Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:

1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.
Sul punto 2) sono d'accordo in parte. Berlusconi spese molto i primi anni, appena arrivato. Successivamente il secondo ciclo di successi, ossia quello di Ancelotti, è stato costruito spendendo molto per tre giocatori, vale a dire Rui Costa, Inzaghi e Nesta. Se vai a vedere gli altri giocatori sono costati meno, a volte imbastendo scambi con l'Inter.
Quello che voglio dire è che se avessimo avuto oggi una proprietà che anziché vendere Tonali nel giro di due anni avesse preso quei due o tre giocatori di livello superiore come fece il Berlusconi dell'epoca probabilmente sarebbe bastato non solo per aprire un ciclo di vittorie in Italia, ma anche per dire la nostra in Europa. La situazione del Milan dello scorso anno non era molto dissimile da quella del Milan dell'ultimo Zaccheroni: una squadra che andava puntellata e migliorata con acquisti di spessore, non rivoluzionata.
 

Giek

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Purtroppo chi ha vissuto l’epopea Ancelottiana e, ancor peggio, chi quella di Sacchi e Capello, non può non sentirsi male.
Io non mi rassegnerò mai a questa mediocrità.
Con una società seria si potrebbe dominare in Italia con facilità ed essere competitivi (non dico di vincere) in Europa.
E con la vetrina Europea potremmo avere visibilità e magari attirare finalmente acquirenti seri.
Via questi clown dal Milan!
 

Stanis La Rochelle

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Ma ovvio sia così. Quel senso di dominio, di forza, di non avere timore di nessuno è legato ad un tempo che non esiste più. Sembriamo i vecchi che pensano alle trombate di quand'erano giovani.


Ciò che fa incazzare in realtà è il contrario. Con una società di spessore e qualità si può tranquillamente tornare a essere protagonisti. Vedere invece che oltre all'incompetenza totale, manca pure la volontà è avvilente e fa spappolare il fegato proprio.

Già questo Milan attuale con un allenatore di livello poteva essere protagonista in champion. L'anno scorso senza i deliri di Pinoli potevamo giocarci seriamente la vittoria dopo anni di assenza totale. Sarebbe stato un boost di autostima fortissimo per la squadra, il futuro, l'ambiente e tutto.

E invece siamo qui ancora appresso a Pinoli e una società che gode per l'EL.
 

Stanis La Rochelle

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Purtroppo chi ha vissuto l’epopea Ancelottiana e, ancor peggio, chi quella di Sacchi e Capello, non può non sentirsi male.
Io non mi rassegnerò mai a questa mediocrità.
Con una società seria si potrebbe dominare in Italia con facilità ed essere competitivi (non dico di vincere) in Europa.
E con la vetrina Europea potremmo avere visibilità e magari attirare finalmente acquirenti seri.
Via questi clown dal Milan!

Il dramma vero è proprio questo infatti. Rispetto al passato c'è molta meno competizione reale, c'è un tale ammasso di mediocrità che basta veramente il minimo sindacale per spiccare e non solo in Italia, ma pure in Europa.

Il Milan che dominava una volta si confrontava con avversari di livello 100 volte più alto di quello attuale.
 

-Lionard-

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Ma ovvio sia così. Quel senso di dominio, di forza, di non avere timore di nessuno è legato ad un tempo che non esiste più. Sembriamo i vecchi che pensano alle trombate di quand'erano giovani.
Perdonami ma è un paragone poco azzeccato. Se volessimo usare lo stesso confronto, dovremmo allora dire che gli ottantenni di Madrid, Monaco di Baviera, Barcellona o Liverpool ci danno dentro oggi come e forse anche più di 40/50/60 anni fa. Quel tempo non esiste più perchè sono state fatte delle scelte e commessi degli errori, non si tratta di inesorabile scorrere del tempo come nel caso della vecchiaia.

Se vogliamo rimanere nell'ambito delle questioni "amorose", è più giusto dire che per 30 anni il milanista è stato sposato con Margot Robbie mentre una mattina si è girato dall'altra parte del letto e vi ha trovato Elly Schlein. Ogni tanto lei migliora con un pò di trucco e il vestito giusto, magari sopperisce con la simpatia, ma alla fine rimane pur sempre Elly.*

* Perdonate il discorso patriarcale maschilista e omofobo :D
 
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