Mi spiace, hai descritto bene le sensazioni che provi. Io quest'anno per uno/due mesi per la prima volta ho provato quella distinta sensazione di solitudine; ti accorgi proprio che è uno stato mentale diverso da altri, non è piacevole. Forse ti sorprenderò dicendo che non l'ho provata per un isolamento reale e fisico, dato che è arrivata quando la mia vita sociale non aveva subito alcun cambiamento (né in termini di compagna né di amici), ma dopo alcuni mesi dal nuovo lavoro (non so se c'entrava). Questo per citare la solita frase: stare soli e sentirsi soli sono due cose diverse, e l'una non avviene necessariamente con l'altra. Si può provare solitudine anche se in compagnia. In questo momento è comprensibile il timore, perché mentalmente stai visualizzando come sarà per te dopo che tornerai single. Ma è uno stato mentale, non puoi sapere come sarà. Se sei una persona senza particolari difficoltà relazionali e sociali, e hai una tua vita con le tue passioni, andrà tutto benissimo, anzi potresti amare i nuovi spazi mentali e temporali, e le cose e gli episodi (vedi conoscere una nuova persona) avvengono letteralmente da un momento all'altro.
Ma probabilmente è troppo presto per parlare di questo, adesso mi sembra di capire che vivi il periodo comprensibile in cui rimugini tanto sul perché è successo, cosa si poteva fare/cambiare, ripensi a certi episodi, cerchi di interpretarli, etc. Il bisogno dello sfogo è chiaro e logico. il mio consiglio è senza dubbio alcuno lo psicoterapeuta; anche in questo caso non visualizzare come sarebbe, se ti porterebbe giovamento etc. Se puoi economicamente, vai senza pensare e valuta tu stesso i benefici. A mio parere, se già scrivere sul forum "ti fa sfogare", lo psicoterapeuta è molto di più. Se è bravo/a e "incastrate" bene sarà un appoggio importante, senza che diventi dipendenza (anzi insegna il contrario).
Quando succedono queste cose, entrare e vivere queste fasi di crisi è fisiologico; l'unico vero e grandissimo problema si crea quando la fase non finisce più, e passano degli ANNI (anche molti). Io dico perché non darsi una mano? Perdere il sonno per anni e svuotarsi delle proprie energie dopo che gli stessi pensieri ronzano nella mente per anni è una tortura macabra. Niente pregiudizi, niente orgoglio ("ce la faccio da solo"). Mente lucida, accorgersi il prima possibile del rischio (o già realtà) di vivere dentro una bolla mentale:
- una mia amica è stata lasciata dopo 10 anni di fidanzamento. Alle porte del matrimonio, lui ha trovato il contesto in cui comunicare che lui non la voleva più da molto tempo. Oggi sono passati 4 anni: lei sta ok, ma vive intrisa di vittimismo, di chi ha subito il torto. Si è chiusa e ora vive di routine, non azzardando mai qualcosa di nuovo, non "rischiando"
- un mio amico, tradito qualche mese prima dello scoppio della pandemia (quindi 3 anni fa). Ancora oggi rabbia repressa e frustrazione, ha attualmente una relazione insoddisfacente, ma è lui per primo ad essere insoddisfatto di tutto. Brontolone e lamentoso. Parla spesso del tradimento, e ne parla con il tono di chi è stato tradito 24 ore fa.
Questa pappardella per provare a farti riflettere su questi aspetti: subire il colpo certo ma cercare strumenti e pensieri virtuosi, attenzione alla durata dei rimugini nel lungo periodo, rielaborazione costruttiva degli eventi. Hai fatto benissimo a scrivere qui secondo me, non bisogna stare da soli coi propri pensieri in questi casi