Operazioni come Theo sono esattamente quello che distinguono dirigenti sportivi competenti da dirigenti sportivi inadeguati.
E non è un caso che sia stata scelta esplicita di Paolo, nel suo ruolo.
Il mercato, se affrontato con competenza, offre una vastità di operazioni incredibile. Tanto per dire, a me piace Chiesa di base, però tra lui a 50 milioni e Saele (che mi fa soffrire ogni volta che sbaglia uno stop nel traffico) a 5, non si apre discussione.
Ed addirittura non è detto che a livello chimico e di campo i due oggi si equivalgano per il nostro 4231.
Se avessimo dovuto prendere Tonali a 35 tutti e subito, forse avremmo preso altro. E' il bello delle trattative, è il bello della competenza di chi ha il piano B, è il bello di chi non si fa dire dai procuratori cosa prendere.
Poi ovvio, non ci prendiamo in giro: non abbiamo risorse infinite.
E qui si scontrano due teorie poco conciliabili nel rintracciare la causa:
1: ereditiamo un passivo tremendo, dobbiamo risanare il bilancio e rientrare nel FPF
2: Elliott è tirchio, la UEFA fa schifo
Al di là della semplificazione

, io vedo che il risultato della teoria 1, che è la mia, è prendere giocatori mantenendo il rapporto qualità/prezzo, vincere e giocare pure bene.
Perché per me nel mercato contano competenza al 70% e soldi al 30%, ed è la nostra storia recente che lo dimostra. Ma so che per altri il rapporto è inverso.
Tu vuoi i big? Benissimo, per me (e lo penso da anni) la strada per tornare a prendere i big è quella che stiamo percorrendo.
Perché oggi il rapporto qualità/prezzo ci porta ad Hauge e Simakan in saldo. Domani, a conti a posto e UEFA fuori dai maroni, ci porterà al big da 50 milioni. Ma perché li vale e lo vogliamo e pensiamo che varrà 100 tra due anni, non tanto per spendere.
[MENTION=2581]diavoloINme[/MENTION] più o meno le risposte sono tutte qui sopra