Tifo'o;2332590 ha scritto:
Calciomercato.com conferma, ancora una volta le news dei giorni scorsi: dopo la vittoria contro la Juve la posizione di Pioli è ancora più salda. Il Milan è convinto del progetto tecnico di Pioli e si partirà dalla prossima stagione con questa convinzione.
La diatriba su Pioli mi sembra stia procedendo su binari errati.
Penso che la questione non si possa porre su “Pioli ha fatto bene” o “Pioli ha fatto male”. Non credo che nessuno pensi veramente che Spalletti o Conte o Mourinho o chicchessia, con oltre 150 assenze tra titolari e i primi 3-4 cambi lungo la stagione avrebbero fatto molto di piú di 80 punti con questa squadra.
Quindi la risposta alla stagione di Pioli non puó che essere “ha fatto bene”.
La questione penso si ponga per molti nei termini di come la scelta dell’allenatore rappresenti le ambizioni della proprietá.
Per questo la polemica su Pioli é esplosa con l’annuncio di Mourinho alla Roma. Se hai un Mourinho o un Conte vedi in lui l’estensione della volontá del tifoso di ottenere giocatori forti adesso, chissà e frega di quanto costa.
Se hai un Pioli vedi in lui l’estensione di una dirigenza che ha piú volte manifestato l’idea di muoversi con primaria attenzione ai conti, non importa se questi ritardano l’ottenimento di risultati migliori.
Quindi l’equazione del tifoso é:
Pioli : si continua con il Progettoohh
Mourinho : si va a caccia di campioni e di tituli.
Penso che molti non vogliano cambiare Pioli perché abbia demeritato, ma perché se lui resta, resta la politica dei “piccoli passi”.
Io penso che se questa é l’impostazione, sia profondamente sbagliata. La politica societaria non si discute, al limite al posto di Pioli arriverebbe un Galtier, un Ragnick... ma sempre “progetttoohh” sarebbe.
Chi pensa che la politica “Conte” abbia mostrato la strada da seguire, sbaglia. Per ottenere lo scudetto ha fatto il passo piú lungo della gamba e adesso é qui ad elemosinare sconti sugli stipendi, rischia un profondo ridimensionamento.
Non si é dimostrato un percorso equilibrato per crescere nel lungo periodo e quindi è poco credibile che si abbandoni la strada intrapresa per saltare su un modello che non si condivide e che ha dimostrato troppe controindicazioni.
Richieste alternative che si inseriscano in questo modello (Galtier, Ragnick) sono possibili alternative concrete. Ma bisogna domandarsi se siano piú o meno efficaci di un Pioli. Altre vie “scorciatoia” scordiamocele.
