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Vorrei fare dei commenti sulla partita di ieri sera e le annesse reazioni, e dare qualche spunto di riflessione se possibile. Il tutto nel massimo rispetto individuale e senza arrogarmi il diritto di giudicare.
Come sempre, ho notato una certa schizofrenia. Nell'arco di qualche minuto siamo passati dalla disperazione all'esaltazione. Come ho già scritto, a me sembra proprio il caso di moderare le reazioni e fare mente locale con maggiore riflessione.
Ieri sera è successo qualcosa che conferma che l'AC Milan 1899 non è una squadra normale, sotto tutti i punti di vista. Non so se è dato dalla comunione di anime dei tifosi, se è una aleggiare etereo della nostra passione che dà luogo a fenomeni inspiegabili, o se è semplicemente una squadra prescelta e vegliata dagli dei del calcio. Fatto sta che quello che abbiamo visto non può essere spiegato logicamente.
C'è voluto l'intervento divino degli esseri pentadimensionali che creano il wormhole nel film Interstellar per avere ragione dei tonni della Rio Mare. Sul rigore del portoghese, se il vento, anziché spirare a 15.5 km/h spirava a 15.6 km/h, provocava un angolo di impatto sul palo a 61.5^ anziché 61.4^. Roba che non misuri nemmeno con la telemetria laser. Questo era sufficiente a far entrare la palla in rete sul secondo palo anziché uscire.
Tu uscivi ai preliminari di EL. Tornava alla base una squadra distrutta nelle sue certezze, e sarei stato curioso di vedere il forum stamane. Una stagione praticamente buttata nel water e minata da subito. Non entrano soldi, e magari pregiudichi il mercato e la pianificazione da qui a chissà quanto nel futuro. Colombo diventava una larva, una promessa già disintegrata ancora prima di esordire.
Questi sono episodi che diventano condizionanti per anni e anni. Quello che ci è capitato ieri sera non ci ricapiterà mai più. Il segno l'abbiamo visto, adesso sta a noi farne tesoro.
Non fraintendete, sono felice. Sono orgoglioso della mia vita per aver vissuto momenti come quello di ieri sera, perché ti dicono qualcosa. Sono felice ma non contento. E questo perché, dopo aver vissuto una partita come quella di ieri sera, mi sento come un gatto che è sopravvissuto ad un inseguimento di 92 km in tangenziale.
Non so quale è la soglia di coscienza dei tifosi milanisti, se hanno elaborato quanto successo, o altro. Ma trovo inopportuno fare del trionfalismo e sottovalutare l'episodio.
Perciò invito tutti, se ne hanno voglia, a pregare tutti i santi, da San Nereo a San Cesare, e portare un segno di devozione sulla tomba di Kilpin. Credo sia doveroso.
Come sempre, ho notato una certa schizofrenia. Nell'arco di qualche minuto siamo passati dalla disperazione all'esaltazione. Come ho già scritto, a me sembra proprio il caso di moderare le reazioni e fare mente locale con maggiore riflessione.
Ieri sera è successo qualcosa che conferma che l'AC Milan 1899 non è una squadra normale, sotto tutti i punti di vista. Non so se è dato dalla comunione di anime dei tifosi, se è una aleggiare etereo della nostra passione che dà luogo a fenomeni inspiegabili, o se è semplicemente una squadra prescelta e vegliata dagli dei del calcio. Fatto sta che quello che abbiamo visto non può essere spiegato logicamente.
C'è voluto l'intervento divino degli esseri pentadimensionali che creano il wormhole nel film Interstellar per avere ragione dei tonni della Rio Mare. Sul rigore del portoghese, se il vento, anziché spirare a 15.5 km/h spirava a 15.6 km/h, provocava un angolo di impatto sul palo a 61.5^ anziché 61.4^. Roba che non misuri nemmeno con la telemetria laser. Questo era sufficiente a far entrare la palla in rete sul secondo palo anziché uscire.
Tu uscivi ai preliminari di EL. Tornava alla base una squadra distrutta nelle sue certezze, e sarei stato curioso di vedere il forum stamane. Una stagione praticamente buttata nel water e minata da subito. Non entrano soldi, e magari pregiudichi il mercato e la pianificazione da qui a chissà quanto nel futuro. Colombo diventava una larva, una promessa già disintegrata ancora prima di esordire.
Questi sono episodi che diventano condizionanti per anni e anni. Quello che ci è capitato ieri sera non ci ricapiterà mai più. Il segno l'abbiamo visto, adesso sta a noi farne tesoro.
Non fraintendete, sono felice. Sono orgoglioso della mia vita per aver vissuto momenti come quello di ieri sera, perché ti dicono qualcosa. Sono felice ma non contento. E questo perché, dopo aver vissuto una partita come quella di ieri sera, mi sento come un gatto che è sopravvissuto ad un inseguimento di 92 km in tangenziale.
Non so quale è la soglia di coscienza dei tifosi milanisti, se hanno elaborato quanto successo, o altro. Ma trovo inopportuno fare del trionfalismo e sottovalutare l'episodio.
Perciò invito tutti, se ne hanno voglia, a pregare tutti i santi, da San Nereo a San Cesare, e portare un segno di devozione sulla tomba di Kilpin. Credo sia doveroso.