Il vero ridimensionamento è quello che stanno attuando sulla passione dei veri tifosi. Ho 38 anni e seguo questi colori da quando ho memoria, mi ha trasmesso questa passione mio padre che mi portava allo stadio due volte all'anno e ogni settimana mi comprava la rivista settimanale di Forza Milan! Ho visto annate magiche, la prima quella di Zaccheroni, poi l'era Ancelotti, il buio totale negli ultimi anni di Berlusconi e Galliani, i cinesi, il ritorno di Paolo, lo scudetto, la semifinale con Pioli sempre aspettando la prossima partita come fosse il Natale sia quando avevo 10 anni che adesso che ho ben altra età. Sinceramente, l'ultima partita che mi son perso è stata un Lazio Milan del 2013 perché si sposava mia sorella altrimenti ho sempre spostato ogni impegno e preso permessi a lavoro per non perdermi nemmeno la partita più inutile.
Questo non per rimarcare il mio essere milanista ma per sottolineare che io, che mi sento un talebano del tifo, sto davvero riflettendo se darci un taglio, se penso alla partita di domenica mi vengono i conati di vomito, da febbraio conto le partite che mancano come un prigioniero conta i giorni da dentro la propria cella, vado avanti per cieca fede ma non riesco a provare empatia, non mi riconosco più nei valori, nella storia nella ambizioni di questa società e questo processo di desensibilizzazione trae le sue radici non da ieri per aver perso la Coppa Italia ma da quel nefasto giorno di giugno 2023 che vide l'allontanamento di Maldini e Tonali. Lo scrissi anche qui sul forum a caldo che il dolore era troppo grande e, approfittando del fatto che il campionato fosse finito, mi sentivo così perso che per un mese non volevo nemmeno sentire più la parola Milan, non aprivo nessuna notizia, avevo proprio bisogno di disintossicarmi e così è stato; arrivati a fine agosto avevo davanti a me la scelta se fare una scelta di vita forte e dedicare il mio tempo ad altro oppure far prevalere la passione, inutile dire che ho scelto per la seconda sebbene dentro di me sentivo che qualcosa era andato perso.
Chiudo, se questi delinquenti stanno deliberatamente annientando ogni atomo di entusiasmo ai tifosi, quelli veri, non i cinesi in visita a Milano o gli occasionali, ma chi vive di questi colori come fai a creare affezione nei più giovani, chi come il me di trent'anni fa si affacciava a questo bellissimo sport, a quelli che non hanno una fede di ferro? Ragazzi, io ero a San Siro in quel Milan Atalanta di tre anni fa che consegnò virtualmente lo scudetto a Pioli e ancora ho i brividi addosso per il clima che si respirava allo stadio, quell'entusiasmo, quella passione, anche se molti (spiace ma anche qui dentro) hanno minimizzato quello scudetto e quel percorso io, come tanti altri, l'abbiamo vissuto come un ritorno alla vita. Leggo oggi che la Curva nemmeno si presenterà a Roma lasciando il settore ospiti completamente vuoto (decisione che approvo totalmente). Come si può passare in tre anni da quell'entusiasmo alla depressione che aleggia adesso in ogni angolo di Milanello e dentro e fuori lo stadio?! Ci voleva un metodo quasi scientifico per giungere ad un risultato così chirurgico. Concludo citando il grande Zorro,
"Io ho parlato di de-milanizzazione, quella era la paura. Ed era chiaro che si volesse far perdere quella forza di voler appartenere. Perché è un'emozione troppo grande per qualcuno che vuol controllare diversamente la cosa. 'Always Milan': che ***** vuol dire? Tutto il mondo sa cosa è il Milan, loro hanno messo 'Always Milan' anche sul pullman. Per favore… Ovvio che dà fastidio, appiattisce, ti fa diventare quasi un robot. L'idea è quella, che i tifosi diventano clienti, i giocatori diventano asset. E via così, questa è la loro via".
Da qui purtroppo non se ne esce. E non basterà né un DS né Antonio Conte, è proprio il loro modo di intendere il calcio e la sua gestione che è malato e porterà solo disastri, inutile anche entrare in discorsi tecnici quando mancano le basi.