Su questo non si discute, per me resta irrealistico pensare per i prossimi 20 anni avere un movimento minimamente comparabile alla Premier. Ma neanche lontanamente purtroppo. Devono suicidarsi come non mai vista la distanza che hanno accomulato, e quella che si preparano ad accomulare.
Sentivo l'altro giorno Del piero su ESPN che parlava appunto di questo. In pratica il problema principale dell'Itlaia é strutturale, e con questo non intendo dire solo il fatto di non avere stadi di proprietà, che é di per se gravissimo.
Strutturale, dice Del Piero, anche per il fatto di avere un movimento calcistico antiquato dal punto di vista giovanile, ormai non si producono più quei talenti cristallini ai quali eravamo abituati per anni, ed é li che bisognerebbe ripartire. In seguito, dopo aver sviluppato i propri vivai (anzi rivoluzionato) potrai cominciare a ricostruire il tuo movimento visto che i giocatori Italiani hanno più tendenza a restare in Italia. Se immaginiamo improvvisamente di importare in Italia giocatori del calibro di Maldini, Nesta, Cannavaro, Pirlo, Totti, Del Piero, Baggio ecc... ecco che di colpo la Serie A cambia come movimento.
Nello stesso tempo vai a lavorare sulle infrastrutture, creando stadi e concetti di gioco, elimini la "sporcizia" dallo stadio (non si possono sentire nel 2022 ancora cori razzisti, pensa che voglia ha un ragazzino di Mumbai o di Kinshasa di vedersi un campionato simile, la reputazione conta eccome altro che "mangiava banane ora gioca nella Lazio"

) e ti metti a posto finanziariamente. Non si possono più vedere squadre con centinaia di milioni di debito, é un insulto allo spirito del gioco.
Di cose da fare c'é ne sono eccome, lo sanno tutti, eppure nessuno fa nulla. Non so quanto tempo abbia l'Italia prima di uscire definitivamente dal calcio che conta e di trasformarsi in una Ligue 1 (senza i Camavinga e gli Mbappe pero').