Milan e Leao: ultimo treno scudetto ad Udine.

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Tuttosport: ultima chiamata scudetto. O, volendola vedere col bicchiere mezzo pieno, prima chiamata scudetto. Perché nel weekend in cui l’Inter capolista salterà il proprio turno, il Milan, al netto del risultato della Juventus di domani a Lecce, ha l’occasione vincendo stasera a Udine di portarsi a meno sei dai nerazzurri. Inter che poi avrà una difficile trasferta a Firenze quando tornerà dall’Arabia e il 4 febbraio lo scontro diretto con la Juventus, quando inevitabilmente almeno una delle due in fuga perderà punti. Il tutto ricordando che a fine aprile, il Milan se la vedrà in successione proprio con Inter e Juve. Insomma, la classifica e il rendimento scostante della squadra di Stefano Pioli nella prima parte di stagione impongono a tutti di tenere i piedi per terra e le aspettative non troppo alte. Però è logico pensare che con 18 gare anche da giocare e un distacco ampio, ma non incolmabile, il Milan abbia il dovere di credere ancora nelle proprie possibilità, se non di vincere lo scudetto, almeno di provare a rientrare nella lotta, anche perché prima o poi, per la legge dei grandi numeri, dovrà ricevere qualche gol in più da un Rafael Leao a secco in campionato dal 23 settembre. In fondo nelle ultime cinque giornate i rossoneri hanno collezionato 13 punti, proprio come la coppia di testa, e i passi falsi sono diminuiti o “scaricati” sulla Coppa Italia. Certo, per continuare a sognare e inseguire l’obiettivo primario indicato da Pioli - «migliorare il girone d’andata», chiuso a 39 punti -, il Milan, che si schiererà con lo stesso undici che ha battuto la Roma la settimana scorsa, stasera non potrà che vincere contro un'Udinese in buona condizione. Udinese che per il Milan di Pioli è senza dubbio un'avversaria rognosa. Non c’è più il talismano Becao, ma i friulani il 4 novembre avevano comunque sbancato San Siro con un rigore di Pereyra. E in casa propria non perdono col Milan dal primo novembre 2020 quando a decidere il match per 2-1 fu Zlatan Ibrahimovic con una rovesciata nel finale. Svedese sempre in gol nelle ultime tre uscite in quello che oggi si chiama Bluenergy Stadium: oltre alla rete della stagione ’19-20, Ibra andò a segno anche nell’1-1 dell’11 dicembre 2021 (sigillo del pari al 92’) e su rigore nel ko per 3-1 del 18 marzo 2023, il suo ultimo gol ufficiale, quello che gli ha permesso di diventare a 41 anni e 166 giorni il marcatore più “anziano” della storia del campionato di Serie A. Ibra ieri era a Milanello e oggi, se non ci saranno controindicazioni, sarà con la squadra in quel di Udine. Lì cercherà di stimolare la verve di un Leao che nelle ultime uscite è tornato a servire assist e segnare gol, ma in Coppa Italia. In Serie A non riesce a sbloccarsi da fine settembre e soprattutto non centra la porta dal 29 ottobre a Napoli. Da quel momento, solo tiri fuori dallo specchio: «C’è un problema di precisione, ma non di tentativi - l’ammissione di Pioli -. Siamo comunque il secondo miglior attacco del campionato e Rafa è importante per noi anche quando non è incisivo sottoporta perché lui ci crea varchi, porta via avversari. Abbiamo cambiato modo di attaccare, ora abbiamo più controllo e gestione della palla, quindi per lui ci sono meno spazi per andare in profondità, ma rimane determinante per nostra fase offensiva». Se poi aggiungesse qualche gol, allora sì che il bicchiere... scudetto sarebbe mezzo pieno.

Milan: guida Adli. Leao cerca gol. Chi gioca a Udine.

Milan: Loftus più vicino alla porta.
 

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Tuttosport: ultima chiamata scudetto. O, volendola vedere col bicchiere mezzo pieno, prima chiamata scudetto. Perché nel weekend in cui l’Inter capolista salterà il proprio turno, il Milan, al netto del risultato della Juventus di domani a Lecce, ha l’occasione vincendo stasera a Udine di portarsi a meno sei dai nerazzurri. Inter che poi avrà una difficile trasferta a Firenze quando tornerà dall’Arabia e il 4 febbraio lo scontro diretto con la Juventus, quando inevitabilmente almeno una delle due in fuga perderà punti. Il tutto ricordando che a fine aprile, il Milan se la vedrà in successione proprio con Inter e Juve. Insomma, la classifica e il rendimento scostante della squadra di Stefano Pioli nella prima parte di stagione impongono a tutti di tenere i piedi per terra e le aspettative non troppo alte. Però è logico pensare che con 18 gare anche da giocare e un distacco ampio, ma non incolmabile, il Milan abbia il dovere di credere ancora nelle proprie possibilità, se non di vincere lo scudetto, almeno di provare a rientrare nella lotta, anche perché prima o poi, per la legge dei grandi numeri, dovrà ricevere qualche gol in più da un Rafael Leao a secco in campionato dal 23 settembre. In fondo nelle ultime cinque giornate i rossoneri hanno collezionato 13 punti, proprio come la coppia di testa, e i passi falsi sono diminuiti o “scaricati” sulla Coppa Italia. Certo, per continuare a sognare e inseguire l’obiettivo primario indicato da Pioli - «migliorare il girone d’andata», chiuso a 39 punti -, il Milan, che si schiererà con lo stesso undici che ha battuto la Roma la settimana scorsa, stasera non potrà che vincere contro un'Udinese in buona condizione. Udinese che per il Milan di Pioli è senza dubbio un'avversaria rognosa. Non c’è più il talismano Becao, ma i friulani il 4 novembre avevano comunque sbancato San Siro con un rigore di Pereyra. E in casa propria non perdono col Milan dal primo novembre 2020 quando a decidere il match per 2-1 fu Zlatan Ibrahimovic con una rovesciata nel finale. Svedese sempre in gol nelle ultime tre uscite in quello che oggi si chiama Bluenergy Stadium: oltre alla rete della stagione ’19-20, Ibra andò a segno anche nell’1-1 dell’11 dicembre 2021 (sigillo del pari al 92’) e su rigore nel ko per 3-1 del 18 marzo 2023, il suo ultimo gol ufficiale, quello che gli ha permesso di diventare a 41 anni e 166 giorni il marcatore più “anziano” della storia del campionato di Serie A. Ibra ieri era a Milanello e oggi, se non ci saranno controindicazioni, sarà con la squadra in quel di Udine. Lì cercherà di stimolare la verve di un Leao che nelle ultime uscite è tornato a servire assist e segnare gol, ma in Coppa Italia. In Serie A non riesce a sbloccarsi da fine settembre e soprattutto non centra la porta dal 29 ottobre a Napoli. Da quel momento, solo tiri fuori dallo specchio: «C’è un problema di precisione, ma non di tentativi - l’ammissione di Pioli -. Siamo comunque il secondo miglior attacco del campionato e Rafa è importante per noi anche quando non è incisivo sottoporta perché lui ci crea varchi, porta via avversari. Abbiamo cambiato modo di attaccare, ora abbiamo più controllo e gestione della palla, quindi per lui ci sono meno spazi per andare in profondità, ma rimane determinante per nostra fase offensiva». Se poi aggiungesse qualche gol, allora sì che il bicchiere... scudetto sarebbe mezzo pieno.

Milan: guida Adli. Leao cerca gol. Chi gioca a Udine.

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