Milan domani in Uefa: futuro europeo compromesso.

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Secondo me non saremo esclusi.
Qualora lo fossimo, la UEFA manderebbe un messaggio fazioso e politico.
"Si ai grandi club, all'oligarchia europea, e no a club in cerca di rilancio che investono per migliorarsi e iniziare un circolo virtuoso"

Nel caso, meglio che si faccia come nel basket e che i club (ad eccezione di quei 7-8 superbig favoritissimi in tutto) si diano da fare per creare un nuovo organismo sportivo continentale che la smetta di mettere becco nei conti dei club.

Con la UEFA restino pure Real, Barca, City, P$G, United, Chelsea, Rubentus, Bayern, visto che gli permette il bello e il cattivo tempo.
 

Aron

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Secondo me non saremo esclusi.
Qualora lo fossimo, la UEFA manderebbe un messaggio fazioso e politico.
"Si ai grandi club, all'oligarchia europea, e no a club in cerca di rilancio che investono per migliorarsi e iniziare un circolo virtuoso"

Nel caso, meglio che si faccia come nel basket e che i club (ad eccezione di quei 7-8 superbig favoritissimi in tutto) si diano da fare per creare un nuovo organismo sportivo continentale che la smetta di mettere becco nei conti dei club.

Con la UEFA restino pure Real, Barca, City, P$G, United, Chelsea, Rubentus, Bayern, visto che gli permette il bello e il cattivo tempo.

ma il Milan è un grande club!

Non è una squadra che cercherebbe il rilancio in Europa come il Parma o una squadra nella media come la Sampdoria
 
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ma il Milan è un grande club!

Non è una squadra che cercherebbe il rilancio in Europa come il Parma o una squadra nella media come la Sampdoria

Il milan è un grande club per storia e blasone, ma ad oggi non è nel novero dei big europei, inutile nasconderlo.
Siamo in cerca di rilancio, abbiamo spesso una barca di soldi perchè vogliamo tornare a vincere, e ce lo impediscono?
Allora vuol dire che è un sistema oligarchico e chiuso, una casta rigida dove ci sono quegli 8 club e nessun altro può entrare.
E a quel punto, cosa lo seguiamo a fare il calcio europeo?
 

Aron

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Il milan è un grande club per storia e blasone, ma ad oggi non è nel novero dei big europei, inutile nasconderlo.
Siamo in cerca di rilancio, abbiamo spesso una barca di soldi perchè vogliamo tornare a vincere, e ce lo impediscono?
Allora vuol dire che è un sistema oligarchico e chiuso, una casta rigida dove ci sono quegli 8 club e nessun altro può entrare.
E a quel punto, cosa lo seguiamo a fare il calcio europeo?

Le lamentele sull'oligarchia le può fare una Sampdoria o un Genoa.
Il Milan è parte integrante dell'oligarchia calcistica, e se non lo fosse la UEFA non avrebbe mai concesso il quarto posto Champions senza preliminari (un favore enorme su cui erano contrarie molte altre federazioni calcistiche).

Nemmeno la Juventus conta in Europa tanto quanto conta il Milan, si tratta solo di andare a riaggregarsi al gruppo dei top, ma quasi nulla è stato fatto di concreto negli ultimi anni per riprendersi la posizione che compete.
 

The Ripper

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le dichiarazioni di Mirabilandia ("Lewandoski cosa come il Duomo") non ci aiutano nemmeno perché manifestano quanto sia pivello il nostro DS, che è anche una voce della società. Con i grandi club come il Bayern dovresti sederti a parlare per trattare i giocatori, non criticarli per la gestione del mercato e i prezzi dei cartellini. Finché non torneremo a sederci con i grandi club a trattare (cosa che ha fatto il City, il PSG e la Juventus) agli occhi della UEFA siamo una provinciale.

Resto comunque ottimista sulla sentenza.
 
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Nel comunicato ufficiale della Uefa che annuncia il rinvio del club alla Adjudicatory Chamber per le contestate violazioni del FPF, si fa chiaramente riferimento al tema della liquidazione e/o rifinanziamento della posizione debitoria in essere con Elliott/Blue Skye, profilo già alla base del rigetto, a dicembre, della proposta di voluntary agreement. Ora, premettendo che esso non involga aspetti di ingerenza della Uefa in politiche gestionali e di assetto societario interno al club, che sono di principio inammissibili perché lesivi della libertà di impresa e delle libertà negoziali, tutelate ad ogni livello dagli ordinamenti, compreso quello a cui si richiama la Federazione, ciò che la Uefa chiede al Milan di risolvere è quello che abbiamo già definito la distrofia del debito con Elliott, ovvero il fatto, in sé inedito, che il patrimonio del Milan, le sue azioni capitale ed i suoi attivi patrimoniali, siano poste a garanzia del debito di un terzo, una sua controllante, per finalità estranee alla gestione ordinaria del club: lo sappiamo, per il prestito occorrente al saldo prezzo di vendita, che è come dire che il Milan ha almeno in parte acquistato sé stesso. Alla Uefa ciò pare lesivo della libertà di attuazione dei fini sportivi di un club di calcio, tutelati dalla Federazione nell'ambito del proprio ordinamento e nelle competizioni che essa organizza. Non si contesta il fatto che un club possa indebitarsi, tutti i clubs lo sono (e talvolta per indici rapportati al rispettivo fatturato decisamente più alti di quello attuale del Milan), ma che ciò avvenga per causa di terzi, estranea all'oggetto sociale del Milan. Quella strategia finanziaria che la proprietà all'epoca appronto', ovvero ridurre il nominale carico finanziario sul club, facendo intestare una quota del debito ad un debitore diverso dal Milan, legato ad esso da rapporti infragruppo, rischia ora di ritorcersi contro il Milan, allorché la scadenza si approssima, ed il rischio di escussione dei pegni si fa più alto. A queste domande la proprietà deve dare delle risposte concrete, con una proposta di rifinanziamento o di liquidazione della quota di debito intestato alla controllante, ma garantito dal Milan con il meglio del suo patrimonio. Vedremo quali saranno queste risposte, la fideiussione sulla perdita di esercizio corrente nonché una proposta di acquisto di quote, ma dal tema sollevato, ed in questi rigorosi termini, non potrà prescindersi. :)

Quel che contesto è che non esistono divieti in tal senso.
Inoltre sanzionare prima che le cose accadano.
Stanno creando un danno economico a Li.
 
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Nel comunicato ufficiale della Uefa che annuncia il rinvio del club alla Adjudicatory Chamber per le contestate violazioni del FPF, si fa chiaramente riferimento al tema della liquidazione e/o rifinanziamento della posizione debitoria in essere con Elliott/Blue Skye, profilo già alla base del rigetto, a dicembre, della proposta di voluntary agreement. Ora, premettendo che esso non involga aspetti di ingerenza della Uefa in politiche gestionali e di assetto societario interno al club, che sono di principio inammissibili perché lesivi della libertà di impresa e delle libertà negoziali, tutelate ad ogni livello dagli ordinamenti, compreso quello a cui si richiama la Federazione, ciò che la Uefa chiede al Milan di risolvere è quello che abbiamo già definito la distrofia del debito con Elliott, ovvero il fatto, in sé inedito, che il patrimonio del Milan, le sue azioni capitale ed i suoi attivi patrimoniali, siano poste a garanzia del debito di un terzo, una sua controllante, per finalità estranee alla gestione ordinaria del club: lo sappiamo, per il prestito occorrente al saldo prezzo di vendita, che è come dire che il Milan ha almeno in parte acquistato sé stesso. Alla Uefa ciò pare lesivo della libertà di attuazione dei fini sportivi di un club di calcio, tutelati dalla Federazione nell'ambito del proprio ordinamento e nelle competizioni che essa organizza. Non si contesta il fatto che un club possa indebitarsi, tutti i clubs lo sono (e talvolta per indici rapportati al rispettivo fatturato decisamente più alti di quello attuale del Milan), ma che ciò avvenga per causa di terzi, estranea all'oggetto sociale del Milan. Quella strategia finanziaria che la proprietà all'epoca appronto', ovvero ridurre il nominale carico finanziario sul club, facendo intestare una quota del debito ad un debitore diverso dal Milan, legato ad esso da rapporti infragruppo, rischia ora di ritorcersi contro il Milan, allorché la scadenza si approssima, ed il rischio di escussione dei pegni si fa più alto. A queste domande la proprietà deve dare delle risposte concrete, con una proposta di rifinanziamento o di liquidazione della quota di debito intestato alla controllante, ma garantito dal Milan con il meglio del suo patrimonio. Vedremo quali saranno queste risposte, la fideiussione sulla perdita di esercizio corrente nonché una proposta di acquisto di quote, ma dal tema sollevato, ed in questi rigorosi termini, non potrà prescindersi. :)

tu sei fiducioso che domani si presentino con la soluzione a questa problematica più volte ribadita dall'uefa? io sono dubbioso
 
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le dichiarazioni di Mirabilandia ("Lewandoski cosa come il Duomo") non ci aiutano nemmeno perché manifestano quanto sia pivello il nostro DS, che è anche una voce della società. Con i grandi club come il Bayern dovresti sederti a parlare per trattare i giocatori, non criticarli per la gestione del mercato e i prezzi dei cartellini. Finché non torneremo a sederci con i grandi club a trattare (cosa che ha fatto il City, il PSG e la Juventus) agli occhi della UEFA siamo una provinciale.

Resto comunque ottimista sulla sentenza.

Ma mica criticava il Bayern.
Era più un messaggio ai tifosi che chiedono l'impossibile.

Criticare Mirabelli per gli acquisti fatti è un conto ma qui ormai lo si critica anche se scoreggia.
 

The Ripper

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Ma mica criticava il Bayern.
Era più un messaggio ai tifosi che chiedono l'impossibile.

Criticare Mirabelli per gli acquisti fatti è un conto ma qui ormai lo si critica anche se scoreggia.

le parole vanno dosate. La sparata su Van Diyk il Liverpool l'ha recepita. L'ha recepita eccome.
che siano dirette a tifosi o al vuoto, le parole vanno pesate SEMPRE. E' alla base della comunicazione moderna.
Lanci un tweet, e rischi di far fallire un'azienda.
Visto che fanno tanto i moderni, sarebbe anche ora di iniziare a comunicare in maniera moderna.

"Il mercato ha prezzi folli" si può dire. Nominare un giocatore (Lewandoski, Van Diyck o chiunque altro) e dire che costano quanto il Duomo è altra roba.
 

Casnop

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tu sei fiducioso che domani si presentino con la soluzione a questa problematica più volte ribadita dall'uefa? io sono dubbioso
Amico uolfetto, non sono né pessimista, né ottimista, ma realista. Vediamo se i fatti si produrranno, ma i fatti, ovvero i temi posti dall'Uefa, sono quelli e tali rimangono. Il club ne è consapevole. La Uefa, ripetiamo, sta adottando una moral suasion oltre i limiti di applicazione del FPF, ma invocando i principi generali di cui abbiamo detto prima, egualmente rilevanti, e comunque per indurre il Milan alla soluzione del problema di quei 180 milioni, oltre interessi, che è cruciale sul futuro prossimo del club, a livello gestionale e di assetto proprietario. Si può discutere questa linea, ma occorre confrontarsi con essa proponendo soluzioni. Giocare al tanto peggio, tanto meglio, può non esserlo, il Milan è un club con una storia Uefa eccezionale, e vorrà porsi all'altezza della sua reputazione. Questo si, ce lo auguriamo tutti. :)
 
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