Milan a Sesto, ci siamo. L'Inter si defila.

Registrato
22 Agosto 2015
Messaggi
5,264
Reaction score
2,924
Visto che sei del settore, e se invece si parlasse di demolizione e costruzione ex novo? Quali sono i costi di demolizione? e le tempistiche?
Visti i tempi della burocrazia italiana e l’ostruzionismo della pubblica amministrazione (si rischia di scontentare una parte significativa dei milanesi, ergo meno voti), si va come minimo al 2040.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,719
Reaction score
45,271
Tuttosport in edicola, riprende l'esclusiva di ieri del CorSera (riproponiamo di seguito NDR) sullo stadio del Milan a Sesto con tanto di disegno del nuovo impianto. Sempre secondo TS, il Milan fa sul serio. E ci siamo. Il terreno privato consentirebbe di ridurre i tempi. Un impianto tutto di proprietà del Milan potrebbe essere un valore aggiunto sia dal punto di vista dei ricavi sia per far salire la quotazione complessiva del Milan. Avere una casa propria, inoltre, consentirebbe ai rossoneri di poter godere di una serie di benefit dovuti alla fruibilità sette giorni su sette dei vari servizi che verrebbero aperti nello stadio stesso come bar, ristoranti, ma anche l’aspetto del turismo calcistico, con tour guidati come avviene. L'Inter si defila. Il club nerazzurro non cambia idea: vuole restare a San Siro.

News precedenti

CorSera: Manca ancora una decisione definitiva, ma a questo punto appare chiaro che l’ipotesi Sesto non è solo un bluff messo sul tavolo per sbloccare il Piano A, ossia quello che prevede la realizzazione del nuovo impianto a San Siro. Così come appare evidente che il fondo Redbird, proprietario del Milan e Hines, il gruppo di sviluppo immobiliare che controlla l’area di MilanoSesto, entrambe americane, si parlano. Emergono dei nuovi particolari. A partire dall’area dove potrebbe essere posizionato lo stadio: vicino all’edificio storico che fino agli anni ’70 ospitava l’altoforno Tagliaferri che produceva ghisa. Siamo nel cosiddetto T5 del comparto Concordia. L’edificio verrà mantenuto nella sua quasi interezza e servirà da porta d’ingresso dello stadio che ha una forma ovale molto lontana dalla suggestione della Cattedrale firmata da Populous. «All’inizio — dice il sindaco Roberto Di Stefano — il presidente Scaroni aveva portato avanti l’idea di realizzare il progetto di Populous, ma considerato che Norman Foster ha progettato tutte le aree Falck e conosce alla perfezione l’archeologia industriale del sito si è ritenuto che dialogare e far progettare l’area dello stadio a chi ha già disegnato un milione e 250mila metri quadrati, ha un senso. Una mano diversa si sarebbe vista».

L'idea, è quella di realizzare un impianto moderno da 60-70mila posti, sostenibile e, soprattutto, rivolto alle famiglie con servizi attivi 7 giorni su 7. E con la possibilità di utilizzare quello che resta dell’altoforno per sviluppare la parte commerciale e museale del progetto. Il nuovo stadio dovrà integrarsi con il sistema del verde del parco Concordia. «Quello che abbiamo chiesto, dice Di Stefano, è mantenere i 24 ettari di parco disegnati da Norman Foster». L’ipotesi è quella di acquisire parte dell’area limitrofa di proprietà di Edison per compensare e reintegrare il verde che si perderebbe con la costruzione dello stadio.

Chiaramente chi spinge sull’acceleratore dell’operazione è Di Stefano che domenica sarà chiamato alla prova delle urne. «Sembrerebbe che il Piano B stia diventando il Piano A e noi ci speriamo con tutte le forze. Il confronto con i club ha portato le squadre a conoscere la realtà del nostro territorio che è collegato benissimo con il resto dell’area metropolitana: metrò, ferrovia, tangenziali, siamo vicini a Linate. Le squadre, o anche una sola, hanno bisogno di un nuovo stadio in tempi veloci per rimanere competitive a livello internazionale. Non hanno bisogno di perdere tempo su qualcosa di fumoso che non si sta concretizzando e rischia di crollare come un castello di sabbia». Ogni riferimento al Comune di Milano è puramente voluto. Il dibattito pubblico, richiesto per legge, non è ancora partito. Da una parte si aspetta che le squadre presentino il dossier che recepisce le richieste del Comune, dall’altra che si chiuda la partita del bilancio preventivo. Fino a quel giorno non sarà possibile formalizzare l’incarico al coordinatore Andrea Pillon. A cascata, c’è il rischio di rimandare a dopo l’estate il dibattito, con un ulteriore slittamento dei tempi.

Come riportato da TS in edicola il MIlan si avvicina (da solo, senza l'Inter) a Sesto per la costruzione del nuovo stadio. Ma la decisione di Redbird arriverà dopo la fine del dibattito pubblico davanti al Comune di Milano. Quindi dopo l'estate. Domani alcuni rappresentanti di Populous arriveranno a Milano in occasione del Salone del mobile. Sul fronte dei progetti è possibile che, in caso di spostamento
a Sesto San Giovanni, debba essere rivisto il disegno della Cattedrale, scelto prima di Natale per la zona di San Siro. Non è detto che sia replicabile in un’altra area, anche per i suoi riferimenti legati al Duomo e alla Galleria di Milano.

mila-kHmG-U3350756582287QkH-656x492@Corriere-Web-Milano.jpg
.
 

Super_Lollo

Senior Member
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
41,088
Reaction score
3,975
Qualcuno qui ha perso la bussola.
Se noi andiamo a fare lo stadio nuovo e l'inter rimane con lo stadio vecchio è la volta buona che torniamo a salutarle per altri decenni.

Un San Siro ristrutturato ( ma poi come e con che soldi ) non sarà mai economicamente valido come uno stadio nuovo.
 

Jackdvmilan

Senior Member
Registrato
27 Maggio 2016
Messaggi
8,337
Reaction score
774
Qualcuno qui ha perso la bussola.
Se noi andiamo a fare lo stadio nuovo e l'inter rimane con lo stadio vecchio è la volta buona che torniamo a salutarle per altri decenni.

Un San Siro ristrutturato ( ma poi come e con che soldi ) non sarà mai economicamente valido come uno stadio nuovo.
Concordo! Dispiace solo per il lato sentimentale di lasciare San Siro a quelli la
 

Nomaduk

Well-known member
Registrato
4 Marzo 2022
Messaggi
5,072
Reaction score
3,072
Qualcuno qui ha perso la bussola.
Se noi andiamo a fare lo stadio nuovo e l'inter rimane con lo stadio vecchio è la volta buona che torniamo a salutarle per altri decenni.

Un San Siro ristrutturato ( ma poi come e con che soldi ) non sarà mai economicamente valido come uno stadio nuovo.

Io voglio prenderli a pallate altro che salutarli
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,719
Reaction score
45,271
Tuttosport in edicola, riprende l'esclusiva di ieri del CorSera (riproponiamo di seguito NDR) sullo stadio del Milan a Sesto con tanto di disegno del nuovo impianto. Sempre secondo TS, il Milan fa sul serio. E ci siamo. Il terreno privato consentirebbe di ridurre i tempi. Un impianto tutto di proprietà del Milan potrebbe essere un valore aggiunto sia dal punto di vista dei ricavi sia per far salire la quotazione complessiva del Milan. Avere una casa propria, inoltre, consentirebbe ai rossoneri di poter godere di una serie di benefit dovuti alla fruibilità sette giorni su sette dei vari servizi che verrebbero aperti nello stadio stesso come bar, ristoranti, ma anche l’aspetto del turismo calcistico, con tour guidati come avviene. L'Inter si defila. Il club nerazzurro non cambia idea: vuole restare a San Siro.

News precedenti

CorSera: Manca ancora una decisione definitiva, ma a questo punto appare chiaro che l’ipotesi Sesto non è solo un bluff messo sul tavolo per sbloccare il Piano A, ossia quello che prevede la realizzazione del nuovo impianto a San Siro. Così come appare evidente che il fondo Redbird, proprietario del Milan e Hines, il gruppo di sviluppo immobiliare che controlla l’area di MilanoSesto, entrambe americane, si parlano. Emergono dei nuovi particolari. A partire dall’area dove potrebbe essere posizionato lo stadio: vicino all’edificio storico che fino agli anni ’70 ospitava l’altoforno Tagliaferri che produceva ghisa. Siamo nel cosiddetto T5 del comparto Concordia. L’edificio verrà mantenuto nella sua quasi interezza e servirà da porta d’ingresso dello stadio che ha una forma ovale molto lontana dalla suggestione della Cattedrale firmata da Populous. «All’inizio — dice il sindaco Roberto Di Stefano — il presidente Scaroni aveva portato avanti l’idea di realizzare il progetto di Populous, ma considerato che Norman Foster ha progettato tutte le aree Falck e conosce alla perfezione l’archeologia industriale del sito si è ritenuto che dialogare e far progettare l’area dello stadio a chi ha già disegnato un milione e 250mila metri quadrati, ha un senso. Una mano diversa si sarebbe vista».

L'idea, è quella di realizzare un impianto moderno da 60-70mila posti, sostenibile e, soprattutto, rivolto alle famiglie con servizi attivi 7 giorni su 7. E con la possibilità di utilizzare quello che resta dell’altoforno per sviluppare la parte commerciale e museale del progetto. Il nuovo stadio dovrà integrarsi con il sistema del verde del parco Concordia. «Quello che abbiamo chiesto, dice Di Stefano, è mantenere i 24 ettari di parco disegnati da Norman Foster». L’ipotesi è quella di acquisire parte dell’area limitrofa di proprietà di Edison per compensare e reintegrare il verde che si perderebbe con la costruzione dello stadio.

Chiaramente chi spinge sull’acceleratore dell’operazione è Di Stefano che domenica sarà chiamato alla prova delle urne. «Sembrerebbe che il Piano B stia diventando il Piano A e noi ci speriamo con tutte le forze. Il confronto con i club ha portato le squadre a conoscere la realtà del nostro territorio che è collegato benissimo con il resto dell’area metropolitana: metrò, ferrovia, tangenziali, siamo vicini a Linate. Le squadre, o anche una sola, hanno bisogno di un nuovo stadio in tempi veloci per rimanere competitive a livello internazionale. Non hanno bisogno di perdere tempo su qualcosa di fumoso che non si sta concretizzando e rischia di crollare come un castello di sabbia». Ogni riferimento al Comune di Milano è puramente voluto. Il dibattito pubblico, richiesto per legge, non è ancora partito. Da una parte si aspetta che le squadre presentino il dossier che recepisce le richieste del Comune, dall’altra che si chiuda la partita del bilancio preventivo. Fino a quel giorno non sarà possibile formalizzare l’incarico al coordinatore Andrea Pillon. A cascata, c’è il rischio di rimandare a dopo l’estate il dibattito, con un ulteriore slittamento dei tempi.

Come riportato da TS in edicola il MIlan si avvicina (da solo, senza l'Inter) a Sesto per la costruzione del nuovo stadio. Ma la decisione di Redbird arriverà dopo la fine del dibattito pubblico davanti al Comune di Milano. Quindi dopo l'estate. Domani alcuni rappresentanti di Populous arriveranno a Milano in occasione del Salone del mobile. Sul fronte dei progetti è possibile che, in caso di spostamento
a Sesto San Giovanni, debba essere rivisto il disegno della Cattedrale, scelto prima di Natale per la zona di San Siro. Non è detto che sia replicabile in un’altra area, anche per i suoi riferimenti legati al Duomo e alla Galleria di Milano.

mila-kHmG-U3350756582287QkH-656x492@Corriere-Web-Milano.jpg

Leggete e quotate
 

Swaitak

Senior Member
Registrato
22 Aprile 2019
Messaggi
29,466
Reaction score
22,503
Qualcuno qui ha perso la bussola.
Se noi andiamo a fare lo stadio nuovo e l'inter rimane con lo stadio vecchio è la volta buona che torniamo a salutarle per altri decenni.

Un San Siro ristrutturato ( ma poi come e con che soldi ) non sarà mai economicamente valido come uno stadio nuovo.
che poi il prestigio di un area lo fa il nome o i servizi che offre?
Una famiglia che vuole passare del tempo libero, tra San siro col solo stadio ristrutturato, e Sesto dove sorgono nuovi negozi, uffici,parco ecc , quale zona sceglierebbe?
 
Ultima modifica:

Clarenzio

Senior Member
Registrato
16 Luglio 2015
Messaggi
17,231
Reaction score
2,469
Io di questa opzione non sono preoccupato perché:
1- lavorando nell'edilizia conosco sia gli attuali costi di ristrutturazione sia tutte le controindicazioni di una ristrutturazione rispetto ad una nuova costruzione, anche semplicemente in termini di imprevisti
2- imprevisti significa maggiori tempi e amplificazione dei costi
3- se la ristrutturazione di San Siro è stata reputata antieconomica per due squadre figuriamoci quanto possa esserlo per una solo (anche trovandosi la struttura regalata)
4- se non parliamo di demolizione e ricostruzione integrale un prodotto ristrutturato difficilmente può raggiungere livelli di avanguardia rispetto ad uno nuovo
5- proprio sicuri che levatosi dalle scatole il Milan tutti i vari comitati del No e carrozzoni italici spariranno?
Ecco, visto che lavori nell'edilizia capirai meglio di tutti che sacrificio comporterebbe rifare da 0 S. Siro. La giunta pretende anche un investimento extra per riqualificare un'area circostante terribile, fatta di casermoni, piazze di spaccio, strutture decadenti. Il Comune pretende che le società investano per poi godere solo parzialmente degli investimenti effettuati nella zona vicino allo stadio.

A Sesto invece si tratterebbe di un'area vergine, sulla quale investitori privati e Redbird potrebbero pianificare un progetto ambizioso, sia dal punto di vista architettonico che da quello finanziario
 

Clarenzio

Senior Member
Registrato
16 Luglio 2015
Messaggi
17,231
Reaction score
2,469
Tuttosport in edicola, riprende l'esclusiva di ieri del CorSera (riproponiamo di seguito NDR) sullo stadio del Milan a Sesto con tanto di disegno del nuovo impianto. Sempre secondo TS, il Milan fa sul serio. E ci siamo. Il terreno privato consentirebbe di ridurre i tempi. Un impianto tutto di proprietà del Milan potrebbe essere un valore aggiunto sia dal punto di vista dei ricavi sia per far salire la quotazione complessiva del Milan. Avere una casa propria, inoltre, consentirebbe ai rossoneri di poter godere di una serie di benefit dovuti alla fruibilità sette giorni su sette dei vari servizi che verrebbero aperti nello stadio stesso come bar, ristoranti, ma anche l’aspetto del turismo calcistico, con tour guidati come avviene. L'Inter si defila. Il club nerazzurro non cambia idea: vuole restare a San Siro.

News precedenti

CorSera: Manca ancora una decisione definitiva, ma a questo punto appare chiaro che l’ipotesi Sesto non è solo un bluff messo sul tavolo per sbloccare il Piano A, ossia quello che prevede la realizzazione del nuovo impianto a San Siro. Così come appare evidente che il fondo Redbird, proprietario del Milan e Hines, il gruppo di sviluppo immobiliare che controlla l’area di MilanoSesto, entrambe americane, si parlano. Emergono dei nuovi particolari. A partire dall’area dove potrebbe essere posizionato lo stadio: vicino all’edificio storico che fino agli anni ’70 ospitava l’altoforno Tagliaferri che produceva ghisa. Siamo nel cosiddetto T5 del comparto Concordia. L’edificio verrà mantenuto nella sua quasi interezza e servirà da porta d’ingresso dello stadio che ha una forma ovale molto lontana dalla suggestione della Cattedrale firmata da Populous. «All’inizio — dice il sindaco Roberto Di Stefano — il presidente Scaroni aveva portato avanti l’idea di realizzare il progetto di Populous, ma considerato che Norman Foster ha progettato tutte le aree Falck e conosce alla perfezione l’archeologia industriale del sito si è ritenuto che dialogare e far progettare l’area dello stadio a chi ha già disegnato un milione e 250mila metri quadrati, ha un senso. Una mano diversa si sarebbe vista».

L'idea, è quella di realizzare un impianto moderno da 60-70mila posti, sostenibile e, soprattutto, rivolto alle famiglie con servizi attivi 7 giorni su 7. E con la possibilità di utilizzare quello che resta dell’altoforno per sviluppare la parte commerciale e museale del progetto. Il nuovo stadio dovrà integrarsi con il sistema del verde del parco Concordia. «Quello che abbiamo chiesto, dice Di Stefano, è mantenere i 24 ettari di parco disegnati da Norman Foster». L’ipotesi è quella di acquisire parte dell’area limitrofa di proprietà di Edison per compensare e reintegrare il verde che si perderebbe con la costruzione dello stadio.

Chiaramente chi spinge sull’acceleratore dell’operazione è Di Stefano che domenica sarà chiamato alla prova delle urne. «Sembrerebbe che il Piano B stia diventando il Piano A e noi ci speriamo con tutte le forze. Il confronto con i club ha portato le squadre a conoscere la realtà del nostro territorio che è collegato benissimo con il resto dell’area metropolitana: metrò, ferrovia, tangenziali, siamo vicini a Linate. Le squadre, o anche una sola, hanno bisogno di un nuovo stadio in tempi veloci per rimanere competitive a livello internazionale. Non hanno bisogno di perdere tempo su qualcosa di fumoso che non si sta concretizzando e rischia di crollare come un castello di sabbia». Ogni riferimento al Comune di Milano è puramente voluto. Il dibattito pubblico, richiesto per legge, non è ancora partito. Da una parte si aspetta che le squadre presentino il dossier che recepisce le richieste del Comune, dall’altra che si chiuda la partita del bilancio preventivo. Fino a quel giorno non sarà possibile formalizzare l’incarico al coordinatore Andrea Pillon. A cascata, c’è il rischio di rimandare a dopo l’estate il dibattito, con un ulteriore slittamento dei tempi.

Come riportato da TS in edicola il MIlan si avvicina (da solo, senza l'Inter) a Sesto per la costruzione del nuovo stadio. Ma la decisione di Redbird arriverà dopo la fine del dibattito pubblico davanti al Comune di Milano. Quindi dopo l'estate. Domani alcuni rappresentanti di Populous arriveranno a Milano in occasione del Salone del mobile. Sul fronte dei progetti è possibile che, in caso di spostamento
a Sesto San Giovanni, debba essere rivisto il disegno della Cattedrale, scelto prima di Natale per la zona di San Siro. Non è detto che sia replicabile in un’altra area, anche per i suoi riferimenti legati al Duomo e alla Galleria di Milano.

mila-kHmG-U3350756582287QkH-656x492@Corriere-Web-Milano.jpg
.
 

Zenos

Senior Member
Registrato
30 Agosto 2012
Messaggi
28,064
Reaction score
17,770
Qualcuno qui ha perso la bussola.
Se noi andiamo a fare lo stadio nuovo e l'inter rimane con lo stadio vecchio è la volta buona che torniamo a salutarle per altri decenni.

Un San Siro ristrutturato ( ma poi come e con che soldi ) non sarà mai economicamente valido come uno stadio nuovo.

Beh non è proprio così...stiamo parlando di un san siro regalato ai nati male,diventerebbe a tutti gli effetti uno stadio di proprietà a quel punto, a Milano.
 
Alto