Maldini all’Ansa su Rangnick: “Rangnick impari l’italiano. Parlando di pieni poteri invade zone dove stanno lavorando già altri. Il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell’area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio professionale”.
Per me ha ragione su tutta la linea. Quello che leggo io e' che, ancora una volta, Clitoridis non ha il coraggio di licenziare Maldini (come non ha avuto il coraggio con Leonardo, con Gattuso, con Boban) e spinge verso l'uscita, con un continuo stillicidio di notizie. Paolo avrà pure fatto errori da dirigente (specie prendendo Forrest Giamp, perché in realtà sul mercato ha fatto meglio sia di Mirabello che del Giuda interista), ma ha ragione a pretendere rispetto. Se una persona che, a parole, non lavora ancora per il Milan, dice chiaramente che verra' per prendersi anche il suo ruolo, Clitoridis dovrebbe telefonare a PAOLO MALDINI e comunicargli il licenziamento, ora o a fine stagione. La nostra situazione dirigenziale andra' a peggiorare. Rangnick sara' il dirigente piu' bravo del mondo, ma verra' inevitabilmente scaricato da Clitoridis quando sara' necessario. Non vedo alcuna luce in fondo al tunnel fino a quando non va via lui. La gestione dei dirigenti, la chiarezza degli obiettivi societari e la coesione sono le basi per una societa' sana ed efficiente, questo AD non ne fa una giusta in nessuna di queste tre circostanze.
Certi tifosi non si meritano Paolo Maldini.
E forse sono pure lì stessi che sono a l'origine di una delle immagini più brutte mai viste su un campo di calcio.
Fischiare la propria bandiera.
Robba che pure Juventini e interisti non avrebbero mai potuto fare.
Mi vergogno.
Viva Paolo e Zvone.
Uomini veri!
Quei tifosi, quelli che fischiarono Paolo, meritano davvero quello che siamo oggi.