Molti tifosi si vogliono sfracellare la faccia. Per loro motivi.
Questo club diventerà una attività telecomandata da remoto dall'america, e rappresentata qui da scagnozzi virtuali che neanche si faranno vedere.
Sarà la morte del club. Non dite di non essere stati avvertiti. Oh, sì, magari ci qualificheremo nelle prime quattro, magari vinciamo lo scudetto della stella tra un bel po', ma scordatevi le finali di CL. E' un impegno troppo oneroso per chi corre sul filo del risparmio e dell'efficienza.
Io avrei voluto che Paolo rimanesse, non perché lo venero, come tanti creduloni pensano, ma per continuare a far vivere il Milan in modo più umano. Quell'umanità che può essere determinante in certi casi.
Bene, adesso zero alibi.
C'è stato un altro momento dove il Milan sembrava perso e nessuno più teneva uno straccio di milanismo in società, cioè nell'anno della 2^ retrocessione. Abbiamo avuto la fortuna di avere Franco, che cementò intorno a sé un gruppo di ragazzi d'oro, poi arrivò il Berlusca, il resto è storia.
Per questo il nostro club è speciale e non può essere un gruppo di marionette in giacca, cravatta e MoneyBall. Non funzionerà.
A me non me ne frega più niente, questo licenziamento di Paolo lo vivo quasi come una liberazione. I problemi saranno di quelli che si divoreranno il fegato a giustificare il nuovo corso a base di algoritmi, e supermanagers alla Furlani che se ne intendono di calcio. Già le vedo scritte le battute, "eh ma anche Paolo mica l'ha portata la CL". Segnatelo.