Io ho fatto autonomamente alcuni studi sull'intelligenza artificiale e sono giunto ad una conclusione molto simile. Partiamo dal fatto che il modo più efficiente per fare funzionare una società è avere degli esseri, non robot, con capacità maggiore o uguale all'uomo che svolgono alcuni lavori al suo posto senza possibilità di disobbedire o rivoltarsi (questo per n motivi, non mi dilungo ma penso sia abbastanza ovvio). Ora, a me piace fare considerazioni sul nostro sistema e poi traslarle, studiamo quindi la nostra condizione attuale: la branca dell'intelligenza artificiale, dopo oltre 50 anni di risultati magrissimi, si è da un po' soffermata sulle reti neurali artificiali, ottenendo risultati simili ad un essere umano in campi ristrettissimi. Detto in soldoni, i computer apprendono in diversi modi, e bene, ma sempre e solo ad una condizione, cioè se si è in grado di fornire ad esso un numero di input molto molto alto. Se ci si pensa noi funzioniamo nello stesso modo, ad esempio anche se al giorno d'oggi è considerato banale nessuno sa scrivere se prima non ha modo di vedere le lettere un numero sufficiente di volte, essere assistito da un insegnante ed esercitarsi, un processo che necessita di anni. Ora, l'uomo è ad oggi il prodotto finale di un'evoluzione di miliardi di anni caratterizzata costantemente da un numero infinito di input, stimoli, dall'ambiente esterno, è impossibile creare a posteriori un'intelligenza a sua somiglianza per l'impossibilità di conoscere ogni singolo input ricevuto ed elaborato da noi e da chi discendiamo. Tuttavia in un futuro abbastanza lontano, considerando che già oggi si hanno a disposizione discreti modelli matematici dell'universo, e che la potenza di calcolo dei computer è destinata ad aumentare sempre di più, secondo me è probabile che si arrivi a costruire un universo virtuale il più simile possibile al nostro, facendolo partire dalla sua nascita, per sviluppare un'intelligenza aerificiale simile a quella umana (in parte non è una tesi mia ma di studiosi, non ricordo la fonte ma se provate a cercare qualcosa si trova). Spostiamoci in un altro tempo e in un altro spazio, un'altra civiltà ha già fatto tutto questo e noi ne siamo il prodotto. È interessante far notare come per ipotesi non servano fare considerazioni su leggi etc di un'altro spazio-tempo, sono simili a noi. Poi nel nostro futuro, quando raggiungeremo conoscenze adeguate alle loro, i dati contenuti nel cervello umano verranno estratti e utilizzati nel loro mondo. Mi affascina perchè combacia con quasi la totalità delle religioni, dalla vita ultraterrena o reincarnazione fino a dio a somiglianza dell'uomo (non sono credente comunque). L'ipotesi che regge questo discorso è che l'uomo sia il prodotto finale dell'evoluzione di questo universo, tolto ció tutto cade.