Bravo! Quante virtù hanno i nostri cugini? Sono orgoglioso di aver condiviso e di condividere per il futuro lo stadio con una squadra del genere, con una squadra mai andata in B e che, pensa un po', ha persino uno scudetto di cartone! Di cartone, proprio! Non è meraviglioso tutto questo? Ogni volta che guardo il loro palmares, specie quello europeo, mi rendo conto di quanta strada abbiamo ancora da fare per essere anche solo accostati a loro. E poi il "mago" Herrera! Un caffè degno delle porzioni di Circe.
Aggiungiamoci che il loro caffè tiene svegli e vigili molto più di qualunque altro, e quando sei così vigile e sveglio che te ne fai di un orologio? È per quello che, ad un certo punto, cominciarono a regalare in giro alcuni orologi piuttosto costosi, negli anni ‘60, solo perché non sapevano cosa farsene e, data l’onestà d’animo e la generosità specchiata connaturata all’interismo stesso, invece di vendere suddetti orologi cominciarono, appunto, a regalarli.
Che poi alcuni animi infimi, meschini e, in quanto impuri, incapaci di riconoscere e apprezzare la purezza, abbiano detto che tali regali fossero finalizzati ad una contropartita e quindi non fossero regali affatto, beh, questa è un’altra, triste questione. Che però dovrebbe, ancor di più, farci apprezzare il fatto di essere cugini, oltre che ovviamente secondi e subordinati, ad un club così importante, bello, pulito. Noi Casciavit biretrocessi possiamo solo ammirare la grandezza, senza tentare di raggiungerla (perché non è alla nostra portata) ma, soprattutto, senza cedere alle lusinghe di animi meschini che vorrebbero farci credere qualcosa di diverso al riguardo.
Riguardo allo scudetto di cartone rifletti su questo, fratello: noi per vincere abbiamo sempre dovuto, da plebei quali siamo e siamo sempre stati (non ci chiamiamo “Casciavit” per nulla), arrivare primi, a loro invece è stato sufficiente arrivare terzi. Se non è un club vincente questo, arrivano primi arrivando terzi, vincono perdendo, vuol dire avere la vittoria nel DNA (oltre alla Serie A: “la Serie A è nel nostro DNA” cit). Hanno sconfitto persino il principio di non contraddizione, noi al massimo abbiamo sconfitto qualche altra squadra, loro uno dei capisaldi della logica classica nonché il principio base che rende il reale intelligibile. Proposizioni come “l’essere è e non può non essere” sono state rese vane, vuote, fatue, dalla prima e unica squadra di Milano.
Ricordiamoci cosa insegnava l’Avvocato Prisco: “a Milano ci sono due squadre: l’Inter e la Primavera dell’Inter”. Sicché non prendiamoci troppe libertà quando, temerariamente e impudentemente, affermiamo di essere addirittura la seconda squadra di Milano.