Mi sono trasferito negli Stati Uniti a Settembre, precisamente a Boston.
Come tutti i posti ci sono pro e contro anche qui.
Tra i pro:
Il lavoro, partendo dal fatto che ci sono lavori veramente per tutti e che chi non lavora non lo fa perché non vuole lavorare. La meritocrazia nel campo lavorativo è un punto cardine della società americana, se sai fare il tuo lavoro i risultati arrivano.
I servizi essenziali funzionano alla perfezione, quando abitavo a Roma per fare un esempio capitava di avere la spazzatura che si accumulava fino a formare una vera e propria montagna per strada, qui cascasse il mondo ogni lunedì passano a ritirare la spazzatura.
Se hai un guasto alla linea internet ed è necessario un intervento in casa ti inviano il tecnico nel giro di due ore ed hai risolto.
La burocrazia in ogni campo è ridotta all'osso, non ci sono rotture di scatole infinite, la regolamentazione di ogni cosa è chiara, le tempistiche che danno generalmente sono rispettate.
Agli americani non frega nulla di dover giudicare nessuno o di prestare attenzione agli altri per il modo di essere o di vestire, vedo spesso gente andare a fare colazione letteralmente in pigiama come se nulla fosse e nonostante sia un po' stravagante la gente si fa i fatti suoi.
Sembrerà una sciocchezza ma la cortesia e l'educazione dei commessi nei negozi o di qualsiasi altro lavoratore a contatto col pubblico è veramente incredibile, abituato in Italia dove purtroppo la maggioranza é perennemente incazzata all'inizio pensavo mi stessero prendendo in giro, invece sono realmente così.
I contro:
La vita in certe città è molto cara, certamente gli stipendi sono adeguati ma ci sono cose incredibilmente care, tra tutte andare a mangiare fuori. Se non vai in un fast food dove i prezzi sono bassi devi prepararti a spendere molto.
Il cibo è buono se sai dove andare, certi posti si spacciano per italiani ma sono una roba non commestibile.
Se vai a fare la spesa devi stare attento a scegliere il posto giusto, alcuni supermercati sono al limite della perfezione con prodotti di qualità, altri rasentano l'illegalità con prodotti che non venderebbero neanche al mercato di Whuan (si fa per scherzare).
Molti lavori impediscono una vita sociale attiva, la maggioranza degli ambienti lavorativi ti costringe a non avere un attimo di pausa ed il fatto di avere i locali che al massimo sono aperti fino alle 2:00 non rende facile la vita (anche perché sono tra l'altro pochi quelli aperti fino alle 2:00 la maggioranza a mezzanotte chiude).
Il clima del New England non è propriamente mediterraneo, quindi o vi fate piacere gli inverni rigidi oppure cadrete nella depressione più totale e rimpiangerete di non esservi trasferiti in Florida.
Grazie della bella descrizione, interessante, provo a seguire il tuo schema, anche per facilitare possibili raffronti.
Pro:
vivere in Cina significa vivere in un paese tendenzialmente giovane, sia anagraficamente che sociologicamente. È un Paese in cui le cose cambiano ad un ritmo vorticoso: dalle mode, alla paesaggio urbano, alle abitudini (basta pensare alla velocità in cui tutto è stato digitalizzato ed il contante è sparito dalle nostre vite). Vivere in un Paese così significa essere immersi in una atmosfera di generale atteggiamento positivo nei confronti del futuro, a patto di reggerne la pressione.
A livello lavorativo per uno straniero chiaramente esiste la possibilità di accedere a business interessanti. Tuttavia è un ambiente abbastanza “wild”, dove occorre essere lavorativamente parlando creativi, perché ci si trova a fare spesso le cose per “la prima volta”, con rischi ed opportunità annesse. A livello di welfare, ci sono stati grossi cambiamenti: livello di tassazione comparabile all’Italia, sanità di base universale (ma livello sperequato), età pensionabile a 55/60 anni, con pensioni per lo più retributive e ponderate rispetto al salario medio locale (della specifica città). Sistema buono per i redditi bassi, più penalizzante per quelli elevati. A molti expat questo rompe, ma io credo sua equo così.
A livello culturale chiaramente la distanza è molto grande. Non è per tutti. Tuttavia, tra gli aspetti positivi c’è senz’altro una grande cultura dell’ospitalità, ed una certa tolleranza culturale per lo straniero (a meno che non infrangi appositamente tabù, non sei tenuto necessariamente a prestarti a regole di etichetta rigide… fai un po’ come ti pare).
Il Paese è immenso, i paesaggi naturali estremamente vari, e la sua storia profondissima, è un mondo nel mondo: se piace la scoperta, non si finisce mai.
A livello di servizi, tutto è molto dozzinale ma negli ultimi cinque anni il potenziamento, la digitalizzazione della burocrazia ha ribaltato completamente uno dei peggiori difetti di questo Paese. La burocrazia rimane superiore per esempio a quella dei Paesi anglosassoni per mole, ma è molto efficiente ed è diffusa un certo orientamento al servizio, per quanto riguarda la pubblica amministrazione. Luci e ombre, comunque.
Contro:
l’ambiente è inquinato. Migliorato sensibilmente negli ultimi anni, ma ci vorranno un paio decenni per raggiungere standard europei.
Stessa cosa per il cibo: la qualità dei prodotti alimentari, sebbene aumentata dal 2016 in poi, è tendenzialmente più bassa, fatta eccezione ovviamente per i beni di importazione e limitate eccellenze locali (che costano).
Ambiente di lavoro non sempre adatto ad un sano bilanciamento vita-lavoro. Io sono fortunato, ma guardandomi intorno vedo gente guadagnare troppo poco, o lavorare troppo. Soprattutto a nei grandi centri.
Sistema educativo troppo pesante per i bambini e poco stimolante la creatività ed il pensiero critico. È in atto una riforma per quanto riguarda il primo aspetto, per il secondo… ripassare dopo.
Il sistema politico -ma anche la cultura confuciana alla base- ha creato una società molto conformista, in cui il pluralismo è ridotto. Il modo di comunicare delle persone opinioni ed emozioni pertanto è profondamente diverso, e richiede anni di avvicinamento culturale. Molti cinesi sono stati all’estero, ma preservano -a differenza di altri- spesso una loro matrice culturale che o piace o non piace. Alcuni scimmiottano un po’ pateticamente la cultura occidentale, per distinguersi, e la cosa può essere un po’ … imbarazzante. Non è certamente per tutti.