Italiani nel Mondo

sottoli

Junior Member
Registrato
6 Aprile 2018
Messaggi
1,010
Reaction score
409
Bellissimo post e molto piacevole da leggere.
Io attualmente sono basato in Niger su programmi di cooperazione internazionale, da 2 anni. Ho vissuto in Somalia (in realtà Somaliland, che è tutta un'altra cosa) per altri 2 anni e altri 2 tra Rwanda e Uganda (paesi splendidi).
Prima di fare la carriera umanitaria ho viaggiato molto, ma posti dove posso dire di aver vissuto veramente sono Australia, per 2 anni, e India, per 1 anno.
Per il resto circa un anno tra vari paesi del sud est asiatico e arcipelaghi, 6 mesi di America Latina, 6 mesi di Iran, Turchia e Balcani, altri 6 in Nepal, ecc ecc..

Non mi metto a elencare pro e contro di tutti i posti, si può intuire che solo molto attratto dai paesi in via di sviluppo, i cui pro principali sono:
- un viaggio nel tempo a volte anche di 100 anni
- un viaggio culturale a volte quasi interplanetario (vedi India o Somalia)
- una vita vibrante e piena di connessioni umane, l'imprevedibilità costante che da sale alla vita e la scoperta di luoghi "incontaminati"
I contro sono chiaramente che sono posti vessati da 1000 problemi e pieni di miseria e vulnerabilità umana, non nego che da expat è facile vedere molti posti come paradisi in terra solo perché alla fine è una posizione di gran privilegio, ci si sente a volte un mix tra Berlusconi e George Clooney :D

In paesi sviluppati, più di noi direi, solo l'Australia, di cui ho amato gli enormi spazi aperti, la natura incontaminata, le città a misura d'uomo, la funzionalità dell'apparato burocratico e gli stipendi :D , ma di cui non ho sopportato la quadratura mentale estrema, il razzismo, l'intolleranza.

Molto per luoghi comuni e generalizzati, ogni posto meriterebbe pagine e pagine di analisi.
Posso dire che, dopo tanto vagare, forse forse il Mediterraneo è ancora la zona che sceglierei per una combinazione di clima, natura, cibo, qualità della vita, stabilità politica (fino a tempi recenti) e cultura.
Il sud dell'India o le isole meno turistiche delle Filippine o le montagne rwandesi sono posti incredibili, ma viverci a tempo pieno è tosta
 

Darren Marshall

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
16,267
Reaction score
1,944
Sarebbe interessante sapere com’è la situazione per quanto riguarda i tifosi del Milan all’estero. Sanno chi siamo? C’è qualche tifoso o addirittura un Milan Club?
Qui a Boston c'è proprio un Milan Club che si riunisce ad ogni partita.
 

DMC

Junior Member
Registrato
3 Dicembre 2019
Messaggi
651
Reaction score
62
Io vivo in Inghilterra da quasi 8 anni ormai. Bene qui ho messo su famiglia, lavoro ce ne e' un sacco adesso e le cose sono rimaste le stesse per quanto mi riguarda dopo la Brexit. Magari qualche cambiamento su e giu' ma niente di che. Sinceramente la cosa piu' seccante che e' cambiata finora sono le spedizioni da e per l'Italia. Un incubo burocratico. Vabbe' cambieranno le regole anche li' e si tornera' piu' o meno a quello che era prima.

Avessi potuto avrei votato per la Brexit a suo tempo, nonostante i deliri politici e i tira e molla che sono seguiti.
 
Registrato
4 Settembre 2012
Messaggi
1,423
Reaction score
283
Sulla scia della discussione sul come si vive in Cina ho pensato di creare un topic sugli italiani all'estero in modo da avere impressioni e opinioni su come si vive in determinati paesi.

@galianivatene Sei stato accontentato :LOL:

P.S.

Non so se è la sezione giusta, nel caso spostate il topic.
Alcuni lo sapranno e altri no, io abito in Rep. Ceca, a Praga.
 
Registrato
3 Marzo 2013
Messaggi
4,086
Reaction score
1,416
Bellissimo post. Tante storie interessanti e tutte diverse.
la mia è banale e meno esotica di altre che ho letto qui, perché sono a Londra da 15 anni. Per altri 10 anni non riesco a vedermi da nessun’altra parte, magari spostarmi un po’ in periferia, ma tra le tante cose negative qui ti senti al centro del mondo, con accesso a tutto. Hai sempre la sensazione di essere avanti a tutti.
Però al contempo è dura immaginare di vivere qui da vecchio. A un certo punto il ritmo ti travolge e pensare di spostarsi in una campagna uggiosa con un pub e un ufficio postale e poco più mi rattrista.
ho avuto la fortuna di visitare tanti posti, per periodi più o meno lunghi, molti dei quali li state descrivendo nelle vostre storie. A parte qualche eccezione, tutti hanno avuto risvolti interessanti, ma è molto bello leggere le storie dei locals che ti danno un idea più precisa rispetto alle sensazioni di un passante.
complimenti a tutti per il topic davvero interessante
 

pinopalm

Junior Member
Registrato
13 Luglio 2013
Messaggi
243
Reaction score
181
Sulla scia della discussione sul come si vive in Cina ho pensato di creare un topic sugli italiani all'estero in modo da avere impressioni e opinioni su come si vive in determinati paesi.

@galianivatene Sei stato accontentato :LOL:

P.S.

Non so se è la sezione giusta, nel caso spostate il topic.
Beh, io sono più di 44 anni che vivo all'estero. Ho cominciato con un anno sabbatico negli USA nel lontano 1978 per poi passare 12 anni in Francia e poi venire di nuovo negli USA dove abito in un sobborgo di Chicago. A causa del campo in cui lavoro (nucleare) mi hanno sempre obbligato a prendere la cittadinanza e ne ho diritto anche a una quarta visto che mia moglie e' colombiana. In Colombia ci andiamo spesso, per cui sono anche "pratico" di quella nazione facilitato dall'essere fluente anche in spagnolo.
Invece di parlarvi di quali sono i pro e i contro delle diverse nazioni, e visto che questo e' un forum sul Milan, io invece vi voglio parlare delle mie peripezie e sofferenze per poter seguire il Milan essendo all'estero.
Quando arrivo nel 1978 negli USA, sempre a Chicago, l'unica maniera per sapere qualcosa di cosa faceva il Milan era una radio locale che dava spazio a un'ora di programmi in italiano la domenica mattina, e mandava in onda l'ultima mezz'ora di "Tutto il calcio minuto per minuto" per cui almeno sapevo dei risultati. Ovviamente dei risultati internazionali neanche a parlarne come anche di giornali italiani.
L'anno dopo vado in Francia (sud Provenza) e quindi essendo vicino dico qui almeno potrò sentirmi i canali radiofonici italiani e mi compro la radio più' potente che c’era per beccarmi le partite. Macche', era praticamente una tortura con la voce che veniva e spariva e uno doveva immaginarsi cosa stava succedendo. Poi una mia amica, che era regista alla RAI, mi spiega che loro ricevevano continue proteste riguardo alla ricezione radiofonica all'estero. La ragione era semplice, alla fine della seconda guerra mondiale, siccome avevamo perso, gli alleati ci avevano imposto un limite ridicolo di potenza per l'emissione radiofonica e questo era ancora in vigore negli anni ottanta! Per fortuna poi in Francia lanciano Canal Plus e almeno posso seguire i grandi trionfi delle prime due Coppe dei Campioni del periodo berlusconiano. C’è da dire che almeno a partire da meta' degli anni ottanta posso comprarmi il Corriere della Sera e la Gazzetta dello sport che arrivavano da Marsiglia anche se il giorno dopo.
All'inizio degli anni novanta mia moglie non sopporta più i francesi (troppo pieni di se'), e anche se eravamo praticamente sulla Costa Azzurra mi spinge a rivenire negli USA a soffrire il freddo. E li' comincia un altro calvario per il povero tifoso milanista. Compro una radio superpotente e cerco sulle onde corte, ma anche li' c'e' il solito problema della potenza bassa. Per fortuna c’è' un negozio Rizzoli anche se mi devo fare un'ora per potermi comprare un giornale italiano e almeno essere al corrente di cosa succede. Questi sono gli anni di Capello e dei suoi scudetti. Per fortuna potetti vedere il suo trionfo in Champion, perché un collega catalano aveva il cavo, che da me non arrivava, e che ci permise di vedere a pagamento la partita. Goduria per il 4 a zero al Barcellona.
Intanto scopro che Rai Italia incomincia a trasmettere via satellite negli Stati Uniti anche se solo per due ore al giorno, ma la domenica mandavano anche in onda una partita. Mi compro una parabolica seria (tre metri) e me la metto in giardino ma mal me ne incolse. La casa era come la maggior parte di quelle nei sobborghi era in quella che si chiama una subdivision dove vigono quelle che si chiamano covenants, una specie di governo con regole. Avrete forse indovinato che mi piombano addosso con la regola che le paraboliche non sono permesse perché non sono estetiche. A quel punto mi scovo un avvocato dall'altra parte del paese (California) che e' specializzato nelle cause per difendere i diritti di quelli che hanno le paraboliche giustamente contro queste covenants che violavano il diritto privato. Per farla breve si va in causa e l'avvocato mi muore d'infarto un mese prima che si passi davanti al tribunale.
A quel punto vendo la casa e vado in un'altra subdivision ma prima mi compro un kit per camuffare la parabolica da ombrello da sole girevole e la piazzo nel patio (a chi e' interessato vi posso far vedere com'era). Resisto qualche anno, fino a quando il vicino accanto non mi denuncia a quelli che gestiscono la covenant.
Di nuovo vendo la casa e me ne costruisco una in un' altro sobborgo su un terreno di un ettaro lontano da tutti. Siamo all'inizio del nuovo secolo, non passano se non un paio d'anni e questa volta mi piomba il comune con la solita regola della proibizione delle grosse paraboliche, per cui alla fine devo rinunciare. Per fortuna incominciano i servizi internazionali via satellite che si possono prendere con le parabole piccole da 50 cm e me ne metto una sul tetto, e finalmente e' la pace. Di li' poi sono passato ai servizi streaming dove qui per un prezzo ridicolo ($5 al mese) puoi seguire in diretta tutto il campionato italiano, Champions e UEFA.
Questo per dirvi che voi non sapete come siete fortunati al giorno d'oggi con la globalizzazione. Scusate per il lungo post, ma vi farà apprezzare quanto costa la fede milanista :).
 

galianivatene

Well-known member
Registrato
15 Aprile 2016
Messaggi
868
Reaction score
409
Questi sono gli anni di Capello e dei suoi scudetti. Per fortuna potetti vedere il suo trionfo in Champion, perché un collega catalano aveva il cavo, che da me non arrivava, e che ci permise di vedere a pagamento la partita. Goduria per il 4 a zero al Barcellona.
Di tutto il tuo bellissimo post (grazie!), sottolineo questa parte. Soldi ben spesi, il tuo collega catalano credo li abbia spesi in antiacidi e tisane depurative ?
 
Alto