Zyuganov, capo del partito comunista russo, in un momento di fervore aveva invitato alla mobilitazione generale, intesa come chiamata alle armi.
Dopo poche ore si è rimangiato la parola ed ha detto di essere stato frainteso. Dice che intendeva una mobilitazione degli spiriti, una mobilitazione politica.
Alcuni osservatori credono che dietro questa marcia indietro vi sia stato un richiamo dal Cremlino su un argomento delicatissimo.
Certe affermazioni vanno bene se fatte da ferventi sostenitori nazionalisti in forma semi privata.
Però il capo di uno dei maggiori partiti, anche se non è il partito del presidente, non le può fare e non se ne deve parlare troppo perché l'argomento è molto antipopolare.