E come fa a sapere se lo faccio bene, se ne sa meno di me? La logica direbbe che il manager dovrebbe avere conoscenze superiori.
Il problema è che, quando ero giovane, il mio "manager" (ma non si chiamava così) ne sapeva più di me e mi insegnava. Adesso sono io che devo insegnare al mio manager. A lui (e altri) interessa solo mettere la X sulla casellina del maledetto foglio excel, per far vedere al boss che è un duro e sa gestire.
Parte il progetto, requisiti zero e sono fatti tuoi, lo devi fare entro tot tempo. Stabilito non si sa come, visto che non c'è la competenza necessaria.
Per l'ultimo progetto, mi sono trovato l'unico "lavorante" a cospetto di 6 o 7 managers. "Ma quanto ci vorrà per fare questo programma?", detto in tono arrogante. "Ma tu sai programmare?" ho risposto io. "No" è stata la risposta. Ah, ecco, però mica lo stabilisco io quanto ci deve volere. Ma fammi il piacere, amico.
Per quanto riguarda le mail al sabato, non le mando perché c'è già una settimana di tempo per farlo. Se poi tu sei quello che non fa distinzioni tra vita privata e lavoro per dimostrare l'aziendalismo e avere la medaglia appuntata sul petto, che ti devo dire. Mandare la mail al sabato non lo faccio perché non serve a niente, visto che non si lavora di sabato. Vogliamo ridurre l'orario di lavoro e poi i soliti furbetti vogliono dimostrare che nemmeno fanno il weekend, per farsi belli.
I fatti sono sotto gli occhi di tutti, il lavoro di stampo aziendale organizzato tramite managerismo rampante è disumano e sta portando al progressivo degrado del posto di lavoro. E spesso e volentieri questa corsa al massacro porta inevitabilmente all'implosione dell'azienda.
Scusate OT.