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Beppe Grillo ritorna e, dopo un post contro le Olimpiadi di Cortina definite le "Olimpiadi del cemento", parla alla nazione come Garibaldi:
"Ogni onesto italiano, ogni padre di famiglia, ogni artigiano il quale ami i propri figli, ogni cuore che palpiti per il nostro paese, ogni associazione che non sia una setta giurata contro la libertà, e la grandezza di queste zolle sacrate a tanti martiri; in questa circostanza solenne deve far tacere ogni astio, ogni interesse di parte e concordi portarsi all'urna elettorale, a deporre il voto sopra individui, la cui vita privata e pubblica sia come la luce, che vivifica questa nostra Italia.
L'Italia, questa Italia, che le altre nazioni tanto invidiano pel suo cielo, per la fertilità delle sue terre, per l'indole svegliata dei suoi abitanti, che in pochi anni conquistarono ciò che fu la aspirazione di secoli, la sua unità; qual mai ostacolo le si oppone a renderla grande, prospera, rispettata?
La sua apatia, la sua immortalità, la discordia. Chi la gettò in questo baratro di sciagure?
Un detto che in pubblico Parlamento fu lanciato contro gli onesti: che il governo non è un principio ma un partito.
Da questo, corruzione dei pubblicisti, corruzione nei plebisciti, nei collegi elettorali, nella Camera, nei ministeri, nei tribunali, negl'impiegati, nell'esercito nella marina; corruzione nelle imprese, nei contratti, nelle società, nelle banche, insomma in ogni ramo, in ogni dicastero.
Fu alzata a sistema di governo; ogni anima venduta alle tirannie passate fu chiamata in vigore, e spalleggiata dallo spionaggio, dalla calunnia, che sono la forza brutale dei ministri, sempre quelli che da 26 anni successivamente ci governano"
"Ogni onesto italiano, ogni padre di famiglia, ogni artigiano il quale ami i propri figli, ogni cuore che palpiti per il nostro paese, ogni associazione che non sia una setta giurata contro la libertà, e la grandezza di queste zolle sacrate a tanti martiri; in questa circostanza solenne deve far tacere ogni astio, ogni interesse di parte e concordi portarsi all'urna elettorale, a deporre il voto sopra individui, la cui vita privata e pubblica sia come la luce, che vivifica questa nostra Italia.
L'Italia, questa Italia, che le altre nazioni tanto invidiano pel suo cielo, per la fertilità delle sue terre, per l'indole svegliata dei suoi abitanti, che in pochi anni conquistarono ciò che fu la aspirazione di secoli, la sua unità; qual mai ostacolo le si oppone a renderla grande, prospera, rispettata?
La sua apatia, la sua immortalità, la discordia. Chi la gettò in questo baratro di sciagure?
Un detto che in pubblico Parlamento fu lanciato contro gli onesti: che il governo non è un principio ma un partito.
Da questo, corruzione dei pubblicisti, corruzione nei plebisciti, nei collegi elettorali, nella Camera, nei ministeri, nei tribunali, negl'impiegati, nell'esercito nella marina; corruzione nelle imprese, nei contratti, nelle società, nelle banche, insomma in ogni ramo, in ogni dicastero.
Fu alzata a sistema di governo; ogni anima venduta alle tirannie passate fu chiamata in vigore, e spalleggiata dallo spionaggio, dalla calunnia, che sono la forza brutale dei ministri, sempre quelli che da 26 anni successivamente ci governano"