Il programma di approfondimento Restart su rai2 ha fatto un servizio intervistando dei sanitari che rivelano, anche se a volto coperto per il momento, di aver avuto indicazioni dall'alto nel falsificare le cartelle cliniche.
Un dirigente medico di un ospedale pubblico romano:
"E' frequente che venga scritto sulla cartella che un paziente è morto di Covid quando in realtà non lo è.
A che scopo?
Perché salga il numero dei positivi.
La stessa cosa accade con i ricoveri: se un malato oncologico viene ricoverato, anche se non ha sintomi ma è positivo, diventa immediatamente un paziente Covid.
E’ gravissimo che trasferiscano un malato di tumore in una struttura Covid, può essere come mandarlo alla morte, ma è così.
A che tutto questi positivi?
A fare soldi
Lei capisce che uno che mi entra in ospedale con una gamba rotta e poi risulta positivo non mi costa quelle cifre se non ha sintomi.
Chi ci guadagna?
L’ospedale prende dei rimborsi in proporzione al numero di ricoveri.
Ci sono interessi di soldi, potere, avanzamento di carriera.
In alcune strutture ospedaliere si alterano i dati perché sperano che dimostrandosi in sofferenza per il Covid possano mettere le mani più facilmente sui soldi del Pnrr.
Si stanno organizzando anche per assumere nuovo personale nonostante non sia previsto.
I positivi servono per alimentare il sistema“
Un sanitario che lavora in una clinica privata laziale:
"Il Covid per i privati è un business.
Quello che succede in ambito privato è molto grave, a noi sono arrivate richieste dall’alto, da direttori generali e sanitari, di alterare le cartelle cliniche scrivendo magari che il tampone è positivo.
Per l’ospedale, su 10 morti, 7 sono Covid, è già deciso