Il rimedio è la povertà

mandraghe

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Questi sono lussi non povertà...

sui tessuti mi sento di dissentire, quando mi alleno i tessuti tecnici moderni credo siano molto migliori rispetto alle camice di puro cotone con cui giocavano una volta...e le scarpe di oggi? Una buona scarpa calza come il velluto..ed è anche più comoda di quella che faceva il calzolaio una volta misurandoti il piede..che poi però era sempre fatta di cuoio duro..

Anche sul cibo, è vero oggi siamo pieni di porcherie che ci avvelenano..ma se uno sa scegliere oggi può permettersi un'alimentazione sana..non pane e salame o polenta e carne in umido..

io vi chiedo solo, fareste a cambio? nel complesso no..

La vita evolve..forse fra 100 anni avremo progresso, bellezza, un mondo equo e un ambiente pulito..tutto non si può avere oggi, nel complesso però, forse possiamo ritenerci fortunati rispetto a chi ci ha preceduti, non fosse altro per la medicina di cui disponiamo oggi


Non so se ti è mai capitato di sentire persone che dicono: prima eravamo più sani non c'erano i malati di oggi. Per forza, prima chi stava male moriva giovane e addio, oggi invece per fortuna molte persone con problemi seri vengono curate e riescono a vivere una vita decente.

Questo è solo uno dei tanti esempi. Ma poi che vita era alzarsi, lavorare 14 ore nei campi, magari appartenenti a qualche nobilotto prepotente, per avere un po' di grano con cui fare il pane? Hai voglia a parlare di cultura della povertà. Quella ci sarebbe anche oggi, si tratta, ripeto di scelte: se uno vuole ascoltare una canzone trap invece di Mozart sono affari suoi. Il bello è appunto che oggi lo puoi fare allora non c'erano queste alternative. L'unica alternativa era nascere, sfondarsi di lavoro e morire sempre nel tuo paesello, vivendo tra l'altro nell'ignoranza più totale perché non si andava a scuola. Hai voglia a parlare di cultura della povertà, quando hai lo stomaco vuoto.
 

Lambro

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La povertà di Parise è quella morale, credo, alla fin fine.
Non è materiale anche se sembrerebbe il fulcro del suo discorso.
E poi credo che l'errore grave sia sempre la donna, è la donna che ama l'uomo arrivista che fa l'uomo arrivista.
Se le donne amassero un compagno che le sappia donare amore vero e non gioielli suv e ristoranti, tutto cambierebbe.
Ma come ha detto Stanis, siamo una società di pirla e quello che ci rimette è quello che non lo è.
Poi è vero che ci sono tante comodità , ma a quale prezzo? inquinamento sfruttamento disboscamento plastica e potrei andare avanti all'infinito.
La povertà di Parise avrebbe tenuto il pianeta sano, puro.
La ricchezza dell'uomo lo sta distruggendo.
L'ideologia di Parise porterebbe l'umanità forse un po' piu' avanti, compatibile con il pianeta.
L'ideologia capitalista arriverà ad un punto in cui il pianeta dirà basta e l'umanità saluterà con la manina.
 

Milanforever26

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Non so se ti è mai capitato di sentire persone che dicono: prima eravamo più sani non c'erano i malati di oggi. Per forza, prima chi stava male moriva giovane e addio, oggi invece per fortuna molte persone con problemi seri vengono curate e riescono a vivere una vita decente.

Questo è solo uno dei tanti esempi. Ma poi che vita era alzarsi, lavorare 14 ore nei campi, magari appartenenti a qualche nobilotto prepotente, per avere un po' di grano con cui fare il pane? Hai voglia a parlare di cultura della povertà. Quella ci sarebbe anche oggi, si tratta, ripeto di scelte: se uno vuole ascoltare una canzone trap invece di Mozart sono affari suoi. Il bello è appunto che oggi lo puoi fare allora non c'erano queste alternative. L'unica alternativa era nascere, sfondarsi di lavoro e morire sempre nel tuo paesello, vivendo tra l'altro nell'ignoranza più totale perché non si andava a scuola. Hai voglia a parlare di cultura della povertà, quando hai lo stomaco vuoto.

è quello che penso sempre hai presente quando su youtube qualcuno va sui video di canzoni anni '70 e scrive tipo "datemi una macchina del tempo, rivoglio quegli anni non justin bibier!"...e io dico, ma perché mai? Io oggi vado su youtube e mi ascolto stairway to heaven 10 volte se mi va, e lo faccio gratis..se vivessi negli anni '70 dovrei pregare di beccarla alla radio, o forse se avevo i soldi mi prendevo un LP all'anno...
Ma dai su...

Come dici tu il bello è che noi oggi possiamo scegliere, e come dicevo prima la fortuna vera è nascere abbastanza intelligenti per godersi i pregi di questa era senza farsi avvelenare dalle cose brutte
 
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Non so se ti è mai capitato di sentire persone che dicono: prima eravamo più sani non c'erano i malati di oggi. Per forza, prima chi stava male moriva giovane e addio, oggi invece per fortuna molte persone con problemi seri vengono curate e riescono a vivere una vita decente.

Questo è solo uno dei tanti esempi. Ma poi che vita era alzarsi, lavorare 14 ore nei campi, magari appartenenti a qualche nobilotto prepotente, per avere un po' di grano con cui fare il pane? Hai voglia a parlare di cultura della povertà. Quella ci sarebbe anche oggi, si tratta, ripeto di scelte: se uno vuole ascoltare una canzone trap invece di Mozart sono affari suoi. Il bello è appunto che oggi lo puoi fare allora non c'erano queste alternative. L'unica alternativa era nascere, sfondarsi di lavoro e morire sempre nel tuo paesello, vivendo tra l'altro nell'ignoranza più totale perché non si andava a scuola. Hai voglia a parlare di cultura della povertà, quando hai lo stomaco vuoto.

Non era questo il senso del mio discorso e mi spiace se ho fatto trapelare questo messaggio.
Del resto nel video specificava che non parlava di miseria ma di povertà.
E' chiaro , concordo con te e con l'amico [MENTION=1415]Milanforever26[/MENTION] ,che una società che possa garantire un tenore di vita migliore a tutti e più lusso per tutti è migliore.
E ci mancherebbe pure.
Volevo solo dire che l'omologazione spesso ci fa deviare dalla povertà intesa come qualità e coraggio di scegliere per farci spostare sulla quantità.
Vale per un vecchio jeans , come vale per una buona ideologia.
Cosi spesso siamo solo illusi di avere in mano il meglio ma in realtà siamo stati gentilmente indirizzati.

Non volevo minimamente offendere chi si spacca o si è spaccato la schiena vivendo nella miseria.
Chiedo anzi scusa se ho fatto intendere questo.
Ho fatto un paragone tra epoche perchè spesso davvero mi capita di restare basito per come pur nell'abbondanza e nella ricchezza attuale abbiamo abbandonato il buono per il bello/futile.
 

Tifo'o

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Guardando da un altro punto di vista, ci si può chiedere:
Perché esistono i ristoranti?
Perché abbiamo inventato gli aerei e ci sono le compagnie aeree?
Perché esistono le banche che prestano soldi?
Ecc

A mio parere la risposta sta nel costante "bisogno" dell'Umanità di ricercare il piacere e/o aumentare la comodità della propria esistenza.
Al ristorante si va perché dà piacere provare piatti che a casa non si potrebbero/saprebbero fare(almeno io tendenzialmente non vado al ristorante per mangiare pasta e fagioli, per intenderci).
I viaggi si fanno perché dà piacere vedere posti nuovi, conoscere culture diverse.
E via dicendo.

Poi è chiaro, in taluni casi questo "piacere" è alterato da chi ha interesse a venderti il proprio prodotto. E così nascono quelle che, per il mio modo di vivere, sono storture, quali cambiare telefono ogni due mesi e simili. Ma, di base, se per l'Umanità fosse stato indifferente comunicare con piccione viaggiatore o tramite telefono, non ci sarebbero stati nemmeno gli smartphone.

Guarda, io stono qui a lamentarmi di tutto e tutti poi però alla fine sto talmente comodo con il benessere di oggi che non vorrei mai e poi mai vivere come i nostri poveri nonni o vivere nell'Impero Romano. E' troppo facile per me parlare, in fin dei conti non riuscirei proprio a dire no a questa vita.

Il problema non sono i ristoranti ecc il problema sono i soldi io trovo semplicemente ingiusto che il mondo non sia bilanciato. Non trovo giusto che noi in Europa/Occidente viviamo bene solo grazie alla potenza della nostra "moneta".. Io faccio un lavoro x che mi fa guadagnare tot soldi che comunque mi permettono di vivere in modo dignitoso ed andare in Egitto a fare le vacanze. L'egiziano fa il mio stesso lavoro (x) ma non riesce a fare una vita dignitosa e se vuole fare una vacanze non può farlo. Perchè? Le valute del "terzo mondo" sono troppo deboli. Alla fine facciamo lo stesso lavoro ma perchè c'è una cosa chiamata valuta debole e valuta forte (paesi occidentali) si crea disugualianza. L'egiziano poi vede noi europei con macchine telefoni costosi ed altri vari lussi, e pensa "Anche io voglio avere quello che hanno loro .. lavoro 15 ore al giorno ma non ci arriverò mai.. devo andare "lì". Ed ecco che si crea il problema immigrazione.
 

Stanis La Rochelle

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Non so se ti è mai capitato di sentire persone che dicono: prima eravamo più sani non c'erano i malati di oggi. Per forza, prima chi stava male moriva giovane e addio, oggi invece per fortuna molte persone con problemi seri vengono curate e riescono a vivere una vita decente.

Questo è solo uno dei tanti esempi. Ma poi che vita era alzarsi, lavorare 14 ore nei campi, magari appartenenti a qualche nobilotto prepotente, per avere un po' di grano con cui fare il pane? Hai voglia a parlare di cultura della povertà. Quella ci sarebbe anche oggi, si tratta, ripeto di scelte: se uno vuole ascoltare una canzone trap invece di Mozart sono affari suoi. Il bello è appunto che oggi lo puoi fare allora non c'erano queste alternative. L'unica alternativa era nascere, sfondarsi di lavoro e morire sempre nel tuo paesello, vivendo tra l'altro nell'ignoranza più totale perché non si andava a scuola. Hai voglia a parlare di cultura della povertà, quando hai lo stomaco vuoto.


A me pare che stai estremizzando e polarizzando la questione sulla base del tuo pensiero su altri argomenti e non di quello che ha scritto realmente Goffredo Parise.

Per dire, dice testualmente:

"Povertà è godere di beni minimi il cibo necessario e non superfluo, il vestiario necessario, la casa necessaria e non superflua. Povertà e necessità nazionale sono i mezzi pubblici di locomozione, necessaria è la salute delle proprie gambe"

Spiegami quindi perché parli di pancia vuota, salute e altro, quando proprio lui dice che sono il minimo necessario? E' evidente che il termine povertà è inteso non nel significato classico che si da, ma è un termine usato più per provocare chi ambisce a una vita fatta di superfluo e non di sostanza, incapace di apprezzare ciò che conta davvero per rincorrere non si sa cosa
 

Milanforever26

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La povertà di Parise è quella morale, credo, alla fin fine.
Non è materiale anche se sembrerebbe il fulcro del suo discorso.
E poi credo che l'errore grave sia sempre la donna, è la donna che ama l'uomo arrivista che fa l'uomo arrivista.
Se le donne amassero un compagno che le sappia donare amore vero e non gioielli suv e ristoranti, tutto cambierebbe.
Ma come ha detto Stanis, siamo una società di pirla e quello che ci rimette è quello che non lo è.
Poi è vero che ci sono tante comodità , ma a quale prezzo? inquinamento sfruttamento disboscamento plastica e potrei andare avanti all'infinito.
La povertà di Parise avrebbe tenuto il pianeta sano, puro.
La ricchezza dell'uomo lo sta distruggendo.
L'ideologia di Parise porterebbe l'umanità forse un po' piu' avanti, compatibile con il pianeta.
L'ideologia capitalista arriverà ad un punto in cui il pianeta dirà basta e l'umanità saluterà con la manina.

Sarà la tecnologia a creare un mondo migliore e anche più pulito, basta solo vedere il progresso incredibile nel riciclaggio e nel riutilizzo dei rifiuti (una volta si bruciava tutto e tanti saluti)..oggi abbiamo l'auto elettrica che si guida da sola, la ford model T probabilmente faceva 4 km con un litro di benzina a piombo..se volete il mondo ecologico girate solo in bici o col calesse..vediamo se qualcuno ci sta a farlo..
 

Milanforever26

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A me pare che stai estremizzando e polarizzando la questione sulla base del tuo pensiero su altri argomenti e non di quello che ha scritto realmente Goffredo Parise.

Per dire, dice testualmente:

"Povertà è godere di beni minimi il cibo necessario e non superfluo, il vestiario necessario, la casa necessaria e non superflua. Povertà e necessità nazionale sono i mezzi pubblici di locomozione, necessaria è la salute delle proprie gambe"

Spiegami quindi perché parli di pancia vuota, salute e altro, quando proprio lui dice che sono il minimo necessario? E' evidente che il termine povertà è inteso non nel significato classico che si da, ma è un termine usato più per provocare chi ambisce a una vita fatta di superfluo e non di sostanza, incapace di apprezzare ciò che conta davvero

Sta roba si chiamava unione sovietica, leggi "buonanotte, signor Lenin" per capire cosa fosse davvero quello che è descritto lì
 

mandraghe

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A me pare che stai estremizzando e polarizzando la questione sulla base del tuo pensiero su altri argomenti e non di quello che ha scritto realmente Goffredo Parise.

Per dire, dice testualmente:

"Povertà è godere di beni minimi il cibo necessario e non superfluo, il vestiario necessario, la casa necessaria e non superflua. Povertà e necessità nazionale sono i mezzi pubblici di locomozione, necessaria è la salute delle proprie gambe"

Spiegami quindi perché parli di pancia vuota, salute e altro, quando proprio lui dice che sono il minimo necessario? E' evidente che il termine povertà è inteso non nel significato classico che si da, ma è un termine usato più per provocare chi ambisce a una vita fatta di superfluo e non di sostanza, incapace di apprezzare ciò che conta davvero per rincorrere non si sa cosa

Perché alla fine si parla di scelte. Per Parise tutto il superfluo si dovrebbe vietare. A parte che non si capisce chi deve decidere cosa è superfluo e cosa no. E' evidente, come ho scritto, che Parise auspica una società immobile e cristallizzata dove tutti devono avere necessariamente gli stessi bisogni, desiderare le stesse cose e dove ogni forma di progresso, sociale, tecnologico, culturale deve essere abolita, ti sembra bello? A me invece convince di più una società dove ognuno, rispettando le libertà altrui, può scegliere ciò che gli piace.

Inoltre se tutto ciò che è superfluo deve essere abolito dobbiamo eliminare il 90% delle cose. Il Colosseo? superfluo, abbattiamolo. Tutte le chiese, gotiche, rinascimentali ecc. superflue, giù. Il David di Michelangelo? superfluo distruggiamolo, lo sport? superfluo chiudiamo tutto, il cinema? via, la musica? via, ecc. Quindi dobbiamo regredire allo stato animale accontentadoci di pane e acqua perché dobbiamo essere poveri? Oppure dobbiamo vietare qualunque speculazione filosofica, scientifica, tecnologica perché così corromperemmo la morale pauperista? Mah, ribadisco: sti discorsi si fanno da millenni, Parise spaccia per moderne idee che esistevano fin dai tempi ad es. del faraone eretico Akhenathon...

Ripeto: ogni uomo è diverso, ogni uomo ha bisogni, sogni e aspirazioni diverse. Livellare tutto non ha senso. Ci sono stati esempi di società plasmate nel modo auspicato da Parise e non mi pare che abbiano funzionato. Se a te piace ciò che auspica Parise puoi farlo, e torniamo al problema della scelta, se ad altri non piace perché dovrei costringerlo a seguire certi stili di vita?
 

Milanforever26

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Perché alla fine si parla di scelte. Per Parise tutto il superfluo si dovrebbe vietare. A parte che non si capisce chi deve decidere cosa è superfluo e cosa no. E' evidente, come ho scritto, che Parise auspica una società immobile e cristallizzata dove tutti devono avere necessariamente gli stessi bisogni, desiderare le stesse cose e dove ogni forma di progresso, sociale, tecnologico, culturale deve essere abolita, ti sembra bello? A me invece convince di più una società dove ognuno, rispettando le libertà altrui, può scegliere ciò che gli piace.

E ovviamente i bisogni giusti e le cose desiderabili sono quelle che vanno bene per lui..mi sa che indovino cosa votava questo qui..

Che poi è anche assurdo perché lui, per la sua epoca, ha vissuto ben al di sopra dello standard medio..
 
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