Il menagramo Conte (puntate precedenti:"E' tutto sotto controllo" ; "Non c'è nessuna emergenza" ; "L'Italia è un posto sicuro" ; "L'Italia non diventerà un lazzaretto") dopo aver firmato il decreto-disastro (QUI
http://www.milanworld.net/disastro-italia-tutti-fuga-dalla-lombardia-vt87064-new-post.html ) rilancia:"Mi assumo la responsabilità politica di questo momento, ce la faremo. Non è un divieto assoluto ma una ridotta mobilità. Non si ferma tutto ma entrare nella logica che ci sono delle regole da rispettare. Lo dico a tutti: i nostri figli devono capire che non è occasione di contatto, ma leggere e seguire la didattica a distanza". Considerati i precedenti, toccarsi i gioielli è quantomeno doveroso.
Conte non ha capito che se all'italiano medio dici che c'è pericolo va nel panico, se invece gli dici che bastano poche precauzioni se ne fotte altamente.
Ed è esattamente quello che è successo e sta accadendo : dalla faciloneria siamo passati al panico.
In mezzo ci stanno i più equilibrati e razionali.
Conte poi è in terribile imbarazzo e coi suoi comunicati, per salvare capre e cavolo, dice e non dice con la speranza che i messaggi vengano colti e interpretati.
Ho notato infatti molte/troppe contraddizioni , esempio : la figc e la uisp sospendono , seppur tardivamente,i campionati dilettantistici perchè non in grado di rispettare le norme di sicurezza me la palestre , contrariamente, si specifica che sono sicure.
Tutto ciò è allucinante.
All'italiano medio non puoi dare libero arbitrio perchè non è in grado di capire e distinguere tra le varie situazioni di pericolo e non sa capire cosa è l'ordinario e cosa invece è il futile.
Uno stato forte avrebbe messo al sicuro il popolo, si sarebbe messo in moto per trovare ammortizzatori sociali per tutelare imprese e lavoratori e avrebbe dato linee guida forti ma decise.
E infatti poi vediamo chi sta chiuso in casa e chi invece va a sciare, chi aspetta direttive dall'alto e chi scappa nella notte come un ladro.