Mi piacerebbe farmi trascinare dall'entusiasmo, ma non ci riesco.

Almeno finché non sarà lui a trascinare la squadra, e non viceversa.
Partiamo da un punto fermo: non poteva essere il giocatore che inciampava su se stesso visto nei primi mesi, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma io non vedo tutti questi motivi per incensarlo così, se non appunto la clamorosa differenza rispetto al cadavere amatoriale che c'era prima.
Ha fiducia, ha gambe e tutti quanti corrono intorno a lui. Ed ovviamente il piede non poteva essere stato sostituito, quindi le doti tecniche ci sono.
Ma ora siamo semplicemente tornati al punto di partenza, ovvero abbiamo recuperato un giocatore di qualità e di 24 anni pagato più di 20 milioni.
Quindi possiamo accantonare lo sbigottimento per quello che è stato nei primi mesi, rendendo impossibile anche il giudizio, e parlare di lui come un giocatore di calcio. E qui le note non sono tutte entusiastiche.
Non sempre avremo contro Giampaolo ed il suo 4312 e non sempre Ringhio potrà preparare così bene le partite esaltando l'ampiezza e quindi le caratteristiche di Hakan nel cambio di gioco e nella regia offensiva. Ieri era la sua partita, eppure per l'altissima mole di gioco che abbiamo prodotto anche grazie a lui il coefficiente di pericolosità e di concretezza è stato bassissimo: non è mai entrato in area con la palla, non è mai entrato in area senza palla, non era mai presente in chiusura sul secondo palo, non ha mai fornito filtranti decisivi.
E soprattutto si è incaponito con eccessiva testardaggine negli ultimi 30 metri, ignorando regolarmente la sovrapposizione di Rodriguez libero (oddio, non che sia una cosa così grave

) e soprattutto facendo sempre e solo la stessa giocata venendo dentro al campo per calciare di destro.
E' stato il Suso all'opposto, solo che nel tridente dall'altra parte abbiamo già l'originale: come si fa ad essere concreti ed a trovare gol e vittorie pesanti con un tridente del genere?
Siamo sempre lì: nel Milan ambizioso che vuole vincere, magari col 433, Hakan esclude Suso o viceversa. Figuriamoci poi se Cutrone è l'unico riferimento in area.
Il grande merito di Ringhio è che non ha cercato una soluzione cervellotica per quella coperta corta, ma ha insistito su quel modello di calcio storico (alla fine siamo tornati all'anno scorso) dando convinzioni e certezze a tutti, e quindi valorizzando gambe e testa dei singoli.
E poiché che se ne dica i giocatori e gli interpreti sono migliori dell'anno scorso, il sistema porta qualche risultato.
Ma finché Hakan su 9 tiri prende solo una traversa e se Suso non trova l'incrocio da 35 metri, abbiamo un problema e lo vedremo presto.