Il dibattito sul covid in Italia è veramente demenziale.
Da marzo 2020 ci dicono che il problema legato al covid è la pressione ospedaliera.
Ci si aspetterebbe una comunicazione improntata sulla percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Questo fissarsi solo sul dato dei contagi, recitando la trenodia millenarista della catastrofe in atto, è una roba che allo stato attuale è criminale.
Questo è il confronto con l'anno passato:
Vedi l'allegato 2644
Con la differenza che allora viaggiavamo a una media di 60 casi al giorno contro le migliaia di migliaia odierni.
Allora la domanda che sorge spontanea è: ma non è forse che con1 milione di casi (e altri 2 sommersi come dicono), il fatto che le TI siano al 4% indica che la situazione tutto sommato non è così apocalittica?
Ma no, fissiamoci sui contagi e contiamo i giorni che ci separano dalla seconda venuta di Cristo.
Così i mitomani danno di matto e si buttano a mare con la mascherina, i negazionisti puri e incalliti ringalluzziscono e le virostars, i dipendenti pubblici e i pensionati con il sedere al caldo invocano il lockdown sulla pelle di imprenditori, professionisti, lavoratori dello spettacolo e partite iva.
Il tutto nel bel mezzo di una crisi climatica senza precedenti, una crisi internazionale devastante, un'inflazione che non si vedeva dagli anni 70, razionamenti di gas e acqua in arrivo e una recessione alle porte.
Per una variante che dati ISS alla mano ha la letalità di un raffreddore.
Lo dice un tridosato che ha vissuto da recluso per due anni.
La misura è colma.