Gennaro Gattuso, allenatore del Milan.

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gabri65

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mah come sempre (vedi anche precedenti allenatori) non si tratta di attaccare o difendere l'allenatore di turno, ma quanto meno di saper capire quando è davvero il momento in cui si può chiedere a gran voce un esonero o no... ovviamente tenendo conto di quello che potrebbe essere il sostituto (realisticamente parlando, lasciando perdere sogni impossibili)

non si può chiedere l'esonero di un allenatore dopo un 3-2 al San Paolo, dove gli unici goal su azione ben manovrata sono stati i nostri, con questo non significa che l'allenatore non abbia sbagliato niente, ma tutti gli allenatori quando perdono sbagliano o hanno comunque qualcosa da migliorare

l'obiettivo dichiarato della società è il quinto posto minimo (migliorare la classifica dello scorso anno) e quarto posto massimo in caso di miracoli... la sconfitta di ieri non ha pregiudicato niente, così come non sarà la fine se andrà male contro la Roma

di sicuro la squadra deve reagire e deve essere sostenuta perché una squadra scoraggiata in primis dai tifosi (staremo a vedere il clima a San Siro venerdì) non può andare lontano

D'accordo con te. Ma prendo spunto dall'ultima frase per esporre un concetto, che spero riuscirò ad esprimere in modo comprensibile. Io non vedo nei nostri giocatori quello spirito di compartecipazione che ci dovrebbe essere. Mi sembra che si limitino tutti al compitino, senza affannarsi a dare valore aggiunto. Non gli vedo aiutarsi fra di sé e venirsi in soccorso quando la situazione è difficile. Sembrano, con tutto il rispetto, impiegati di una azienda che sta andando alla deriva, ma nessuno è disposto a rischiare più degli altri per cambiare la situazione. Mi sembra strano. Non so se è perché non c'è feeling oppure perché è una logica conseguenza del gioco imposto da Gattuso, per cui tutti devono tenere la posizione e guai a chi dissente. Non lo so, ma mi sembra tutto molto irrealistico. D'altra parte si è verificata la stessa cosa anche nel periodo Montelliano della passata stagione. Che ci sia bisogno di un reset mentale? Maldini e Leonardo dovrebbero essere maestri in tutto ciò. Boh, forse è solo una mia sensazione.
 

corvorossonero

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D'accordo con te. Ma prendo spunto dall'ultima frase per esporre un concetto, che spero riuscirò ad esprimere in modo comprensibile. Io non vedo nei nostri giocatori quello spirito di compartecipazione che ci dovrebbe essere. Mi sembra che si limitino tutti al compitino, senza affannarsi a dare valore aggiunto. Non gli vedo aiutarsi fra di sé e venirsi in soccorso quando la situazione è difficile. Sembrano, con tutto il rispetto, impiegati di una azienda che sta andando alla deriva, ma nessuno è disposto a rischiare più degli altri per cambiare la situazione. Mi sembra strano. Non so se è perché non c'è feeling oppure perché è una logica conseguenza del gioco imposto da Gattuso, per cui tutti devono tenere la posizione e guai a chi dissente. Non lo so, ma mi sembra tutto molto irrealistico. D'altra parte si è verificata la stessa cosa anche nel periodo Montelliano della passata stagione. Che ci sia bisogno di un reset mentale? Maldini e Leonardo dovrebbero essere maestri in tutto ciò. Boh, forse è solo una mia sensazione.

Alla lunga il modo di giocare ultradifensivo, stanca anche mentalmente. I giocatori hanno bisogno di stimoli, di divertirsi in un certo senso. Non è un caso che le migliori squadre aprono cicli basandosi molto anche su come giocano, proprio perché incentivati a migliorarsi sempre, e a raggiungere la perfezione, cosa ovviamente impossibile. E' così che ha fatto Guardiola, così ha fatto Sarri, Sacchi, ecc ecc. Poi può capitare l'annata vincente, per una serie di circostanze, vedi l'inter del triplete, ma era comunque piena di campioni. Oppure sei talmente forte che gli altri sono di un livello troppo basso, vedi la juve.
 

Schism75

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magari all'inizio, ovviamente. Ma non credo proprio che sarebbe la stessa cosa. Altrimenti mi ripeto, se l'allenatore non fa la differenza, ci vado ad allenare io o tu il Milan, tanto che cambia. Purtroppo non è così.

Concordo. Tra l'altro Sarri il suo gioco lo ha fatto anche con l'Empoli. Che non schierava fenomeni in campo, ma giocatori non più forti dei nostri.
 

Lambro

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Alla lunga il modo di giocare ultradifensivo, stanca anche mentalmente. I giocatori hanno bisogno di stimoli, di divertirsi in un certo senso. Non è un caso che le migliori squadre aprono cicli basandosi molto anche su come giocano, proprio perché incentivati a migliorarsi sempre, e a raggiungere la perfezione, cosa ovviamente impossibile. E' così che ha fatto Guardiola, così ha fatto Sarri, Sacchi, ecc ecc. Poi può capitare l'annata vincente, per una serie di circostanze, vedi l'inter del triplete, ma era comunque piena di campioni. Oppure sei talmente forte che gli altri sono di un livello troppo basso, vedi la juve.

Grande verità, dare un gioco brillante e corale puo' creare dei cicli, dopo un po' pure questo modo di giocare puo' stufare e c'è bisogno di un altro reset, ma in generale è il modo migliore.
 

gabri65

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Alla lunga il modo di giocare ultradifensivo, stanca anche mentalmente. I giocatori hanno bisogno di stimoli, di divertirsi in un certo senso. Non è un caso che le migliori squadre aprono cicli basandosi molto anche su come giocano, proprio perché incentivati a migliorarsi sempre, e a raggiungere la perfezione, cosa ovviamente impossibile. E' così che ha fatto Guardiola, così ha fatto Sarri, Sacchi, ecc ecc. Poi può capitare l'annata vincente, per una serie di circostanze, vedi l'inter del triplete, ma era comunque piena di campioni. Oppure sei talmente forte che gli altri sono di un livello troppo basso, vedi la juve.

Infatti, nella mia domanda c'è anche la risposta che hai dato te. Può essere benissimo che i giocatori sono entrati in una spirale di "terrore da perdita del posto di lavoro", per proseguire la metafora degli impiegati. La cultura della sconfitta da evitare come la peste. Magari vedono la prestazione della squadra come un target da raggiungere in modo meccanico e hanno perso la necessaria leggerezza del piacere del gioco (per quanto possa essere un gioco). Sono strasicuro che quando gli arriva la palla tra i piedi non hanno scioltezza e sono terrorizzati dallo sbaglio, e quindi, ovviamente, sbagliano.

Se non avessi paura di dire una bestialità, forse sarebbe meglio dire a questi ragazzi che va bene anche la retrocessione, e se ne fregassero degli schemi dell'allenatore, l'importante è che si divertano. Magari giocherebbero meglio. Boh.
 
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Infatti, nella mia domanda c'è anche la risposta che hai dato te. Può essere benissimo che i giocatori sono entrati in una spirale di "terrore da perdita del posto di lavoro", per proseguire la metafora degli impiegati. La cultura della sconfitta da evitare come la peste. Magari vedono la prestazione della squadra come un target da raggiungere in modo meccanico e hanno perso la necessaria leggerezza del piacere del gioco (per quanto possa essere un gioco). Sono strasicuro che quando gli arriva la palla tra i piedi non hanno scioltezza e sono terrorizzati dallo sbaglio, e quindi, ovviamente, sbagliano.

Se non avessi paura di dire una bestialità, forse sarebbe meglio dire a questi ragazzi che va bene anche la retrocessione, e se ne fregassero degli schemi dell'allenatore, l'importante è che si divertano. Magari giocherebbero meglio. Boh.

Per fare questi ragionamenti bisogna aspettare almeno 3 - 4 partite... non si può prendere d'esempio una partita come quella del San Paolo dove si sapeva che avremmo sofferto
 

singer

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Se non avessi paura di dire una bestialità, forse sarebbe meglio dire a questi ragazzi che va bene anche la retrocessione, e se ne fregassero degli schemi dell'allenatore, l'importante è che si divertano. Magari giocherebbero meglio. Boh.
Il problema è che non danno l'impressione di sapere come si gioca con leggerezza e sana spavalderia, e questo evidentemente perché non hanno introitato alcun meccanismo di costruzione del gioco: li vedi che giocano in modo disordinato, per fiammate estemporanee, ciò che li mette naturalmente in difficoltà quando hanno il pallone tra i piedi a prescindere da quello che può essere il loro approccio mentale.
 

Lineker10

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magari all'inizio, ovviamente. Ma non credo proprio che sarebbe la stessa cosa. Altrimenti mi ripeto, se l'allenatore non fa la differenza, ci vado ad allenare io o tu il Milan, tanto che cambia. Purtroppo non è così.

Sono ipotesi. Io amo Sarri e lo seguo dai tempi di Empoli, per motivi geografici lo vedevo spesso dal vivo anche, quindi sarei entusiasta allenasse il Milan e lo volevo già quando invece prendemmo sinisa... Ma il punto è che per ogni allenatore la rosa va allestita di conseguenza, non esiste allenatore che fa bene in ogni squadra. Sarri è uno che vuole giocatori con caratteristiche ben precise, ma come lui qualunque allenatore perché funziona così.
L'allenatore in sé incide fino ad un certo punto, io la penso così.
 

singer

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Per fare questi ragionamenti bisogna aspettare almeno 3 - 4 partite... non si può prendere d'esempio una partita come quella del San Paolo dove si sapeva che avremmo sofferto

Ne basta un'altra: la prossima con la Roma. Ricordiamoci che Gattuso non è arrivato ieri, ma 9 mesi fa. E nelle ultime 11 partite di campionato ne ha vinte 3 giocandone bene forse una (l'ultima con una Fiorentina già in vacanza).
 

Lineker10

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Infatti, nella mia domanda c'è anche la risposta che hai dato te. Può essere benissimo che i giocatori sono entrati in una spirale di "terrore da perdita del posto di lavoro", per proseguire la metafora degli impiegati. La cultura della sconfitta da evitare come la peste. Magari vedono la prestazione della squadra come un target da raggiungere in modo meccanico e hanno perso la necessaria leggerezza del piacere del gioco (per quanto possa essere un gioco). Sono strasicuro che quando gli arriva la palla tra i piedi non hanno scioltezza e sono terrorizzati dallo sbaglio, e quindi, ovviamente, sbagliano.

Se non avessi paura di dire una bestialità, forse sarebbe meglio dire a questi ragazzi che va bene anche la retrocessione, e se ne fregassero degli schemi dell'allenatore, l'importante è che si divertano. Magari giocherebbero meglio. Boh.

Beh Gabri... Va detto che giocavano con una squadra di un'altra categoria in questo momento. Io penso che bisogna partire da questo per valutare la partita di ieri. Avessero giocato così con l'Udinese sarebbe un altro discorso.
Il punto è che con la mentalità e la volontà si arriva fino ad un certo punto, poi contano le capacità nello sport come nella vita. Penso che con umiltà si debba riconoscere i meriti del Napoli e andare avanti, senza spaccarsi la testa.
 
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