La mia paura più grande è proprio questa. Temo che, tempo al tempo, ogni lavoro sarà "pesante" e forse vale la pena guadagnare bene per poter vivere bene e usare come valvola di sfogo i weekend, i viaggi, le vacanze.
Per fare un esempio: se domani scrivere libri diventasse la tua professione cominceresti ad odiarlo perché avresti scadenze da rispettare e la tua vita dipenderebbe da ogni singolo libro portandoti a scrivere ciò che piace sicuramente alla gente e non a te.
Sai da cosa dipende secondo me?
Dai ritmi infernali in cui siamo immersi.
Una volta non si lavorava cosi tanto e dentro la giornata ci si riusciva a ritagliare tempo da dedicare ad affetti e passioni.
Il peso quindi di un lavoro era diluito dallo svago.
Oggi invece da lunedi a venerdi si vive per il lavoro, alla sera siamo praticamente buoni solo ad essere 'rottamati'.
E' chiaro poi che in quel fine settimana riversiamo tutte le nostre aspettative e i nostri sogni.
Il sabato del villaggio leopardiano è sempre attuale, la gioia sta nell'attesa.
Ovviamente l'incazzatura la domenica sera la porta il tg, come diceva max pezzali : se ne va via col telegiornale il week end.