Fate il lavoro che vi piace?

Fai il lavoro che ti piace?

  • Sì e mi soddisfa anche economicamente

    Voti: 4 36.4%
  • Sì ma non mi soddisfa economicamente

    Voti: 2 18.2%
  • No ma ma il mio lavoro attuale mi coinvolge lo stesso

    Voti: 1 9.1%
  • No e il mio lavoro attuale lo faccio solo per un discorso economico

    Voti: 4 36.4%

  • Votanti
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Sempre più spesso mi ritrovo a pensare se sia la normalità o meno fare un lavoro che non mi appassiona ma che mi garantisce una buona stabilità economica. Non riesco ad avere nessun stimolo a fare meglio quello che faccio attualmente. L'unico motore è lo stipendio a fine mese che cerco di raggiungere facendo lo stretto necessario.

Vorrei capire quanto è frequente avere un lavoro capace di appassionare chi lo fa e quanto questo sia in grado di corrispondere ad una soddisfazione economica.

Bella discussione.
A me piace il lavoro che faccio per molti aspetti ma ci sono, inevitabilmente, anche dei buchi neri che delle volte me lo fanno detestare.
Ho scelto la mia strada tra 2-3 possibili a 18 anni, appena finita la maturità , ma forse anche il destino ci ha messo del suo.
Avevo provato infatti per odontoiatria alla cattolica ma i posti erano pochi e non ho superato il preesame, a quel punto ho scelto un'altra opzione che mi incuriosiva e appassionava non meno della prima.
Io credo il lavoro perfetto non esista e sono davvero in pochi a fare quello che piace e avere anche gratificazione economica, sono certo però che tutti abbiamo delle potenzialità che vanno scoperte , tirate fuori e valorizzate.
In tal senso il nostro sistema scolastico è un disastro perchè di rado riesce in questa impresa.
Considera che fare un lavoro che non piace affatto logora, incupisce e inevitabilmente devia il tuo talento dai giusti binari.
Per questo ,se mi posso permettere, ti invito a non mettere da parte le tue vocazioni perchè non c'è mai una scadenza o una data ma è sempre il momento buono per valorizzare se stessi, essere gratificati e 'arrivare'.
A me piace anche scrivere, allenare e aiutare le categorie più deboli e ho sempre provato a portare avanti questi miei interessi compatibilmente con i tempi a disposizione.
Ho notato che quando si fa una cosa che piace, che senti dentro e che sai di poter fare, viene fuori una determinazione feroce che ti porta a primeggiare,studiare, migliorare perchè sai in cuor tuo di valere e hai voglia di arrivare.
Dopo che 'arrivi' ci vuoi restare e la scarica di adrenalina è impressionante.
Alla lunga però tutto ciò logora perchè prosciuga se stessi e perchè la sconfitta non è concepita. Lo stress è elevato ma la fatica non la si sente nemmeno.
Se sul lavoro invece, contrariamente, si è eccessivamente rilassati e rallentati credo ci sia stia solo 'spegnendo' lentamente.
La mente ha bisogno di una perenne stimolazione.
 

Isao

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Mah, è sempre difficile rispondere a queste domande.

Fai un lavoro che sogni? No.

TI alzi la mattina con la malavoglia? Assolutamente no, spesso ci vado volentieri.

Il come viviamo il nostro lavoro è dato dalla combo: carattere personale + valorizzazione sul posto di lavoro

Io faccio un lavoro che se mi avessero descritto da piccolo avrei vomitato sopra, pero' ho parecchie responsabilità e mi ritrovo costantemente a trattare ed avere discussioni lavorative con gente di 40/50/60 anni, quindi significa che nel mio campo sono oltre la media, e ciò per come sono fatto, fa diventare il mio lavoro certe volte molto bello, perchè mi fa sentire importante.

Il lavoro più bello del mondo è e sarà sempre quello dove hai tanto tempo libero e tanti soldi, per pochi fortunati.

Lavorare fa schifo, hai obblighi e devi sottostare SEMPRE a qualcuno.

Mi rivedo molto nel tuo racconto perché anche io trovo soddisfazione nell'essere diventato un punto di riferimento e nel vedermi affidate responsabilità nonostante sia praticamente il più giovane in azienda. Questa soddisfazione però è effimera e resta la pesantezza di dover fare qualcosa per ore che non passeranno mai facendo fondamentalmente qualcosa che non mi appassiona.
 
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Bella discussione.
A me piace il lavoro che faccio per molti aspetti ma ci sono, inevitabilmente, anche dei buchi neri che delle volte me lo fanno detestare.
Ho scelto la mia strada tra 2-3 possibili a 18 anni, appena finita la maturità , ma forse anche il destino ci ha messo del suo.
Avevo provato infatti per odontoiatria alla cattolica ma i posti erano pochi e non ho superato il preesame, a quel punto ho scelto un'altra opzione che mi incuriosiva e appassionava non meno della prima.
Io credo il lavoro perfetto non esista e sono davvero in pochi a fare quello che piace e avere anche gratificazione economica, sono certo però che tutti abbiamo delle potenzialità che vanno scoperte , tirate fuori e valorizzate.
In tal senso il nostro sistema scolastico è un disastro perchè di rado riesce in questa impresa.
Considera che fare un lavoro che non piace affatto logora, incupisce e inevitabilmente devia il tuo talento dai giusti binari.
Per questo ,se mi posso permettere, ti invito a non mettere da parte le tue vocazioni perchè non c'è mai una scadenza o una data ma è sempre il momento buono per valorizzare se stessi, essere gratificati e 'arrivare'.
A me piace anche scrivere, allenare e aiutare le categorie più deboli e ho sempre provato a portare avanti questi miei interessi compatibilmente con i tempi a disposizione.
Ho notato che quando si fa una cosa che piace, che senti dentro e che sai di poter fare, viene fuori una determinazione feroce che ti porta a primeggiare,studiare, migliorare perchè sai in cuor tuo di valere e hai voglia di arrivare.
Dopo che 'arrivi' ci vuoi restare e la scarica di adrenalina è impressionante.
Alla lunga però tutto ciò logora perchè prosciuga se stessi e perchè la sconfitta non è concepita. Lo stress è elevato ma la fatica non la si sente nemmeno.
Se sul lavoro invece, contrariamente, si è eccessivamente rilassati e rallentati credo ci sia stia solo 'spegnendo' lentamente.
La mente ha bisogno di una perenne stimolazione.

Il tuo discorso per alcuni aspetti è giusto.

Ma trovare lavoro è già difficile, e per capire come è realmente un lavoro lo devi fare a lungo.

Quindi... non è cosi facile cercare "cosa gli piace", è pericolosissimo, rischia di girare per anni e anni da un lavoro al' altro (se lo trova), e poi ricominciare dal punto di partenza
 

Isao

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Bella discussione.
A me piace il lavoro che faccio per molti aspetti ma ci sono, inevitabilmente, anche dei buchi neri che delle volte me lo fanno detestare.
Ho scelto la mia strada tra 2-3 possibili a 18 anni, appena finita la maturità , ma forse anche il destino ci ha messo del suo.
Avevo provato infatti per odontoiatria alla cattolica ma i posti erano pochi e non ho superato il preesame, a quel punto ho scelto un'altra opzione che mi incuriosiva e appassionava non meno della prima.
Io credo il lavoro perfetto non esista e sono davvero in pochi a fare quello che piace e avere anche gratificazione economica, sono certo però che tutti abbiamo delle potenzialità che vanno scoperte , tirate fuori e valorizzate.
In tal senso il nostro sistema scolastico è un disastro perchè di rado riesce in questa impresa.
Considera che fare un lavoro che non piace affatto logora, incupisce e inevitabilmente devia il tuo talento dai giusti binari.
Per questo ,se mi posso permettere, ti invito a non mettere da parte le tue vocazioni perchè non c'è mai una scadenza o una data ma è sempre il momento buono per valorizzare se stessi, essere gratificati e 'arrivare'.
A me piace anche scrivere, allenare e aiutare le categorie più deboli e ho sempre provato a portare avanti questi miei interessi compatibilmente con i tempi a disposizione.
Ho notato che quando si fa una cosa che piace, che senti dentro e che sai di poter fare, viene fuori una determinazione feroce che ti porta a primeggiare,studiare, migliorare perchè sai in cuor tuo di valere e hai voglia di arrivare.
Dopo che 'arrivi' ci vuoi restare e la scarica di adrenalina è impressionante.
Alla lunga però tutto ciò logora perchè prosciuga se stessi e perchè la sconfitta non è concepita. Lo stress è elevato ma la fatica non la si sente nemmeno.
Se sul lavoro invece, contrariamente, si è eccessivamente rilassati e rallentati credo ci sia stia solo 'spegnendo' lentamente.
La mente ha bisogno di una perenne stimolazione.

Ecco il punto. Questo lavoro mi spegne e non lo accetto perché so che una cosa che mi piace mi darebbe la determinazione feroce di cui parli. Ma esiste anche il logoramento, la sconfitta o la insoddisfazione economica che potrebbero trasformare ciò che ci piace in un lavoro come altri. Credo sia un argomento in tutto e per tutto troppo spinoso e non riesco a rendermi conto di cosa sia giusto. Finché non avrò capito cosa sia giusto non posso nemmeno agire attivamente per migliorare il tutto.
 

Isao

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Il tuo discorso per alcuni aspetti è giusto.

Ma trovare lavoro è già difficile, e per capire come è realmente un lavoro lo devi fare a lungo.

Quindi... non è cosi facile cercare "cosa gli piace", è pericolosissimo, rischia di girare per anni e anni da un lavoro al' altro (se lo trova), e poi ricominciare dal punto di partenza

Esatto.
 
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Sono abbastanza fortunato, sono responsabile vendite di un azienda nel settore mangimistico. lavoro da ormai 10 anni li, questo ruolo lo ho da 3-4 anni.
Ho uno stipendio abbastanza buono (quello potrebbe essere sempre meglio ma non mi lamento dato che non ho ancora 30 anni) ed ho auto aziendale.
Viaggio per l'europa in lungo ed in largo, almeno 2-3 giorni ogni mese.
Non ho particolari pressioni perché auto gestisco il mio lavoro e nessuno mi dice cosa devo fare.
 
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Il tuo discorso per alcuni aspetti è giusto.

Ma trovare lavoro è già difficile, e per capire come è realmente un lavoro lo devi fare a lungo.

Quindi... non è cosi facile cercare "cosa gli piace", è pericolosissimo, rischia di girare per anni e anni da un lavoro al' altro (se lo trova), e poi ricominciare dal punto di partenza

Ecco il punto. Questo lavoro mi spegne e non lo accetto perché so che una cosa che mi piace mi darebbe la determinazione feroce di cui parli. Ma esiste anche il logoramento, la sconfitta o la insoddisfazione economica che potrebbero trasformare ciò che ci piace in un lavoro come altri. Credo sia un argomento in tutto e per tutto troppo spinoso e non riesco a rendermi conto di cosa sia giusto. Finché non avrò capito cosa sia giusto non posso nemmeno agire attivamente per migliorare il tutto.

Esatto, la vita ovviamente ha scadenze e il carrozzone bisogna che proceda.
Non devi mollare quello che fai per andare alla ricerca dell'isola felice ma fallo da ora e da subito, magari piazzando qualche colloquio in qualche ora rubata qua e là ;-)
Sicuramente avrai delle predisposizioni e delle doti che chiedono di essere ottimizzate.
 
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Considera che c'è gente che dopo anni e anni con lavoro alla scrivania ha aperto un agriturismo in cima ad un monte con la famiglia e...lavora 14 ore al giorno definendosi l'uomo più felice del mondo. Non tutti abbiamo una fortuna del genere, io ho parecchi hobby, sono un musicista di scarsissimo livello ma con le mie band "pubblichiamo" (non ci si c...ga nessuno) un album tutti gli anni, facciamo concerti in bettole con 3 persone e ci svaghiamo, mi piacerebbe tantissimo lavorare di questo, aprire uno studio/sala prove, suonare guadagnando qualcosa...il punto è: ne sono capace? Mi garantirebbe di avere la stessa auto, la stessa casa, una famiglia? voglio barattare la mia stabilità economica e la possibilità di mettere su famiglia senza stress con un'impresa che magari invece non funzionerebbe e quindi mi darebbe molta più ansia? Mi piace anche scrivere, ho scritto 2 romanzi fantasy (che non si è c...gato nessuno manco questi ahaha) ma che me ne faccio? Sono completamente soddisfatto delle mie creazioni ma so che non possono essere un lavoro...fare del proprio hobby un lavoro è quasi impossibile.
 
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E altra cosa: spesso non è il lavoro ad essere frustrante, ma soprattutto il luogo di lavoro, le persone ed il modo di lavorare
 

Super_Lollo

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Il benaltrismo purtroppo non si può estirpare e spesso ci casco anche io



Riuscivi ad essere sempre soddisfatto? o anche tu vivi spesso momenti di scazzo e insoddisfazione?

I momenti di “sconforto” ci sono per tutti, io porto sempre l esempio degli artisti top top ( con cui ho modo di entrare in contatto ) che sono al 90% super insoddisfatti della vita e di tutto.

Parliamo di gente milionaria
 
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