Ma dai tutti quelli che hanno un minimo di senno sanno già da due anni che andrà via a zero, quindi lo sanno anche in società. Non capisco perchè non si possa fare come all'estero (e come si sta incominciando a vedere in qualche caso anche qui da noi) che si arriva serenamente a fine contratto e poi le strade si separano. Senza tribune o isterismi all'italiana. Donnarumma è fortissimo e quest'anno lo sfrutto visto che puiò aiutare la squadra, poi a fine campionato addio. Senza rancore.
Eh no, perché conta il percorso, conta lo storico, conta il contesto. Che non è uguale per tutti.
Qui entrano in gioco fattori speciali, che vanno dal vivaio e dalla crescita nel club (diverso per esempio da Lewa al Dortmund) e passano da un rinnovo che l'ha reso il teenager più pagato forse della storia del calcio ed una serie di concomitanze (Ibra e Romagnoli) che non possono non entrare in un discorso più ampio di contrattazione.
Sorvolo sulle menate del cuore rossonero e sulle dichiarazioni del voler rimanere e sulla riconoscenza, perché quelle in effetti lasciano il tempo che trovano.
Ci sono vari livelli per finire un rapporto, ma nel contesto e nello storico di Donnarumma farlo arrivando a zero e continuando a giocare nel club in cui hai deciso di non voler più avere a che fare non può avere alcun senso tecnico e finanziario.
Anche perché tra gli accordi intermedi si può pure arrivare ad un addio con clausola.
Tutt'altra questione il turco per esempio, che ha una trattativa individuale, non è formato nel club, non rappresenta una plusvalenza inderogabile.
Ma che io ti dia 7 milioni al tuo 40enne per poi farmi portare via gratis il portiere nato calcisticamente a Milanello e da (almeno) 40 milioni in Premier, eh non scherziamo
