"Dem", Rackete e co contro Musk e il Twitter libero.

diavolo

شراء ميل
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Ognuno dovrebbe essere libero di scrivere ciò che vuole o di inventarsi false notizie. Sta all'individuo poi scernere le boiate dalle verità, e per chi non ci arriva amen. Ribadisco: chi non ci arriva amen. Voi volete un mondo a misura di idiota...nella vita "vera" non c'è un moderatore che cancella i pensieri fuorvianti, o le fake news, delle persone con cui parli. Ma quanto era bello internet 15 anni fa? Su forumfree potevamo persino bestemmiare...
Allora legalizziamo anche le truffe, se ci caschi peggio per te che sei stato un pollo...
 

Sam

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Ma quella mica è una fake news, quella è una figura di mer.... :lol:

Le fake news, quelle pericolose, sono quella atte a indirizzare pensieri/azioni in modo decisivo o impattante ( anche solo sul singolo individuo)

Che so, dire che Trump ha organizzato l' assalto dell' anno scorso, quella può essere una fake news pericolosa.

Ma una trasmissione che usa la mappa di un videogioco fanno soltanto una figura di melma.
Le fake news sono notizie false e basta, non notizie false per un qualcosa.
Sono uno strumento che viene usato per molti fini, dalla truffa alla propaganda.

E sì, anche una trasmissione che riporta una mappa di un videogioco sta producendo una notizia falsa, perché di fatto sta costruendo un intero discorso su un qualcosa di inesistente.
In quel caso il fine è la propaganda, ovvero quello che stavi dicendo tu riguardo l'indirizzare pensieri e azioni.
 

Mika

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La Rackete e Severgnini che boicottano un Twitter non allineato è come Corrado Formigli che boicotta un talk show dove non si mostrano immagini di videogiochi per diffondere notizie false.

Gli inglesi risponderebbero: ...and nothing of value was lost.
Se se ne andassero tutti i sinistroidi e amanti della cancel culture e movimentini vari forse Twitter diventerebbe un posto migliore. :asd:
 

Sam

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Se se ne andassero tutti i sinistroidi e amanti della cancel culture e movimentini vari forse Twitter diventerebbe un posto migliore. :asd:
La cancel culture è un movimento che trova terreno fertile in un paese artificiale senza storia, senza cultura e senza patria come gli USA, il cui popolo è un'accozzaglia di gente proveniente da ogni dove, che non capisce concetti come la tradizione o l'appartenenza. Un'accozzaglia di nomadi senza posto in cui tornare. Che poi è quello che vogliono fare a tutti i paesi occidentali con l'immigrazione incontrollata.
In parte in UK, in Germania e in Francia ci sono già riusciti. In Italia è un po' difficile, ma la sinistra mondialista è forte, quindi ci arriveranno.
 
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La cancel culture è un movimento che trova terreno fertile in un paese artificiale senza storia, senza cultura e senza patria come gli USA, il cui popolo è un'accozzaglia di gente proveniente da ogni dove, che non capisce concetti come la tradizione o l'appartenenza. Un'accozzaglia di nomadi senza posto in cui tornare. Che poi è quello che vogliono fare a tutti i paesi occidentali con l'immigrazione incontrollata.
In parte in UK, in Germania e in Francia ci sono già riusciti. In Italia è un po' difficile, ma la sinistra mondialista è forte, quindi ci arriveranno.
in un paese dove la gente si auto martella le palle da mattino a sera, dove sputa nel piatto dove ha mangiato tanto da diventare obeso, e che si auto-incolpa per ogni avvenimento sul globo terracqueo e per ogni granello di sabbia che si muove.
Non c' entrano mai gli altri, i colpevoli siamo sempre noi stessi.

La cancel culture, siamo proprio noi.

Siamo noi i primi ad odiarci, e gli altri ne approfittano perchè non passano il tempo ad auto-flagellarsi ed incolparsi a vicenda.
 
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La cancel culture è un movimento che trova terreno fertile in un paese artificiale senza storia, senza cultura e senza patria come gli USA, il cui popolo è un'accozzaglia di gente proveniente da ogni dove, che non capisce concetti come la tradizione o l'appartenenza. Un'accozzaglia di nomadi senza posto in cui tornare. Che poi è quello che vogliono fare a tutti i paesi occidentali con l'immigrazione incontrollata.
In parte in UK, in Germania e in Francia ci sono già riusciti. In Italia è un po' difficile, ma la sinistra mondialista è forte, quindi ci arriveranno.

Hai ragione. E quel senso di appartenenza è quella cosa che fa tornare tutti i giovani che girovagano per il mondo. Quanti ragazzi hanno viaggiato e vissuto in Australia etc. Per poi tornare in Italia? Per il senso di appartenenza, ma non solo. Anche perché si ha il brutto vizio di dire che litalia è lo stato peggiore in cui vivere, ma così non è. Quando ci si scontra con altre realtà, si capisce che la verità è ben diversa e che forse in Italia non si sta poi così male.
 

Mika

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La cancel culture è un movimento che trova terreno fertile in un paese artificiale senza storia, senza cultura e senza patria come gli USA, il cui popolo è un'accozzaglia di gente proveniente da ogni dove, che non capisce concetti come la tradizione o l'appartenenza. Un'accozzaglia di nomadi senza posto in cui tornare. Che poi è quello che vogliono fare a tutti i paesi occidentali con l'immigrazione incontrollata.
In parte in UK, in Germania e in Francia ci sono già riusciti. In Italia è un po' difficile, ma la sinistra mondialista è forte, quindi ci arriveranno.
Però volevano distruggere la statua della Sirenetta in Danimarca, non certo un paese senza storia e ci sono anche movimenti di Cancel Culture fatti da europei in Europa, anche in Italia, per fortuna sono ancora pochi e non se li fila nessuno, tra dieci anni fidati saranno di più visto come i media e la politica sta puntando a formare i nuovi seguaci.
 

Sam

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in un paese dove la gente si auto martella le palle da mattino a sera, dove sputa nel piatto dove ha mangiato tanto da diventare obeso, e che si auto-incolpa per ogni avvenimento sul globo terracqueo e per ogni granello di sabbia che si muove.
Pazzomania, la civiltà si è evoluta proprio così, mettendo sempre in discussione gli avvenimenti di ieri e non dando mai per scontato ciò che veniva proposto.
Quando la gente ha smesso di farlo, e ha considerato gli avvenimenti della vita come un dogma incontrovertibile e alla quale non valeva nemmeno la pena porre dei dubbi, ha prodotto un periodo storico lunghissimo chiamato Medioevo.

Non c' entrano mai gli altri, i colpevoli siamo sempre noi stessi.

La cancel culture, siamo proprio noi.

Siamo noi i primi ad odiarci, e gli altri ne approfittano perchè non passano il tempo ad auto-flagellarsi ed incolparsi a vicenda.
Non è una questione di odio.
La cancel culture nasce da un problema di base: la cosiddetta INTEGRAZIONE dei popoli non esiste.
Le differenze culturali sono da sempre nella storia dell'umanità motivo di scontro, poiché troppo diverse e spesso incompatibili per poter essere appiattite.
Non ci si convive con culture diverse. Ognuno sta nella sua terra e basta, e vive tra i propri simili. I leoni non vanno a stare con le tigri, e viceversa.
Così come gli uomini di una certa etnia, che hanno vissuto ed ereditato forme culturali diverse dalla nostra dai propri antenati, non si mischiano.
Una cultura cercherà sempre di sostituire l'altra, anche se finirà con il venirne influenzata, vedasi l'arte, ma anche l'evoluzione delle religioni paleo-cristiane.
Quando c'è stato un incontro tra culture, spesso e volentieri o erano incontri di mercanti o guerre. O denaro o sangue. Non strette di mano.

Se cerchi di unire tutti i colori non ne esce uno nuovo, esce solo bianco, ovvero il colore neutro. Il colore che non rappresenta niente, se non un appiattimento generale di una società, che per potersi integrare annulla qualunque forma di diversità, al punto che abitare a Roma o a Timbuctù non farebbe alcuna differenza.
Appiattire la società per fare spazio a minoranze vuol dire eliminare la società stessa, perché è una forma di totalitarismo apolitico.
 
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Pazzomania, la civiltà si è evoluta proprio così, mettendo sempre in discussione gli avvenimenti di ieri e non dando mai per scontato ciò che veniva proposto.
Quando la gente ha smesso di farlo, e ha considerato gli avvenimenti della vita come un dogma incontrovertibile e alla quale non valeva nemmeno la pena porre dei dubbi, ha prodotto un periodo storico lunghissimo chiamato Medioevo.


Non è una questione di odio.
La cancel culture nasce da un problema di base: la cosiddetta INTEGRAZIONE dei popoli non esiste.
Le differenze culturali sono da sempre nella storia dell'umanità motivo di scontro, poiché troppo diverse e spesso incompatibili per poter essere appiattite.
Non ci si convive con culture diverse. Ognuno sta nella sua terra e basta, e vive tra i propri simili. I leoni non vanno a stare con le tigri, e viceversa.
Così come gli uomini di una certa etnia, che hanno vissuto ed ereditato forme culturali diverse dalla nostra dai propri antenati, non si mischiano.
Una cultura cercherà sempre di sostituire l'altra, anche se finirà con il venirne influenzata, vedasi l'arte, ma anche l'evoluzione delle religioni paleo-cristiane.
Quando c'è stato un incontro tra culture, spesso e volentieri o erano incontri di mercanti o guerre. O denaro o sangue. Non strette di mano.

Se cerchi di unire tutti i colori non ne esce uno nuovo, esce solo bianco, ovvero il colore neutro. Il colore che non rappresenta niente, se non un appiattimento generale di una società, che per potersi integrare annulla qualunque forma di diversità, al punto che abitare a Roma o a Timbuctù non farebbe alcuna differenza.
Appiattire la società per fare spazio a minoranze vuol dire eliminare la società stessa, perché è una forma di totalitarismo apolitico.

La gente si integra da sempre e per sempre.
Magari se vai indietro di 30 generazioni della tua famiglia, scopri di avere discendenze turche, o arabe, o africane, o slave.

La gente si è sempre mossa e integrata e cosi farà per sempre.

Son tutte pippe che ci facciamo noi ( me compreso) , ma il mondo va per conto suo come è sempre stato.

Noi non mettiamo in discussione gli avvenimenti, ci diamo la colpa per gli avvenimenti.
 
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