Concordo. È diffusa l’idea che se un figlio ha comportamenti problematici sia necessariamente colpa dei genitori. Può anche essere che ci siano delle responsabilità perché comunque esiste ampia letteratura sull’influenza che i rapporti con i genitori hanno nei comportamenti dei figli, ma non è una cosa certa. Alla fine l’educazione dei figli si concretizza in una serie input che vengono dati dai genitori, ma il fatto che poi questi input vengono recepiti correttamente e interiorizzati dai figli dipende molto anche dall’indole dei bambini/ragazzi.
Sono d'accordo in parte. Le variabili sul risultato finale (come riesce il figlio) sono tante, non sono solamente i genitori. Che però restano un buon elemento predittore.
All'università si studia come il divorzio dei genitori quando il/i figlio/i sono piccoli diviene un "fattore di rischio" per una serie di problematiche, che risulta grave quando al processo della separazione si aggiunge la presenza di conflittualità tra i due genitori. Questo fattore, a sua volta, finisce nel calderone insieme ad altri eventuali fattori di rischio, così come fattori di protezione.
Questo esempio lascia intendere come la presenza/assenza (e la qualità della presenza) di due individui nella stessa casa ogni giorno per i primi 16-18 anni (se non oltre) sposta gli equilibri. Come se l'andazzo della partita dipendesse sì da 11 giocatori, ma se il portiere è particolarmente scarso ad ogni tiro avversario si rischierà un gol.
Poi giustamente la combinazione spaventosamente complessa di tutte le variabili produce esiti di ogni genere, dal bambino rom divenuto imprenditore.. all'attore di mamma ho perso l'aereo ?.
Facendo un bruttissimo paragone, mi sembra come quando un fumatore, per smentire gli effetti sulla salute, cita Camilleri (che da fumatore da tutta la vita ha vissuto 90 anni). Questo caso non smentisce in alcun modo i danni, dimostrati in modo definitivo, del fumo. Analogamente l'esistenza di individui cresciuti in modo idoneo nonostante pessimi genitori non smentisce a mio parere come mediamente essi non risultino molto importanti nel processo di crescita.
Poi andrebbero discussi i singoli pezzi del processo di crescita. Ad esempio credo che ci sia meno controllo da parte dei genitori sul successo accademico/professionale del figlio, nonostante attenzioni continue (sia prima dei 15 anni che dopo le scuole superiori). Più difficile invece che, relativamente all' educazione, la mela cada molto lontano dall' albero.
Se davvero i genitori del ragazzo in questione sono cristallini come si dice, per diventare comunque così deve esserci stati dei fattori compensatori (in negativo) davvero spaventosi. Fattori a cui il ragazzo ha avuto accesso (eludendo il controllo dei genitori, sempre attenti e premurosi) e con cui poi ha mantenuto contatto nel tempo (per anni ed anni), distruggendo di fatto quanto di buono messo su dai genitori.