Decreto Maggio, 600 mila immigrati irregolari regolarizzati.

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Uh che bello l'esercito industriale di riserva per fare un altro po' di deflazione salariale, vero Renzuccio coi tuoi padroncini?
 

Clarenzio

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chiaro, infatti non è un modello ideale, ed è strumentalizzato, non credo sia peggio del modello attuale

non a caso ho citato modelli scandinavi, dove l'interesse è vedere chi immigra come una risorsa, e quindi la priorità è aiutare a cercar lavoro, offrire corsi di lingua, supporti cosi che si vada ad occupare una casella enorme della forza lavoro nazionale lacunosa.
Nei centri accoglienza con cui ho collaborato questo si faceva con ottimi risultati, finchè qualche sciacallo, per accaparrarsi voti anche lì, non ha deciso di dimezzare i fondi al supporto

Ancora con sto esempio degli Stati scandinavi che hanno una densità abitativa 200 volte inferiore a quella per esempio della Lombardia, potendo però avvalersi di risorse naturali 10 volte superiori.
Da noi non esiste nessuna "forza lavoro lacunosa" per il semplice fatto che il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo (30%, un dato folle che nessuno riporta mai). La verità è che si sta solo cercando di ridurre ulteriormente i costi della manodopera, attraverso l'abbattimento dei residui diritti, operazione scientemente elaborata dalla classe politica asservita ai grandi interessi economici nazionali e non solo, disintegrando così i risultati raggiunti in 50 anni di lotte.
Guarda caso chi combatte ferocemente questa tesi sciocca del "razzismo" contro gli immigrati -neo-schiavi- salariali sono proprio destra e sinistra (quella vera che in Parlamento non ci va perchè retrò per i benpensanti contemporanei), partendo da considerazioni opposte, ma capendo l'obiettivo ultimo di chi sta al potere, che nascondendosi dietro alla bandiera "dei valori moralmente insindacabili della sinistra" promuove nuove regole per il mercato del lavoro che ci riporteranno indietro di 100 anni, quando cioè, è bene ricordarlo, si moriva per un tozzo di pane (l'equivalente dei pochi euro offerti ai nuovi schiavi ed ai giovani Italiani).
 
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magari :D

ma infatti è l'opposto, regolarizzando si evitano certe schifezze sia come paga oraria che condizioni di lavoro, oltre ad offrire dignità che sta in cima ai diritti umani

di contro ti chiedo, tra i tuoi amici e conoscenti, se offrissero 8 euro all'ora per la raccolta nei campi (e già lo fanno in molti) quanti lo farebbero? no perché io ho fatto un sacco di stagioni di raccolta, e ci si spezza le ossa, e i disoccupati divanari che conosco nella mia zona non farebbero la stagione nei campi manco per 20 euro all'ora

la risposta è non lo so, credo pochi. io vivo in una zona piuttosto benestante.
ma io la frittata la vedo dall'altra parte.. se il datore di lavoro ricevesse tutti NO ad 8 euro/h ne offrirebbe 10 per forza.
il punto è che regolarizzare certa gente significa dare al datore di lavoro un potere esagerato che dal mio punto di vista è sbagliatissimo dare. così si incrementa la differenza tra poveri e ricchi. questi arrivano qua senza niente e o fanno gli schiavi o i criminali, non hanno alternativa. per noi è comunque un disastro.
 

sottoli

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Ancora con sto esempio degli Stati scandinavi che hanno una densità abitativa 200 volte inferiore a quella per esempio della Lombardia, potendo però avvalersi di risorse naturali 10 volte superiori.
Da noi non esiste nessuna "forza lavoro lacunosa" per il semplice fatto che il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo (30%, un dato folle che nessuno riporta mai). La verità è che si sta solo cercando di ridurre ulteriormente i costi della manodopera, attraverso l'abbattimento dei residui diritti, operazione scientemente elaborata dalla classe politica asservita ai grandi interessi economici nazionali e non solo, disintegrando così i risultati raggiunti in 50 anni di lotte.
Guarda caso chi combatte ferocemente questa tesi sciocca del "razzismo" contro gli immigrati -neo-schiavi- salariali sono proprio destra e sinistra (quella vera che in Parlamento non ci va perchè retrò per i benpensanti contemporanei), partendo da considerazioni opposte, ma capendo l'obiettivo ultimo di chi sta al potere, che nascondendosi dietro alla bandiera "dei valori moralmente insindacabili della sinistra" promuove nuove regole per il mercato del lavoro che ci riporteranno indietro di 100 anni, quando cioè, è bene ricordarlo, si moriva per un tozzo di pane (l'equivalente dei pochi euro offerti ai nuovi schiavi ed ai giovani Italiani).

Ma scusa quale altra soluzione proporresti?
Io l'ho fatto in Australia 10 anni fa, mi pagavano 17 dollari l'ora quando l'ultimo degli operai australiani ne prendeva 25. Dormivo con la tenda nei campi per mesi, cosa che un australiano non avrebbe mai fatto, e spesso in posti di m.
Io prendevo soldi (per me un sacco, mettevo via 2-3000 dollari al mese) per un lavoro che comunque nessun australiano avrebbe fatto, gli australiani ricevevano frutta e verdura a casa e i farmers avevano un buon rapporto manodopera/guadagno.

Nel frattempo chiaramente avevo superannuation, contratto in regola, assicurazione medica ecc...idem lo facevano immigrati filippini, indonesiani ecc...questi chiaramente si sbattevano anche per studiare e cercare uno sponsor per avere un lavoro che gli permettesse il Resident visa, ma anche tanti italiani e francesi l'hanno fatto, e nessuno del posto si è mai lamentato

Non è che dev'essere sempre o 1 euro a cottimo e schiavitù legalizzata, o 30 euro all'ora e uno yatch, ci sono delle ottime vie di mezzo per gestirla e tutte passano per una legalizzazione del lavoro. Un lavoro che, ripeto, gli italiani non fanno e se si vuole avere la frutta sul tavolo qualcuno lo deve fare
 

Clarenzio

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Ma scusa quale altra soluzione proporresti?
Io l'ho fatto in Australia 10 anni fa, mi pagavano 17 dollari l'ora quando l'ultimo degli operai australiani ne prendeva 25. Dormivo con la tenda nei campi per mesi, cosa che un australiano non avrebbe mai fatto, e spesso in posti di m.
Io prendevo soldi (per me un sacco, mettevo via 2-3000 dollari al mese) per un lavoro che comunque nessun australiano avrebbe fatto, gli australiani ricevevano frutta e verdura a casa e i farmers avevano un buon rapporto manodopera/guadagno.

Nel frattempo chiaramente avevo superannuation, contratto in regola, assicurazione medica ecc...idem lo facevano immigrati filippini, indonesiani ecc...questi chiaramente si sbattevano anche per studiare e cercare uno sponsor per avere un lavoro che gli permettesse il Resident visa, ma anche tanti italiani e francesi l'hanno fatto, e nessuno del posto si è mai lamentato

Non è che dev'essere sempre o 1 euro a cottimo e schiavitù legalizzata, o 30 euro all'ora e uno yatch, ci sono delle ottime vie di mezzo per gestirla e tutte passano per una legalizzazione del lavoro. Un lavoro che, ripeto, gli italiani non fanno e se si vuole avere la frutta sul tavolo qualcuno lo deve fare

Citi un esempio personale totalmente diverso da ciò che sta avvenendo nel Mediterraneo.
In Australia entri con un regolare permesso e devi rispettare rigidi parametri. Grazie al pass puoi lavorare e, seppur sottopagato, godi di tutti i privilegi (o almeno quelli basilari) di un normale lavoratore. Non c'è nulla di strano in questo, il classico esempio di esperienza lavorativa all'estero che, parliamoci chiaro, soprattutto per molti Europei ed Americani rappresenta un'esperienza post diploma o laurea sognata.
Detto questo prendi ora in esame le differenze tra l'Italia e l'Australia: qui 1 giovane su 3 è disoccupato tra i 20 ed i 30 anni (e bada bene non si considerano gli studenti o chi fa corsi di formazione), ci sono macroaree deindustrializzate che vanno ben oltre i confini dei singoli comuni con densità abitativa oltre i 400/kmq e che rappresentano già delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere per il malcontento latente. Se in situazioni del genere aggiungi nuova forza lavoro pronta ad immolarsi per pochi euro (spesso tra l'altro anch'essa abbagliata da sogni fittizi raccontati da malviventi del loro Paese, come confermato più e più volte) non si potrà che arrivare allo scontro sociale tra poveri e del resto è quello che spera chi dall'alto amministra le proprie ricchezze in barba al benessere collettivo.
Da oltre 20 anni abbiamo in Italia emigrati lavorativi, siamo già almeno alla seconda generazione ed essi erano arrivati da Asia, Africa e Sud America in tutt'altra situazione, con ben altra prospettiva: anche se sottopagati, sfruttati nel lavoro nero etc., hanno avuto la possibilità di costruirsi un futuro, esattamente come lo avevano fatto molti nostri immigrati nel dopoguerra. Oggi la situazione è completamente cambiata, non si può accogliere e garantire una vita dignitosa a migliaia di persone, visto che non si hanno i mezzi per supportare neppure i propri cittadini. Chi nel mondo politico spinge per integrare nuovi disperati che raggiungono le nostre coste non fa altro che supportare quel capitalismo becero, che davvero pare essere l'unico collante di questa Comunità europea, pronto ad immolare il futuro di "disperati" più facilmente amministrabili per il benessere di pochi.

P.S. In Australia si spara ai barconi con immigrati, non era proprio l'esempio giusto da fare ;)
 
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Lo sfruttamento e il caporalato sono conseguenze dirette delle politiche immigrazioniste di chi oggi chiede sanatorie.
Il modo migliore per abbassare il costo del lavoro è l'immigrazione clandestina, e regolarizzare questa situazione significa regolarizzare il caporalato. D'altronde sono tutte persone con tessera cgil in tasca

Beh attenzione, c'è differenza tra una permanenza perenne e un permesso di soggiorno subordinato all'ottenimento del lavoro, un po' all'americana o all'australiana se non erro.
Chiaramente, meglio ancora sarebbe rimandarli a casa loro e prendere a sprangate sui denti chi ce li fa venire, li sfrutta ed alimenta il sistema del lavoro in nero.
Ma per dare cose del genere ci vorrebbe un regime :asd:
 

addox

Zio bello
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Questa cosa ha due scopi, aggirare le norme sull'immigrazione irregolare che era il cavallo di battaglia della Bossi-Fini e che rimaneva un tema scomodo con quella dicitura di irregolarità difficilmente difendibile anche per le norme in atto, che alimenta le motivazioni delle destre fascioleghiste Cit. contro l'immigrazione incontrollata, così si cancella il problema con una motivazione economica inattaccabile; secondo creare un sottoproletariato totalmente controllabile e asservito che abbassa il costo del lavoro senza nessuna tutela (dove siete sindacati?!?!), oltre ad essere privo di senso critico contro chi dirige la baracca.
 

sottoli

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Citi un esempio personale totalmente diverso da ciò che sta avvenendo nel Mediterraneo.
In Australia entri con un regolare permesso e devi rispettare rigidi parametri. Grazie al pass puoi lavorare e, seppur sottopagato, godi di tutti i privilegi (o almeno quelli basilari) di un normale lavoratore. Non c'è nulla di strano in questo, il classico esempio di esperienza lavorativa all'estero che, parliamoci chiaro, soprattutto per molti Europei ed Americani rappresenta un'esperienza post diploma o laurea sognata.
Detto questo prendi ora in esame le differenze tra l'Italia e l'Australia: qui 1 giovane su 3 è disoccupato tra i 20 ed i 30 anni (e bada bene non si considerano gli studenti o chi fa corsi di formazione), ci sono macroaree deindustrializzate che vanno ben oltre i confini dei singoli comuni con densità abitativa oltre i 400/kmq e che rappresentano già delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere per il malcontento latente. Se in situazioni del genere aggiungi nuova forza lavoro pronta ad immolarsi per pochi euro (spesso tra l'altro anch'essa abbagliata da sogni fittizi raccontati da malviventi del loro Paese, come confermato più e più volte) non si potrà che arrivare allo scontro sociale tra poveri e del resto è quello che spera chi dall'alto amministra le proprie ricchezze in barba al benessere collettivo.
Da oltre 20 anni abbiamo in Italia emigrati lavorativi, siamo già almeno alla seconda generazione ed essi erano arrivati da Asia, Africa e Sud America in tutt'altra situazione, con ben altra prospettiva: anche se sottopagati, sfruttati nel lavoro nero etc., hanno avuto la possibilità di costruirsi un futuro, esattamente come lo avevano fatto molti nostri immigrati nel dopoguerra. Oggi la situazione è completamente cambiata, non si può accogliere e garantire una vita dignitosa a migliaia di persone, visto che non si hanno i mezzi per supportare neppure i propri cittadini. Chi nel mondo politico spinge per integrare nuovi disperati che raggiungono le nostre coste non fa altro che supportare quel capitalismo becero, che davvero pare essere l'unico collante di questa Comunità europea, pronto ad immolare il futuro di "disperati" più facilmente amministrabili per il benessere di pochi.

P.S. In Australia si spara ai barconi con immigrati, non era proprio l'esempio giusto da fare ;)

Certo l'esempio Australia era per la distribuzione forza lavoro e soldi, poi per mille motivi ogni paese fa a se, ma io vedo solo critica e mai una proposta credibile che non sia ignorare il problema.
Aiutarli a casa loro! Non va bene perché gli aiuti aics e ue li paghi comunque con le tasse, aiutarli ad inserirsi non va bene perché 35 euro son troppi allora non facciamo nulla, allora chiudiamo tutto e ignoriamo i problemi geopolitici mondiali. Ma poi perché la ricchezza territoriale del nord la devo dividere con il sud, la cassa del mezzogiorno! Che stiano nel loro e noi nel nostro! Ecc ecc....dai, è anacronistico, basta, è chiaro che ci vuole un programma di integrazione, non i muri...
E ti assicuro che anche se il boss malavitosi nigeriani gli dicessero che è uno schifo qua, ci verrebbero lo stesso. Ho lavorato sia nei centri accoglienza qua e lo ho anche aiutati (e ancora lo faccio e ne vado orgoglioso) a casa loro, e basta parlarci con sto ragazzi, con le giovani madri e sentire le loro storie per capire che verranno, sempre e comunque, perché non sai da cosa scappano...i numeri reali di persone che sbarcano in un anno quant'è? 10.000? 20? Spostano davvero gli equilibri dell'occupazione quanto ci vogliono fare credere o le levette stanno da altre parti?
 

sottoli

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la risposta è non lo so, credo pochi. io vivo in una zona piuttosto benestante.
ma io la frittata la vedo dall'altra parte.. se il datore di lavoro ricevesse tutti NO ad 8 euro/h ne offrirebbe 10 per forza.
il punto è che regolarizzare certa gente significa dare al datore di lavoro un potere esagerato che dal mio punto di vista è sbagliatissimo dare. così si incrementa la differenza tra poveri e ricchi. questi arrivano qua senza niente e o fanno gli schiavi o i criminali, non hanno alternativa. per noi è comunque un disastro.

E che faresti? Perché mi pare dimostrato in qualsiasi contesto geopolitico e qualsiasi epoca storica che non sono movimenti arginabili, murabili, non funziona...a me incanalare queste energie in positivo mi sembra la scelta più logica (oltre che finanziare PER DAVVERO gli aiuti a casa loro, dove fare progetti di crescita schivando i proiettili della corruzione delle istituzioni locali è davvero difficile)
 
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