lo storico Cardini a La Verità:
"La maggioranza dei governi vuole la prosecuzione della guerra, ma a livello di popoli non c’è la stessa propensione.
La gran parte delle persone al mondo non accetta più che il conflitto vada avanti, che non ci sia alcun tentativo diplomatico per arrivare a una soluzione e che qualsiasi piano che non preveda la vittoria totale dell’Ucraina venga bocciato ancora prima di discuterne
E' qui che si inserisce la Cina.
Preferisco comunque vivere in un Paese subordinato a Washington rispetto a uno che fa gli interessi di Pechino in situazione di guerra.
C’è da temere la Cina perché non andrebbe a bombardare il Minnesota o il Wyoming, ma colpirebbe la Toscana, la Sicilia, il Veneto, dove ci sono le basi Nato
Chiunque provi anche solo a immaginare un negoziato con la Russia passa per ‘filoputiniano’, quando va bene.
Quando va male, gli ridono in faccia.
Ormai conosciamo Zelensky.
Conosciamo molto bene lui e tutti gli uomini che lo circondano.
Tanto per cominciare, la convinzione che l’Ucraina sia una buona democrazia è del tutto falsa
Basta poco per chiudere i giornali, le emittenti televisive e mettere al bando i partiti politici.
Hanno cominciato a uccidere le persone dopo averle accusate di collaborazionismo.
I russofoni del Donbass presi casa per casa e passati per le armi: sono cose da guerra di Spagna
Una forte accusa di corruzione pesa sulla classe dirigente ucraina, cioè le persone con cui stiamo parlando in questo momento.
Sono coloro che si permettono di darci dei vigliacchi perché inviamo soldi, armi e infrastrutture, ma non scendiamo in campo a combattere al loro fianco.
Sembra esserci una sensazione di amnesia generale, per cui ci si è dimenticati di tutte quelle cose che hanno fatto: che la guerra non è iniziata lo scorso anno ma almeno nel 2014. piazza Maidan, la sconfessione dei trattati di Minsk, le violenze nel Donbass che non erano stati i russi a praticare ma gli ucraini
E' giunto il momento di dire basta all’immagine che si vuol dipingere in Italia e in Europa di Zelensky come un eroe senza macchia
Meloni sa benissimo che non potrà mandare gli aerei a Kiev.
È un punto che mi sembra abbastanza chiaro e sul quale anche i nostri militari sono d’accordo.
Se gli aerei non arriveranno, dovrà trovare una via di fuga, magari addossando le responsabilità alle frizioni politiche che sono nate dentro la sua maggioranza o al clima di diffidenza nel Paese
Gli Stati Uniti puntano a frammentare l'asse euroasiatico e renderlo subordinato a Washington.
Gli Stati Uniti hanno lavorato a questo, scegliendo l’Europa orientale come test: hanno avvicinato sempre di più gli ordigni della Nato a Mosca, hanno portato la vecchia cortina di ferro dalla metà della Germania fino ai confini dell’Ucraina o della Finlandia.
Tutto ciò ha un costo a livello internazionale”.