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Quanto durerà l'emergenza coronavirus in Italia, e che effetti avrà, anche sul lavoro? ( http://www.milanworld.net/coronavirus-lavoro-stagionale-rischio-vt86655.html ). La risposta è: mesi.
E' questo l'avvertimento dell'Istituto superiore di Sanità:"Durerà mesi. Abbiamo un numero non piccolo di casi. Siamo arrivati alla seconda o terza generazione di contagi. Focolaio principale circoscritto. Ci aspettiamo ancora un aumento dei casi, fino a quando le misure adottate non daranno gli effetti sperati".
Guido Silvestri (dipartimento patologia, ad Atlanta):"Il virus è ormai fuori dalla gabbia. Lo troviamo un po’ ovunque. Infetterà ancora tanta gente. Per fortuna non fa troppo male, soprattutto sotto ai 60 anni. I giovani restano in buone condizioni e i bambini sembrano resistenti. Il rischio più grande è per anziani e malati in dialisi, con scompenso cardiaco o insufficienza respiratoria. Dobbiamo prepararci bene per prevenire i contagi soprattutto fra loro. Ma alla fine allontanando le persone infette".
E il caldo aiuterà? Sempre Silvestri:"Solo una sensazione ma è possibile che la diffusione del coronavirus sia legata anche a fattori ambientali. Non ci spieghiamo il fatto che nazioni popolose, con legami intensi con la Cina, siano prive o quasi di contagi. Penso a Indonesia, India, Thailandia, Bangladesh, Africa. Forse la temperatura gioca un ruolo nel limitare l’epidemia. In questo caso, il caldo potrebbe frenare il virus anche in Italia, come avviene con raffreddore e influenza stagionale".
E' questo l'avvertimento dell'Istituto superiore di Sanità:"Durerà mesi. Abbiamo un numero non piccolo di casi. Siamo arrivati alla seconda o terza generazione di contagi. Focolaio principale circoscritto. Ci aspettiamo ancora un aumento dei casi, fino a quando le misure adottate non daranno gli effetti sperati".
Guido Silvestri (dipartimento patologia, ad Atlanta):"Il virus è ormai fuori dalla gabbia. Lo troviamo un po’ ovunque. Infetterà ancora tanta gente. Per fortuna non fa troppo male, soprattutto sotto ai 60 anni. I giovani restano in buone condizioni e i bambini sembrano resistenti. Il rischio più grande è per anziani e malati in dialisi, con scompenso cardiaco o insufficienza respiratoria. Dobbiamo prepararci bene per prevenire i contagi soprattutto fra loro. Ma alla fine allontanando le persone infette".
E il caldo aiuterà? Sempre Silvestri:"Solo una sensazione ma è possibile che la diffusione del coronavirus sia legata anche a fattori ambientali. Non ci spieghiamo il fatto che nazioni popolose, con legami intensi con la Cina, siano prive o quasi di contagi. Penso a Indonesia, India, Thailandia, Bangladesh, Africa. Forse la temperatura gioca un ruolo nel limitare l’epidemia. In questo caso, il caldo potrebbe frenare il virus anche in Italia, come avviene con raffreddore e influenza stagionale".