Conte rifiuta la bozza UE per il Coronavirus

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Il tuo richiamo agli anni '70 e '80, mi permette di spiegare perché oggi l'Italia, che dal punto di vista della finanza pubblica, è un paese virtuoso corra costantemente il rischio di attacchi speculativi, mentre tale rischio non fosse presente in quei due decenni di spese pubbliche dissolute.

Per farlo citerò il caso del Giappone. Questo paese con oltre il 240% di debito/pil ha il valore mondiale più alto di questo aggregato macroeconomico. Ebbene perché non fallisce? Perché non subisce attacchi speculativi? Perché nessuno gli invia gli sceriffi criminali del FMI?

Principalmente per due motivi.

Anzitutto oltre il 90% di questo debito è detenuto da investitori nazionali (banche, assicurazioni, fondi pensione ecc.). Quindi diciamo che gli speculatori non hanno sufficiente massa critica per mettere in difficoltà la BoJ (Bank of Japan). Il debito italiano attualmente posseduto da investitori esteri supera invece il 35% una quota che permette atti di sciaccallaggio nei nostri confronti. Tornando al Giappone c'è da dire che i grandi investitori non rivendono questi titoli ma li mantengono, contentandosi anche di bassi guadagni nel lungo periodo evitando di alimentare quindi spirali speculative. Inoltre è evidente che con la manovra del tasso d'interesse la BoJ può controllare il rendimento (e quindi il valore) di questi titoli ed eventualmente sventare attacchi speculativi.

Questo fatto non può più accadere in Italia: infatti, anche se gli italiani possedessero tutto il debito pubblico, sia i tassi di interesse che la quantità di moneta in circolazione non sono controllabili dallo stato italiano e da qui deriva il rischio di attacchi speculativi. Per dirla in parole povere: il debito pubblico italiano è denominato in una valuta straniera sulla quale la BdI (Banca d'Italia) non ha nessun potere di controllo. Ma questo non ditelo ai servi della UE, sia mai che aprano gli occhi.


L'altro fattore che evita il default del Giappone deriva dal fatto che la BoJ può agire da prestatore di ultima istanza, in pratica può acquistare titoli di stato stampando moneta. La BCE per statuto non può invece acquistare titoli di stato nel mercato primario, cioè direttamente dagli stati membri, ma solo da quello secondario. E' evidente che il rischio maggiore di questa regola è l'inflazione. Tuttavia, in Giappone si è verificato l'esatto opposto cioè inflazione bassa e addirittura periodi di deflazione. A noi sembra un controsenso: nonostante politiche monetarie espansive l'inflazione non cresce (come invece avveniva in Italia negli anni '70 e '80). Spiegare perché in Giappone l'inflazione non cresce è complicato. Quello che interessa è mettere l'accento sul fatto che, a differenza di quello che pensano i boiardi europei al soldo dei tedeschi, si possono fare politiche monetarie espansive pur controllando l'inflazione. Come ha dimostrato Draghi e la cosa non è andata giù agli unni berlinesi...


In Italia in quei due decenni avveniva più o meno lo stesso. Dopo il "divorzio" tra BdI e min del Tesoro furono le banche (pubbliche) ad acquistare i titoli di stato mantenendoli all'interno del paese evitando quindi attacchi speculativi. C'è da dire che l'inflazione alta di quei decenni spesso erodeva gli alti rendimenti dei titoli ma qui la storia sarebbe lunga.


Ciò che voglio sottolineare è:

Non è vero che l'Italia rischia attacchi speculativi perché il debito pubblico è elevato. Questo è solo un fattore ma nemmeno il più importante.

L'Italia rischia tanto perché non ha nessun controllo né dei tassi d'interessi né della quantità di moneta che influisce sul rendimento dei titoli di stato. In pratica siamo nelle stessa situazione del '92 (quando ci fu l'attacco speculativo del "benefattore" Soros...) allora come oggi siamo agganciati ad una valuta straniera: allora era il Marco tedesco oggi è l'euro. Piaccia o meno ai cani europeisti (Letta, Monti & company) ma è così.


Prima di terminare vi svelo un paio di cosette che i beoti europeisti si guardano bene dal rivelare.

1) Cercate su Google Cassa depositi e prestiti tedesca. Poi uno dopo queste porcherie crucche deve pure sentirsi europeo, deve innalzare grida di giubilo ad un'organizzazione a delinquere anti democratica dove vige un solo principio: il più prepotente, il più forte, ha diritto di buttarla in **** agli altri.

2) Ogni trattato o regola che crea un nuovo istituto della UE deve prima passare il vaglio....rullo di tamburi...della Corte costituzionale tedesca...perché?? Sarebbe come se una qualsiasi legge del governo federale americano prima di entrare in vigore dovesse passare il vaglio della corte della California...un'idea bizzarra e folle. Invece in magic euroland questo è tranquillamente accettato da tutti..

3) La Banca d'Italia è la quarta istituzione al mondo per riserve, dopo USA, Germania e FMI. E' evidente perché i caproni tedeschi quando qualcuno ha ventilato di usare una parte di queste riserve si sia pisciato addosso: se la banca d'Italia dovesse immettere sul mercato tonnellate d'oro tra i primi a soffrirne sarebbero proprio i crucchi. Ovviamente non accadrà, però stiano attenti perché se tirano troppo la corda, ci può essere qualche Sansone che decida di morire con tutti i filistei.

Un'ultima cosa: queste riserve di oro sono così distribuite: IL 44% circa sono in Italia, il 44% circa stanno negli USA, il 6% in Svizzera ed un altro 6% sta in Gran Bretagna. Come vedete non ci sono riserve italiane in nessun stato della UE. Evidentemente già da decenni in Italia c'era qualcuno che non si fidava dei nostri """""partner europei"""".

Che spettacolo.
Grazie per la lezione :ave:
 
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Se ci pongono degli ostacoli esiziali, come già si vedono, bisogna seriamente prendere in considerazione l'idea di uscire. Ad ogni modo, quanti si aspettano che lo Stato Italiano debba rifondere gran parte delle perdite delle più varie attività, debba dare redditi di cittadinanza universali alla danese e simili è uno sprovveduto e anche un ingiusto. L'Italia è una nazione in cui s'è scelto di fare che il convento fosse povero e i frati ricchi (ahimé in questi anni anche loro si sono impoveriti ma...), molta gente deve semplicemente mettere mano al portafogli privato e far fronte alla situazione da solo, tirando la cinghia pure.

La cosa più seria, più valida e più realistica che lo Stato potrà fare è quello di togliere lacci e lacciuoli, tagliare spesa pubblica improduttiva ed essere meno avido nel prossimo futuro, con qualche incentivo, certo che sì.
 
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