Conferenza Pioli Venezia Milan. Le dichiarazioni. 8 gennaio.

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Dalle ore 9:45 la conferenza stampa di Stefano Pioli pre Venezia Milan

"Ibra è sempre incavolato non è contento per il rigore sbagliato. Ma è stato importante quando è entrato. Leao non è ancora 100%. Deve continuare a lavorare e migliorare.Può arrivare ad essere uno molto molto forte. E' un momento particolare dobbiamo stare tutti attenti. Tamponi? Siamo sempre sotto controllo. Siamo pronti per giocare. Ieri ho visto la squadra bene oggi ci alleniamo a mezzogiorno. Stadi chiusi? Abbiamo sofferto molto l'assenza dei tifosi. Il calcio è fatto coi tifosi. Per continuare cos' anche loro devono fare la loro parte. Il Venezia è squadra ben allenata, veloce e tecnica. Servirà una prestazione di alto livello poi vedremo a fine partita i risultati degli altri. La protezione della squadra a Kalulu e Gabbia? Sì, è un senso di responsabilità e unione. Di un gruppo che lavora per dare il massimo. Lavora con passione e cerca, sapendo che unione e compattezza sono la forza di un gruppo, dà il massimo. Fatica con le piccole? Noi ci siamo sempre fatti trovare pronti. Poi, bisogna sempre unire qualità a spirito per vincere una partita difficile come quella di domani. Le polemiche arbitrali dopo Milan Roma? Non seguo i social, la cosa non mi interessa. L'errore su calcio d'angolo sul gol della roma? Lavoriamo tanto sulle palle inattive. Cerchiamo sempre soluzioni migliori. Caldara? Ottimo professionista sero continui così. Tonali? Il suo segreto è il lavoro. Bakayoko? All'inizio ha avuto difficoltà fisiche. Poi ha cambiato i sui principi di gioco. E' molto forte. Le sue prestazioni sono state buone ma può fare meglio. Zanetti è uno molto capace che sta facendo molto bene. Gestione di diffidati? Non ci sono partite meglio e più importanti. La partita di domani è importantissima. E' un momento imprevedibile, quindi giocano sempre i migliori"

"Chi tira i rigori? Se Zlatan si sentirà di tirare i rigori lo farà. Theo? Ha fatto la miglior partita della stagione con la Roma. Ha lavorato molto bene prima della partita. Nel calcio si possono raccontare certe favole, ma se ti alleni in un modo modo poi giochi in un certo modo. Deve trovare questa continuità. Noi ci auguriamo di poter continuare a giocare con i nostri tifosi e stiamo facendo di tutto nel rispetto nelle regole. Il Milan femminile? Un grande in bocca al lupo. Ci auguriamo di poter cominciare l'anno in modo positivo. Campionato falsato dal Covid? La situazione è questa. Affrontiamo una squadra che non ha giocato, vedremo se sarà un bene o un male. Noi rispetteremo le decisioni che verranno prese. Contro la Roma abbiamo palleggiato bene. Il Venezia a volte verrà a prenderci, noi dobbiamo muoverci tanto. Rebic? E' forte. Ha qualità, aggressività e forza. Può fare bene da punta centrale o a sinistra. L'importante è che stia bene. Sarà importante mantenere un'ampiezza totale. L'importante sarà avere il controllo della partita e fare scelte giuste. Tonali è cresciuto così tanto che la posizione non è importante. Adesso che giochiamo con un vertice o due mediani non è un problema. Ha acquisito consapevolezza e lettura. Il Milan va meglio quando gioca a cento all'ora? E' una verità ma vale per tutti. Se giochi con una certa intensità abbinata alla qualità hai più possibilità. Abbiamo vinto anche non andando a cento all'ora. Ma è una delle nostre caratteristiche più importanti. Leao può raggiungere i livelli di Mbappè? Mi ricorda tanto Henry. Deve lavorare tanto sulla testa. Il talento non è sufficiente. Lui ha capito che deve lavorare in un certo modo".

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Il problema del rendimento di Theo è sempre stato nella testa. Lo avevo visto persino ingrassato. Si tratta di capire se è stato solo un momento o è un ragazzo dal quale aspettarsi altri comportamenti meno professionali del dovuto.

Leao ha qualcosa di Henry, i più avveduti lo dissero sin dal suo arrivo al Milan, ma c'è una cosa che del francese purtroppo Leao non ha allo stesso livello: il qi calcistico. Comunque sono d'accordo, Rafa può diventare fra i giocatori più decisivi del mondo. Anche nel suo caso, però, deve registrare la testa. Se avesse avuto sin dal primo giorno la metà di dedizione e spirito di sacrificio di Shevchenko, a quest'ora sarebbe già il numero uno.
 
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